Delos 24: Numeri Uno Numeri Uno

di Luigi Pachì

ucronia

Continuiamo, con questo numero 24 di Delos Science Fiction, la rubrica Numeri Uno, l'angolo dedicato alle pubblicazioni di fantascienza apparse in Italia nel corso degli anni, attraverso la disamina del loro primo fascicolo. Un'occasione unica per i curiosi e i potenziali collezionisti per vedere le copertine dei mitici numeri 1 di molte delle testate che hanno tracciato la storia della science fiction nel nostro paese. Restate sintonizzati su queste pagine tutti i mesi perché le sorprese non mancheranno di certo.

Come accade in tutto il mondo del fandom nazionale e internazionale, è normale che prima o poi chi scrive sulle fanzine approdi alle testate professionali. Nel nostro paese l'elenco di queste persone non è certamente da sottovalutare, basti pensare a Giuseppe Lippi, curatore negli anni '70 della rivista amatoriale Il Re in Giallo, oggi curatore di Urania Mondadori, oppure a Piergiorgio Nicolazzini, realizzatore delle fanzine di critica fantascientifica Alternativa, attualmente curatore delle collane Nord.

Più difficile è invece trovare una fanzine che abbia il coraggio e i mezzi per passare dall'amatorialità alle edicole. La storia di Ucronia parte certamente da qui. E' una delle poche testate (che io ricordi in questo momento solo assieme a Verso le stelle di Luigi Naviglio) a sbucare nelle edicole tra lo stupore di molti fan, dopo essere apparsa per diverse volte nelle pagine del Cosmo SF Nord, nella classica rubrica fandominformazioni dedicata alle fanzine tradizionali.

Qui a fianco vedete la copertina del primo numero, edizione professionale, prodotto nell'estate del 1987 al prezzo di 4.500 lire. Rispetto alle precedenti versioni di Ucronia, la nuova testata trimestrale distribuita nelle edicole nazionali, fa un grosso balzo in avanti in termini qualitativi. Il suo formato A4 è ben sfruttato: la copertina di Eddi Jones è avvincente e segnala che al suo interno trovano spazio racconti di Asimov, Silverberg e Lino Aldani. Su questo stesso numero trovano posto anche altri tre autori italiani freschi delle esperienze del fandom: Grazia Lipos, Dario Tonani e Stefano Bon.

Il direttore responsabile della rivista è Claudio Bruneri Fusi, mentre il direttore editoriale è Marco Crespiatico, uno dei tanti appassionati che ruotavano attorno al Club City di Milano i primi anni '80. In redazione trova posto Nicoletta Vallorani, mentre tra i collaboratori si segnala oltre a Nicolazzini anche Sergio Giuffrida. Sempre comparando questo prodotto con le realizzazioni prodotte nei due anni precedenti, va segnalato anche il completo modificarsi del lay-out interno. Racconti su due colonne e articoli su tre, con un carattere molto godibile, pulito e non stancante alla lettura, sono l'impaginazione di fondo di Ucronia versione professionale a cura della Ucronia Editrice di San Giuliano Milanese.

La struttura della testata presenta narrativa, miscelata ad articoli sul cinema, saggistica (con un articolo sull'ecotopia), recensioni librarie, fumetto e novità dall'estero.

Le molte illustrazioni, il fumetto centrale e le illustrazioni ai racconti non fanno notare l'assenza del colore in questo primo numero che ben si comporta in termini di materiale selezionato. Purtroppo, anche UCRONIA, soffre di mancate vendite, di distribuzione insufficiente e di edicolanti che non sapendo di cosa si tratta dispongono la rivista tra le testate meno adatte ad attirare un lettore di fantascienza o un curioso.

Tra le note positive anche i disegni interni opera del grande Giuseppe Festino assieme a Grazia Lipos e Paolo Telloli. Di festino anche i due paginoni iniziale che contengono il sommario.

Se la mia memoria non m'inganna credo che Ucronia sia stata la prima testata in Italia a pubblicare un racconto di William Gibson uno dei numeri che hanno fatto seguito a quello riportato in questa immagine (probabilmente il n. 2). Tra gli altri autori pubblicati nei quattro numeri usciti in edicola il buon Crespiatico riuscì a selezionare gli ottimi Lucius Shepard, David Brin, Carter Scholtz e Kim Robinson.

Il ricordo di Ucronia è molto forte anche perché la rivista iniziò a pubblicare del sottoscritto, proprio prima di partire per l'Inghilterra per tre anni, la storia delle riviste di fantascienza in America (dal 1926 al giorno d'oggi), ma l'articolo di dieci fittissime pagine sul quarto e ultimo numero arrivò a raccontare sino al 1936 e, chiudendo i battenti in anticipo, non vide mai la conclusione sulle pagine di Ucronia.

Vi mostriamo anche la copertina (qui in basso) dell'edizione semiprofessionale, che pubblicò tre numeri fra il 1985 e il 1986, nella cui redazione militava anche il nostro Franco Forte.

Nonostante la sua chiusura prematura, alla quale il lettore di questa rubrica si sarà ormai abituato, la rivista in questione merita il giusto spazio critico per le sue innovative proposizioni letterarie, l'ottima grafica e il buon lavoro redazionale. Considerando che si tratta di una testata dietro la quale non esiste un grosso editore e che i curatori sono fan che tentano il grande balzo (finora utopistico in Italia) verso la professionalità, salutiamo tutto il gruppo di Ucronia, rimpiangendo un po' il fatto di avercela fatta. Eppure erano a pochi passi dal successo ed erano già arrivati lì... fin dove mai nessun altro appassionato era mai giunto prima (l'edicola)!