E dopo WandaVision è la volta di The Falcon and the Winter Soldier. Nei piani originali, questa era la prima serie che avrebbe dovuto debuttare, poi, come sappiamo fin troppo bene, tutto è stato ridiscusso in termini di pandemia.

Fermo restando che i personaggi del Marvel Cinematic Universe fanno parte del “piano di realtà” del multiverso Marvel denominato Terra 199999 e non dell’universo fumettistico “classico” (che invece è Terra 616) cerchiamo di capire cosa possiamo aspettarci da questa miniserie (su IMDB anche questa, come WandaVision è categorizzata come miniserie a differenza di quella dedicata a Loki, quindi non saremmo autorizzati ad aspettarci una seconda stagione).

Abbiamo lasciato Sam Wilson/Falcon e Bucky Barnes/Winter Soldier, interpretati rispettivamente da Anthony MackieSebastian Stan, sul finale di Avengers: Endgame quando l’anziano Steve Rogers affida il proprio scudo al partner Falcon sotto gli occhi approvanti di Winter Soldier.

Gli unici indizi a disposizione sono trailer e teaser rilasciati, ma (dopo l’esperienza con WandaVision) si tratta anche di indicazioni da prendere con le dovute precauzioni.

Il tono della serie rispetta il genere techno thriller che ha caratterizzato i film di Captain America da Winter Soldier in poi. Possiamo vedere Falcon con una nuova livrea bianca rossa e blu che mescola quella un po’ camp dei fumetti a colori del Capitano che gli ha affidato lo scudo. Il cambiamento maggiore in Bucky, invece, pare sia il solo taglio di capelli, e la dinamica tra i due richiama molto i film buddy/buddy polizieschi degli anni 90 (48 ore, Arma Letale) come avevamo iniziato ad intravedere già da Civil War.

Scopriamo poi alleati (Sharon Carter Agente 13) e antagonisti sia già conosciuti come Zemo che del tutto nuovi (lo Spezzabandiera in versione femminile magari a capo di un gruppo eversivo).

Ma lo scudo, dov’è finito?

Aldilà di una scena in cui Falcon e Winter Soldier sembrano giocarci a frisbee in una foresta l’altra apparizione (sempre che si tratti dello stesso scudo) è al braccio di U.S. Agent, il Captain America creato dal governo USA che dovrebbe sostituire Steve Rogers ed essere soprattutto più controllabile (non dimentichiamo che l’ultimo confronto tra Steve e il governo che riguardava gli accordi di Sokovia in Civil War era finito con un netto distanziamento tra Cap e l’amministrazione USA).

U.S. Agent è uno dei personaggi più discussi e complicati anche perché nato per essere lo “specchio” di Cap ha poi seguito un itinerario personale (parliamo dei fumetti, quindi Terra 616) interessante e variegato.

Un momento, però, Zemo (interpretato da Daniel Bruhl) al termine di Civil War era in consegna alla CIA e ben sorvegliato, invece lo ritroviamo libero di fare anche grossi danni.

Ipotizziamo: colpa/merito del blip?

Non dimentichiamo che ci sono stati i due famosi schiocchi di dita, quello di Thanos che ha polverizzato metà dei terrestri e quello di Hulk che li ha riportati indietro dopo cinque anni (come abbiamo avuto modo di vedere anche in WandaVision riguardo alla ricomparsa di Monica Rambeau).

Ma passiamo alle ambientazioni, e in particolare alla città di cui si vede la skyline notturna, una skyline che per noi Marvel zombie ha un preciso nome: Madripoor.

Altra città facente parte della geografia inventata dell’universo Marvel, Madripoor, è la metropoli orientale (un po’ Hong Kong, un po’ Tokyo, un po’ Shangai) dove trovano accoglienza sia criminali che eroi e nella quale una delle presenze più conosciute è Wolverine (ma a meno di enormi sorprese dubito che sarà presente anche di sfuggita).

A questo punto, come unico ulteriore riferimento ufficiale, diamo un occhiata alla scheda di IMDB riguardante la serie.

Troviamo due attori: Desmond Chiam e Miki Ishikawa, peraltro senza nessun personaggio ufficiale accreditato nella scheda, che potrebbero essere due degli abitanti di Madripoor, e buttiamo là un paio di cognomi come Yashida o Harada, famiglie appartenenti alla Yakuza molto attiva a Madripoor (e anche profondamente intrecciata con il mutante con gli artigli di adamantio), e ci fermiamo qui.

Scorrendo la scheda troviamo anche Erin Kellyman che viene accreditata (nella sua scheda Wikipedia) come Karli Morgenthau, versione al femminile dello Spezzabandiera e Carl Lumby, che potrebbe essere il padre di Falcon visto che tra i personaggi compare anche Sarah Wilson, sorella di Sam/Falcon.

Non dimentichiamo Batroc, interessante mercenario visto in Winter Soldier e grande lottatore di Savate, che è presente anche lui nella suddetta scheda Imdb.

Tutti questi personaggi, però, si muovono su uno sfondo comune, che è quello delle storie di Captain America/Steve Rogers.

Uno come Steve Rogers che addirittura incarna una bandiera è e sarà sempre un personaggio scomodo da maneggiare. Con i suoi alti e bassi, però, le storie a fumetti di Cap hanno sempre evidenziato la dualità tra il senso del patriottismo “buono” (che combatte per i deboli e per le minoranze e protegge il sogno americano di giustizia e libertà per tutti) contrapposto al totalitarismo (Teschio Rosso e Hydra) e a tutte quelle organizzazioni il cui unico scopo è limitare la libertà dei cittadini e prevaricare i più deboli, anche quando a perseguire questi fini ci sono rappresentanti del governo e delle agenzie USA. Questo ha portato più volte Cap a rinunciare al proprio ruolo, morire, simulare la propria morte, presentarsi come un supereroe irregolare o addirittura come un traditore dei suoi stessi ideali.

Il passato e il presente continuano a intrecciarsi nella vita di Steve Rogers.
Il passato e il presente continuano a intrecciarsi nella vita di Steve Rogers.

L’evoluzione dei film di Cap nell’MCU è stata ancora altrettanto dirompente nonché molto più veloce rispetto ai fumetti, presentando in Winter Soldier il crollo totale dello SHIELD infiltrato dall’HYDRA da tempo immemore e citando perfino in Endgame la comparsa (nel fumetti) di un Cap affiliato all’Hydra stessa. È probabile, quindi, che anche questa miniserie proseguirà a delineare una simile ambientazione, seminando storyline per i prossimi film e serie.

Forse una delle ipotesi più probabili (considerando i piani futuri già comunicati dalla Marvel/Disney) che coinvolge come trait d’union Nick Fury, potrebbe essere quella della occulta presenza Skrull sulla Terra, ovvero la prossima miniserie denominata Secret Invasion.

E tutto questo evitando di dar credito (per ora) ale voci che danno Chris Evans in nuove trattative con la Marvel/Disney (un ritorno di Cap?).

A noi, come sempre, per ora è data la possibilità di seguire la miniserie (rilasciata settimanalmente, evitiamo turpiloqui) che pur annunciandosi di tutt’altra pasta rispetto a WandaVision, contribuirà insieme a questa a mettere i semi delle prossime fasi narrative dell’ MCU.