Franco Ricciardiello è nato a Vercelli nel 1961; ha cominciato a interessarsi di Science Fiction a vent'anni. Negli anni Ottanta ha pubblicato diversi racconti su fanzine come la mitica The Dark Side, che dal 1989 al 1991 diresse personalmente. Negli anni Novanta ha partecipato alla redazione della prestigiosa fanzine, Intercom. Nel 1998 ha vinto il premio Urania con il romanzo Ai margini del Caos (Urania, n. 1348). Ha inoltre insegnato scrittura creativa a Vercelli, Biella e Genova, tenendo seminari sulla letteratura a Torino, Napoli e Cosenza. A tutt'oggi ha pubblicato qualcosa come cinquanta racconti, molti dei quali presenti su Intercom. A distanza di quattro anni buoni, Ricciardiello torna su Urania con il romanzo Radio Aliena Hasselblad.

"Questo romanzo è stato costruito apposta con lo stesso stile di Ai margini del caos: ambientazione contemporanea tra Torino e la Germania; punto di vista unico (terza persona immersa), con eccezione delle ricostruzioni del passato; utilizzo di documenti veri e di apocrifi; flashback sugli anni Trenta e Quaranta, con punti di vista di protagonisti dell'epoca. Apparentemente si tratta di un seguito, ma la differenza principale è che c'è molta meno scienza e molta più fantascienza...": stralcio di una intervista rilasciata dall'autore a Giuseppe Lippi, intervista presente su Urania n. 1440.

Kimberley, cantante dei Radical Belt, durante un concerto a Torino, viene stordita da un fulmine, una strana luce verde. Non è più lei, anche se il corpo mortale è quello di Kimberley. Roberta, fotografa per il Dernier Sioux, ha visto tutto, e quando va a raccogliere una intervista insieme a Ermanno, un suo collaboratore e amico, non può fare a meno di notare la stranezza della cantante: poi, quando Ermanno le mostra il CD che si è fatto autografare da Kim, Roberta e Ermanno si rendono conto che al posto dell'autografo c'è una misteriosa frase in caratteri cirillici.

Nel corpo di Kim è presente la personalità di un ex agente dello Smersch, il russo Alpers, che tramite la ragazza rivela a Roberta fatti sconcertanti sulla Seconda Guerra Mondiale: come se tutto ciò non fosse già abbastanza strano e incredibile di per sé, l'ex agente svela anche di essere tenuto prigioniero da esseri alieni che lo mantengono in vita artificialmente. Roberta è ben decisa a scoprire la verità, costi quel che costi. Domande inquietanti che sembrano non avere risposte razionali sono, forse, tutto ciò che Roberta riesce a ottenere; ma poi una domanda, domanda tradotta in una possibile agghiacciante verità, mette Roberta in serio pericolo: è possibile che Hitler ed Eva Braun non siano realmente morti. Sembrerebbe che la donna del Führer sia stata clonata. Ma dov'è nascosto il clone? Che progetti ha? Chi si nasconde dietro Eva Braun clonata? E soprattutto, quali agghiaccianti progetti sono stati approntati dagli alieni per Eva Braun? Il mistero affonda nel tempo, a un tragico giorno del 1941, quando in Polonia scese un velivolo extraterrestre.

Per Roberta è solo l'inizio di una verità estrema, che scoprirà correndo non pochi pericoli.

Ricciardiello con Radio aliena Hasselblad ha creato un romanzo forse più debole di Ai margini del caos: lo stile è abbastanza brioso, la grammatica degli eventi è descritta con sufficiente cura, i personaggi sono disegnati con ragguardevole efficacia; la storia è, nel complesso, sufficientemente credibile per chi non vuole, e non si attende, grandi emozioni. Il nuovo lavoro di Ricciardiello non riesce a convincere il lettore più attento, almeno non come il suo lavoro precedente, Ai margini del caos, che, comunque, a suo tempo si attirò non poche critiche.

La trama, in molti punti, fa acqua, soffrendo di cambi di registro che disorientano il lettore, alternando tensione con lenti resoconti, fantasia quasi burlesca a immagini storiche. In particolare le scene con gli alieni stridono vicino agli eventi storici inseriti nel corpo narrativo di Radio aliena Hassemblad.

Ai margini del caos, a suo tempo, da molti fu ritenuto un lavoro non specifico, cioè troppo poco fantascientifico; Radio aliena Hasselblad, invece, è uno scritto che si permette troppe concessioni modaiole stile X-Files o comunque giù di lì.

Va spezzata una lancia in favore di Ricciardello sul fatto che Radio aliena Hasselblad è stato tacciato da alcuni di essere un romanzo filosovietico: anche se fosse, la libertà d'opinione è ancora un diritto inalienabile e dell'artista e dell'uomo. Il fatto è che Franco Ricciardiello è artista impegnato che usa la testa.

Il libro potrebbe essere letto in due chiavi: una seguendo l'ipotesi aliena, l'altra seguendo quella storica, stando però attenti a dimenticare gli alieni. Gli inserti storici, pur avendo la presunzione di insegnare, purtroppo in molti punti non sono completamente corrispondenti alla realtà dei fatti.

Radio aliena Hasselblad: un buon romanzo che conferma Franco Ricciardiello come uno dei migliori scrittori di fantascienza italiana? Forse...! Ma io non ne sarei così sicuro.