Andremo sulla Luna nel 2024, ma non utilizzando la stazione orbitante lunare, la Gateway, come previsto fino a pochi giorni orsono.

La probabile decisione fa riferimento a un intervento di Doug Loverro, responsabile per la Nasa della sezione relativa al volo spaziale con equipaggio, nei giorni scorsi in occasione del comitato dei consulenti Nasa del Consiglio Scientifico.

Loverro ha infatti affermato che, allo stato attuale, realizzare la Lunar Gateway, terminare il grande lanciatore Sls e ultimare anche la capsula Orion è troppo. Si tratta di una complessità eccessiva, considerando che ci sono soltanto quattro anni di tempo e che ogni elemento va provato e riprovato. Tanto più che la stazione spaziale lunare posta nell’orbita al confine tra la gravitazione terrestre e quella della Luna, rappresenta una novità assoluta.

Doug Loverro ha affermato che È necessario eliminare i rischi non necessari relativi al ritorno sulla Luna. Allora Loverro ha proposto che il ritorno dell’uomo, nonché il primo viaggio della prima donna, sulla Luna nel 2024, avvenga senza passare dalla Gateway, ma in una maniera più semplice e collaudata, simile a quella delle missioni Apollo che portarono a sei sbarchi, tra il 1969 e il 1972, sei missioni lunari e sei successi (con l’eccezione di Apollo 13, che non scese sulla Luna, ma fece ritorno sulla Terra per un grave guasto).

Il progetto Lunar Gateway non è stato comunque abbandonato, soltanto spostato oltre di uno o due anni: non sarà pronta la piccola stazione spaziale nel 2024, ma nel 2025 o 2026, comunque avrà un ruolo importante per l’altro grande obiettivo: organizzare un avamposto umano sulla Luna nel 2028, che sia “sostenibile” mediante l’uso di navette riutilizzabili e lo sfruttamento dei giacimenti di ghiaccio del polo sud lunare.