Cercare di definire il genere steampunk è davvero difficile, anche se qualche punto fermo lo abbiamo, per esempio l'anno di conio del termine, il 1987, quando lo scrittore Kevin Wayne Jeter lo usò in una lettera alla rivista Locus.

Dal punto di vista letterario l'atto di nascita ufficiale potrebbe essere considerato il romanzo La notte dei Morlock (Morlock Night, 1979) dello stesso Jeter, storia con personaggi tratti dal leggendario La macchina del tempo di Herbert George Wells ma anche dalla mitologia britannica come Re Artù e Merlino.

In questo romanzo troviamo molti degli stilemi narrativi propri dello steampunk, l'ambientazione vittoriana, le macchine fantastiche alimentate dal vapore e il richiamo a storie e personaggi di fine ottocento.

Unica nota stonata la magia profusa a piene mani da Jeter, lo steampunk è più focalizzato sui progressi scientifici che avrebbero potuto trasformare l'ottocento in una versione a vapore del nostro mondo.

E questo porta a una delle definizioni migliori di questa corrente letteraria: lo steampunk immagina come sarebbe stato diverso il passato se il futuro fosse accaduto prima.

Tra gli autori che si sono cimentati nel genere spicca Paul Di Filippo, per definire  La trilogia steampunk basta leggere la bella introduzione di Salvatore Proietti, che inizia con la frase "Ceci n'est pas un libro steampunk" e termina con "Il libro è il capolavoro dello steampunk".

Ironico, dissacrante e fuori dagli schemi come sempre lo scrittore statunitense ha scomodato la stessa regina Vittoria ma anche Emily Dickinson e Allen Ginsberg, mescolando la Londra ottocentesca con il Massachusetts lovecraftiano in un trittico esplosivo.

Il libro, pubblicato per la prima volta nel 1996 dall'Editrice Nord, esce con la traduzione di Salvatore Proietti realizzata per l'edizione del 2012 pubblicata da Delos Books.

Il libro

Lo steampunk è uno stile a metà tra la fantascienza e il postmodernismo, impertinente, ironico e imprevedibile, e Paul Di Filippo ne è l’impareggiabile araldo. I tre romanzi brevi di questa trilogia sono ambientati in un diciannovesimo secolo molto alternativo in cui si muovono diverse figure storiche e immaginarie. Nel primo la regina d’Inghilterra scompare dal suo trono e viene sostituita da un clone sexy. Nel secondo il Massachusetts è minacciato da mostri dell’abisso, e nel terzo Emily Dickinson, insieme all’amante Walt Whitman, finisce in una dimensione oltre il tempo in cui incontra il futuro Allen Ginsberg.

L'autore

Nato nel 1955, Di Filippo è considerato una delle maggiori rivelazioni della fantascienza americana. Tra le sue raccolte di rilievo spiccano Lost Pages (1998) e Strange Trades (2001). Su Urania è già uscito L’imperatore di Gondwana (The Emperor of Gondwanaland and Other Stories, 2005, n. 1520), Vendesi tempo, affare sicuro (Shuteye for the Timebroker, 2006, n. 1589) e Cosmocopia (id., 2008, n. 1653). Il trittico Steampunk (1995), suo primo libro di racconti legati da un tema comune, lo ha reso celebre in Italia.

Paul Di Filippo, La Trilogia Steampunk (Steampunk Trilogy, 1995), traduzione di Salvatore Proietti, Urania Collezione 187, Mondadori, pagg. 360 – Euro 6,90, ebook Euro 4,99.