Sarà capitato a tutti di incappare nel filosofo di turno che condanna l'uso eccessivo di telefonini, tablet, internet e incoraggia un ritorno al vero contatto umano. Qualcuno in televisione, non molto tempo fa, arrivò persino ad augurarsi che i suoi figli si drogassero, pur di passare meno tempo davanti allo schermo.

La verità, chiaramente, è che gli esseri umani non hanno mai avuto più contatti sociali di quanti ne abbiano oggi. Internet e in particolare i social media hanno moltiplicato le nostre interazioni sociali; non sempre nel modo migliore, probabilmente, perché l'interazione remota rende meno efficaci quei filtri che il contatto diretto rendeva necessari; educazione, rispetto del prossimo, cortesia.

Non siamo ancora, comunque, nella situazione che secondo Ryan Turner e Matthew Hart, autori del corto A Date in 2025, vedremo tra qualche anno. Quando l'evoluzione della tecnologia renderà del tutto obsoleta la necessità di uscire di casa; disabituandoci, però, al vero contatto umano diretto.

Ci dovranno pensare loro, a quel punto, a darci una mano: i nostri assistenti digitali.

Il regista Ryan Turner, di Los Angeles, ha cominciato la sua carriera di cineasta girando film con i Lego (aveva anche una minifig di Steven Spielberg). A oggi però ha scritto e diretto solo corti amatoriali.

Il protagonista è interpretato da Sasha Feldman, nato in Azerbaijan ma residente in California, attore con un curriculum solido comparso in serie come Get Shorty e Hawaii 5-O. Sue partner sono Corrin Evans, comparsa in varie serie e film ma anche regista di qualcosa di televisivo, e Amy Shiels che dà la voce all'assistente digitale, tante parti in film e serie tv (tra cui quella di Candie nella nuova stagione di Twin Peaks).

Il corto è simpatico e ha un bel finale. L'unica cosa che ci auguriamo davvero che resti finzione, però, è il frappè alla pizza.