Era la primavera del 2008 quando per la prima volta ci siamo trovati a vedere una scena post credit in stile Marvel. Ricordate il dialogo?

“I am Iron Man”. You think you're the only superhero in the world? Mr. Stark, you've become part of a bigger universe, you just don't know it yet.

Who the hell are you?

Nick Fury, Director of S.H.I.E.L.D…

Ah.

I'm here to talk to you about the Avengers Initiative.

La Marvel entrava nel mondo dei cinecomics giocando la carta che da sempre l'ha contraddistinta nel panorama dei fumetti: la continuity. Dall'incontro Tony Stark/Nick Fury è iniziato il percorso delineato nelle scene post credit che esamineremo brevemente film per film.

Fase 1

Partiamo da L'Incredibile Hulk (2008) quello con Edward Norton: Tony Stark raggiunge in un bar il Generale Ross che cerca di annegare nell'alcol l'ennesima sconfitta con Banner/Hulk e gli parla di una “squadra”.

Iron Man 2 (2010): New Mexico (Land Of Enchantment, dove altro potevano manifestarsi gli Dei Norreni?) l'agente Coulson trova il Mjolnir in un cratere.

Thor (2011): Nick Fury invita il dottor Selvig (posseduto da Loki) a studiare il Tesseract, e, come dirà poi Tony Stark in Iron Man 3: Da quando è venuto giù quello con il martello niente è più stato lo stesso. Non solo esistono esseri simili a Dei, ma anche razze aliene che hanno mire di conquista sul nostro pianeta, del tutto inadatto a difendersi da queste minacce.

Un passo indietro è doveroso e siamo a Captain America – Il Primo Vendicatore (2011) dove, sempre dopo i titoli di coda, Steve Rogers stacca a suon di pugni il suo sacco d'allenamento prima che Nick Fury lo convochi per “salvare il mondo” in quello che è il teaser per The Avengers (2012) al termine del quale se da una parte c'è una banda di sbandati che si rifocilla a base di shawarma (che poi è il nome arabo per il doner kebab o gyros) senza profferire verbo, dall'altra si manifesta un volto noto a tutti i Marvel Fan: Thanos, il titano, il vero burattinaio di quanto sta accadendo.

Siamo alla fine della cosiddetta Fase Uno, gli Avengers sono stati formati. E se nel fumetto questo avveniva per mano di Ant Man e Wasp allo scopo di controllare e difendersi dalle intemperanze di Hulk le basi cinematografiche sono diverse, e, in un certo senso (fermo restando la sospensione dell'incredulità) più plausibili. È lo SHIELD il nucleo centrale, organizzazione di intelligence che da sempre si è occupata dei fenomeni non convenzionali, introducendo nella storia la scienza di Howard Stark, l'eroismo dell'agente Carter, il progetto del supersoldato che rideclinato nelle sue varianti è alla base della nascita di Hulk e delle “meraviglie” Wanda e Pietro Maximoff.

I supereroi che vediamo hanno un aspetto meno “camp” e più reale, basta pensare al Hawkeye di Jeremy Renner e alla Vedova Nera di Scarlet Johansson che indossano semplici uniformi rinforzate da battaglia senza mascherine. Il problema dell'identità segreta è assolutamente marginale a differenza di quanto poteva essere nei fumetti anni Sessanta e Settanta, bypassata dalla frase finale del primo film della serie. Io sono Iron Man. Decenni di Marvel vengono riassunti in pochi film per dare al pubblico una versione che mescola la tematiche Ultimate a tutte le saghe scritte e ben conosciute, adattandole al mezzo cinematografico.

Fase 2

La Fase Due si apre con Iron Man 3 (2013), forse il film meno azzeccato per il famoso bluff del Mandarino e non solo, tanto da presentare una scena post credit interlocutoria di sapore comedy dove Stark si lascia andare a confessioni amichevoli con un Banner che sonnecchia. Parliamo un attimo di Hulk. Dopo due tentativi non riuscitissimi, il casting di Ruffalo nel ruolo del gigante di giada è una delle mosse più azzeccate, lasciando semiaperta la possibilità ad un film in solitario che per ora non è mai arrivato per motivi legati ai diritti ma, soprattutto, arricchendo il parco dei comprimari che sostengono l'intero MCU (i già citati Hawkeye, Vedova Nera insieme a War Machine) in maniera egregia.

Siamo a Thor the Dark World (2013) dove Volstagg e Sif consegnano una gemma dell'infinito al Collezionista/Benicio Del Toro che commenta One down, five to go. E tutti sappiamo che si sta parlando del Guanto dell'Infinito.

Non dimentichiamo che nel frattempo la Marvel sta espandendosi a livello televisivo con la serie Agent of SHIELD e Agent Carter, e ancora una volta con determinazione nel MCU si gioca un All In. In Captain America – The Winter Soldier (2014) salta il banco dello SHIELD, infiltrato da HYDRA, e vengono cancellati anni e anni di storie a fumetti dove Steve Rogers riviveva il trauma della morte di Bucky per farlo incontrare/scontrare con il sergente Barnes, trasformato nel superagente/sicario Winter Soldier, inaugurando così la serie dei film di Cap nel mondo moderno destinati a diventare gli episodi “di mezzo” degli Avengers in puro stile technothriller.

Assistiamo alla nascita di un nuovo comprimario: Falcon, sempre di buon livello e soprattutto salvato dall'imbarazzante costumino bianco/rosso dei fumetti. Si tratta di SHIELD contro Hydra. Ma Hydra non muore (“tagliate una testa e ne cresceranno due”) e nei post credit c'è Stucker che ci presenta Quicksilver e Scarlet in una genesi legata ad esperimenti (impossibile la natura mutante visto che gli X Men sono della Fox).

Non dimentichiamo che sono due i campi di battaglia: la Terra e il Cosmo, e nel cosmo vaga una delle compagini più multicolori e raffazzonate che si possa immaginare: i Guardiani della Galassia.

La migliore scelta possibile al momento visto che il gruppo fantascientifico per eccellenza (I Fantastici Quattro) sono anche loro in mano alla Fox e destinati alla rovina cinematotografica a tutti ben nota che porterà anche alla chiusura della collana a fumetti.

Vogliamo forse negare che Guardians of the Galaxy sia stato uno dei film di fantascienza avventurosa più godibili degli ultimi anni? E nella sua scena finale troviamo il Collezionista che beve con Howard The Duck sulle rovine della propria collezione, dopo un film dove sono stati messi in gioco Thanos, le sue due figlie, i Kree, i Nova Corps e ben due gemme dell'infinito.

Insomma, pensavate fosse solo un luna park? No, è precisamente inserito nella storyline.

La Fase Due culmina con Avengers – Age Of Ultron (2015) dove il potere delle gemme confluisce con la tecnologia di Stark regalandoci Visione (altro grande comprimario) e Ultron oltre alla scena in cui Thanos indossa il guanto e decide che è ora di fare da solo.

Ultron, eh? Che nei fumetti non nasceva da un errore di Stark ma di Henry Pym. Che nell'MCU fa parte della generazione precedente agli Avengers, cioè di quegli scienziati più o meno contemporanei di Howard Stark, e che fa la sua comparsa nell'ultimo film della Fase Due: Ant Man (2015). La versione dell'eroe è quella di Scott Lang e il tono del film è quello dell'heist movie. La scena post credit è una scena tratta da Civil War, il film che apre la Fase Tre.

Fase 3

Siamo nel 2015, ovvero l'anno in cui Daredevil compare su Netflix, aprendo un altro fronte televisivo, quello degli eroi urbani che formeranno i Defenders. Se il MCU funziona bene non possiamo dire lo stesso (a tutt'oggi) di quello televisivo, non per la qualità dei prodotti (comunque altalenante per tacere di Inhumans), ma per la battuta di arresto (si spera temporanea) nell'integrazione tra televisione e cinema. Dopo essere stati abituati a incroci con asgardiani e trame cinematografiche tra Agent of SHIELD e MCU dalla quarta serie in poi la situazione è in stallo, e ancora, nonostante i rumors che davano la possibilità di un coinvolgimento dei Defenders in Infinity War, tutto sembra sospeso nel limbo.

Ma forse una risposta tra le righe c'è, e la vedremo tra poco.

Captain America Civil War (2016) affronta un mondo in crisi per la presenza dei supereroi, la divisione ufficiale degli Avengers in due team e il reclutamento in essi di Ant Man (con Captain America) e di due nuovi eroi nel team di Iron Man: Pantera Nera e Spider-Man È un colpo da maestro che risolleva l'arrampicamuri dalla versione di Webb/Garfield/Stone e lo fa tornare a casa, tanto che nei post credit non solo Winter Soldier viene ibernato nel Wakanda del re Pantera Nera (aprendo la strada al film in solitaria), ma Peter Parker si ritrova a fare i conti con un nuovo costume made in Stark e la proposta di diventare un Avenger.

Spider-Man che torna a casa Marvel è frutto dell'accordo con la Sony accompagnato da rumors di accordi simili forse con la Fox, ed allora forse l'ipotesi è che il piano originale di sostituire i mutanti con gli Inumani (su cui erano costruiti Agent of SHIELD e Inhumans) viene sospeso, così come vengono temporaneamente ibernati i Defenders. Non dimentichiamoci che l'eroe urbano newyorkese per eccellenza è Spidey.

Ma a New York, nel Greenwich Village, compare il Doctor Strange (2016), che Benedict Cumberbatch interpreta come lui sa fare, presentandoci quello che a tutti gli effetti si preannuncia come il Tony Stark mistico dell'MCU. Nella scena post credit lui e Thor/Hemsworth si accordano per cercare velocemente Odino e rimandare a casa gli asgardiani molesti.

Un momento, ma nel Cosmo cosa succede? I Guardiani della Galassia 2 (2017) che introduce nuovi personaggi (Mantis) cementa la sorellanza anti Thanos di Nebula e Gamora e ci lascia con il popolo dei Sovereign pronti ad aprire il bozzolo dal quale emergerà il dorato Adam (Warlock).

Del 2017 è Thor Ragnarok dove ancora una volta il film viene condiviso non solo dal protagonista ma anche da un ottimo Hulk e dalla Valchiria, segnando un punto di rifondazione degli asgardiani i quali (ma quanto gli piace la Terra?) si dirigono verso il nostro pianeta nella scena post credit per trovarsi a incrociare la rotta della minacciosa astronave di Thanos.

Ancora due fili di trama da annodare: Spider-Man Homecoming (2017), dove il recalcitrante Peter Parker trova la misura dell'eroe che sarà esprimendo il desiderio di tornare a fare qualcosa di grande (aspetta, che arriva il Titano…), e Black Panther (2018) che non solo ci regala nel post credit un Bucky Barnes riabilitato, ma chiude con l'apertura del Wakanda e delle sue risorse ipertecnologiche all'assemblea dell'ONU, risorse che potrebbero essere essenziali in una guerra cosmica.Di sicuro i riferimenti crociati, le easter eggs disseminate nei film per rendere coeso il MCU non sempre sono ben riusciti (come gli stessi film) ma hanno mostrato comunque come la tattica della costruzione orizzontale di una trama cosmica e di una precisa continuity sia riuscita a fidelizzare una audience trasversale e appassionata.