Delos 22: Feedback

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Subject: I biplani di Gabriele Received: 13-11-1996 20:38 From: Giuseppe De Rosa, mc4612@mclink.it To: delos@fantascienza.com Cara Delos,

come promesso, rieccomi dopo aver digerito "I Biplani di D'annunzio", il premio Urania 95.

E' stato più semplice di quanto mi aspettassi finire il romanzo di Masali, sebbene l'inizio della storia mi avesse fatto presagire il contrario. Masali ha scritto una storia decente, con un ritmo convincente, che ha reso la vicenda godibile.

Il che non significa che sia un capolavoro, non sia mai... :^)

Vi sono infatti alcune ingenuità sparse in giro, soprattutto nella sezione "futuro" del romanzo.

Ad esempio, l'internet del futuro assomiglia troppo a quello odierno (con Yahoo ancora funzionante...), nonostante Masali abbia cercato di prevedere alcune probabili modifiche, come quella del massiccio ingresso dei media network sulla rete o quella (in realtà sottintesa) dell'avvento del network computing.

Devo dire però che sono rimasto stupito dalla competenza dell'autore su quello che riguarda gli aerei della prima guerra mondiale. O l'autore si è documentato molto bene oppure possiede tutte le dispense della De Agostini sull'argomento. ;^)

Ma torniamo al romanzo.

La vicenda è costruita bene, devo ammetterlo, con tutte le fila che tendono a riunirsi - forse un po' troppo precipitosamente - in un finale... troppo semplice.

Anche la teoria delle cronolinee derivate (e soprattutto della mappatura) lascia qualche dubbio, ma non è peggiore di altre teorie sull'argomento. Insomma, se proprio devo trovare un difetto grave in questo romanzo è che manca di spunti VERAMENTE geniali. E' tutto nella norma, tutto sommato. Il che poi è quello che abbiamo imparato ad aspettarci da Urania, purtroppo. Masali, lo ripeto a scanso di equivoci, è andato sopra la sufficienza, col suo romanzo (il fatto stesso che lo abbia letto solo in un paio di giorni - anche se bisognerebbe considerare anche il ruolo giocato da un'ora di metropolitana e tre ore di interminabile attesa davanti ad un ufficio pubblico - va a tutto merito dell'autore).

Semmai è Urania che lascia a desiderare, in generale (fino ad oggi della nuova serie ho comprato solo l'antologia di Bear, un piccolo gioiello sfuggito chissà come all'occhio vigile di Lippi).

Eh, sì, Zio Lippo forse dovrebbe definitivamente dedicarsi alla conduzione di Mai Dire Gol e lasciar perdere quella di Urania... ;^)

A parte gli scherzi, ancora non ho digerito quel suo assurdo editoriale (o era una risposta ad una lettera) nel quale affermava tutto gioioso che Urania non aveva un indirizzo di posta elettronica e che non ne aveva bisogno, stava meglio senza. Diamine, una rivista di FANTASCIENZA che si permette di dire una cosa del genere (quando invece avrebbe dovuto essere la prima testata della Mondadori ad affacciarsi su internet) merita di venir cancellata dal panorama editoriale (assieme al suo curatore). Che sarebbe successo se a condurre Urania fosse stato Zio Lippo fin dagli esordi? Tremo al solo pensiero: il concorso di Urania oggi sarebbe aperto solo ai manoscritti vergati con penna d'oca e nero di seppia, rigorosamente su carta pergamena!

Bah, lasciamo perdere, che è meglio. E forse è meglio non lamentarsi troppo, va a finire che se tolgono Zio Lippo da Urania al suo posto ci mettono Giuliano Ferrara... Ok, la smetto di cazzeggiare.

Ancora un "buono" a Masali e i soliti cari saluti a te, cara Delos.

Stammi bene e on line -- Giuseppe De Rosa

P.S. Mi è tornato in mente adesso che quest'estate ho letto "La variabile Berkeley", di Fantini. Bello davvero. Stanno migliorando, gli italiani...

Subject: Complimenti e suggerimenti Received: 15-11-1996 14:40 From: Paolo Godino, godino@ladimu.polito.it To: delos@pobox.com Cari amici di Delos,

vi scrivo per farvi i complimenti, la vostra rivista è semplicemente fantastica. Ho naturalmente provveduto a scaricare l'intera collezione di numeri di Delos ed a metterla in bella vista nella lib ... ops :-) a memorizzarla nell'hard disk del mio computer.

Oltre ai complimenti avrei alcune proposte/domande:

Dato che, nel caso di lettura on-line, il numero di accessi alle pagine delle varie rubriche è fortemente condizionato dagli scatti telefonici (a proposito, ma è proprio così folle pensare ad un numero telefonico nazionale per l'accesso ad Internet con un costo orario ragionevole ed uguale per tutti?) e non tengono conto dei lettori che, come me, scaricano il file zip, vorrei proporvi la realizzazione di un questionario: poterste chiedere ai vostri lettori quali sono le rubriche che interessano di più, quali di meno e quali potrebbero essere aggiunte. Questo vi consentirebbe anche di ottenere una stima più attendibile dell'effettivo numero di lettori.

Perché non utilizzate java per aggiungere qualche "effetto speciale" alle pagine di Delos?

Infine, potreste soddisfare una mia piccola curiosità? Perché il sito Italiano sulla Fantascienza (con la F maiuscola) non si chiama www.fantascienza.it (o almeno www.fantascienza.com.it)? Gli alieni non attaccheranno forse mai il Quirinale il 25 aprile però ... ;-)

Grazie delle domande, speriamo di poterci presto ringraziare per le risposte. Numero 1: Abbiamo già un'idea di quali sono le rubriche più lette, dalle statistiche sugli accessi. Ah, il bello di internet! Tuttavia, devo dire, essendo Delos una rivista no-profit, credo che più di così non riusciremmo proprio a fare. Inoltre, non ci costa nulla inserire pezzi che possono risultare interessanti solo per poche persone, quindi perché non accontentarle? Domanda numero 2: Java. Siamo molto scettici sugli effetti speciali che appesantiscono lo scaricamento dei file. Qualcosa abbiamo fatto in WWW.Fantascienza.com, ma non so se lo terremo. Rallenta troppo. Terza domanda: Perché .com e non .it? Bè, c'è un rilievo burocratico: per registrare un .it bisogna che il nome del dominio sia il nome di una società o un marchio registrato. Per il .com basta pagare. Inoltre, se digiti "fantascienza" nel tuo browser lui automaticamente carica www.fantascienza.com. Una bella comodità, no? Subject: Max Headroom Sent: 29-11-1996 2:25 Received: 29-11-1996 11:39 From: Alberto Omodei, omodei@pcdigi.ing.unibs.it To: delos@fantascienza.com Cara Delos, vi seguo da parecchio tempo, e devo dire che non mi perdo nessun numero, è stata una bella idea quella di mettere a disposizione i numeri in file Zippati (è molto scomodo scaricare le singole pagine e relative immagini).

Vorrei chiedervi se avate in programma un servizio sulla serie televisiva Max Headroom trasmessa qualche tempo fa su Rai Tre e su Italia 7. E' serie fuori dei classici canoni della fantascienza. Ho un'altra richiesta da avanzare (ma credo che sarà difficile da soddisfare): parecchio tempo fa, 10 o 15 anni, sulle reti Rai veniva trasmessa una serie che aveva come protagonisti una gruppo di cacciatori di robot (impazzitti?), so che non è molto, a qui tempi ero molto giovane e i ricordi sono molto fumosi, forse qualcuno è in grado di fornire maggiori dettagli sulla serie?

Saluti e auguri di buon proseguimento.

Grazie per i complimenti. Per quanto riguarda Max Headroom può essere senz'altro un'idea. Dell'altra serie che posso dirti? La storia dei robot ricorda il film Runaway con Tom Selleck, ma anche il Doctor Who o l'Astronave Orion (che però risale a più di venti anni fa). Bè, se casomai dovessi riferirti a quest'ultima, abbiamo in serbo una sorpresina per i prossimi numeri.

I prossimi due interventi si rifanno alla lettera-recensione di Giuseppe De Rosa uscita su Delos 21 e tendono un po' alla polemica... io vi ho avvisati.

Subject: Terzo Millennio Received: 21-11-1996 From: Franco Forte, fforte@lodi.pmp.it To: delos@fantascienza.com

Cara Delos, ho letto l'intervento di Giuseppe De Rosa riguardante l'antologia Terzo Millennio da me curata per il settimanale "Avvenimenti", e vorrei rispondere secondo il sacro diritto di replica vigente in ogni democrazia.

Non starò a dilungarmi sull'importanza di questa pubblicazione, che considero, per usare un gioco di parole, un "avvenimento" storico per la fantascienza italiana, che finalmente riesce a saltare a piè pari (tra l'altro con una manciata di autori perfettamente sconosciuti) gli steccati del ghetto. Mi soffermerò invece sui commenti personali di De Rosa, che in parte condivido e in parte no (soprattutto quando tendono a presentarsi come delle presunte verità inconfutabili da parte di chi, diversamente dal sottoscritto, non ha avuto alcun modo di sapere come sono andate le cose quando è arrivato il momento dì realizzare l'antologia).

Andrò per punti.

De Rosa afferma che i responsabili di "Avvenimenti" mi hanno "preso in giro" decidendo di realizzare un volumetto a se stante anziché allegarlo alla rivista, e che abbiano preso questa decisione perché secondo lui loro hanno pensato (non vi sembra già un po' contorto, come ragionamento?) che tanto la fs non la legge nessuno e quindi sia inutile stamparne 100.000 copie. Tra l'altro, De Rosa dice: guardate cosa ha fatto il corriere, che mette fuori un libro sugli X-Files insieme al giornale. Così si doveva fare.

Bè, caro De Rosa, io sono del parere che prima di dare giudizi su qualunque cosa si debba essere informati del fatti, altrimenti si corre il rischio di fare la figura degli ignoranti (bonariamente) e degli sbruffoni.

Innanzitutto, il progetto di allegare Terzo Millennio alla rivista è saltato perché per realizzarlo l'antologia avrebbe dovuto essere drasticamente ridotta di dimensioni e volume (dato che è spedita in abbonamento, non si può sforare con il peso più di tanto) e quindi alcuni del racconti avrebbero dovuto essere tagliati. Inoltre, esteticamente sarebbe stata molto peggio, un prodotto davvero dequalificante, un regalino, appunto, che molto probabilmente gli acquirenti della rivista avrebbero cestinato senza neppure degnarlo di un'occhiata. Così, invece, l'antologia, per quanto modesta, ha una sua dignità. Da questo punto di vista ho avuto la conferma che quelli di "Avvenimenti" ci hanno creduto, perché è più difficile scegliere di vendere qualcosa (qualcosa che devi fare bene), piuttosto che regalarla (sulla cui qualità puoi anche tergiversare, tanto a caval donato...).

Ma ci sono anche altri fattori molto importanti che De Rosa non prende in considerazione: se l'antologia fosse uscita in omaggio, sarebbe stata sì distribuita in un numero maggiore di copie (anche se poi non si sa che fine avrebbero fatto), ma sarebbe rimasta fuori solo una settimana, senza pubblicità alcuna tranne un avviso nel numero precedente di "Avvenimenti". Così, invece, resterà nelle edicole per mesi, su ogni numero della rivista c'è sempre una pubblicità a colori a piena pagina (anche questo per mesi) e a ogni dibattito, forum di discussione, incontro tra amici organizzato da quelli di "Avvenimenti" (molto attivi da questo punto dì vista) verrà tirata fuori, presentata, discussa, venduta.

Ora, caro De Rosa, questo ti sembra poco? A me, francamente, no.

Poi c'è da pensare alla differenza di caratura della cosa. Così hai in mano una vera e propria (anche se, lo ripeto, modesta) antologia, che è finita in mano a editori, a giornalisti, ecc., nell'altro caso avevi l'ennesimo gadget, il regalino a cui non sarebbe fregato niente a nessuno, se non a pochi appassionati.

Infine la questione del libro degli X-files del Corriere. De Rosa, ma che ti prende? Che stai a dì? Il libro non è dato in omaggio con il quotidiano, è venduto a parte (tu puoi comprare ìl Corriere con o senza libro) maggiorando il prezzo del giornale da 1.500 a 6.900 lire. Non mi sembra che l'operazione sia tanto distante da quella fatta da "Avvenimenti", che anzi ti consente di comprare l'antologia da sola o insieme alla rivista solo se lo vuoi. Che razza di paragoni sono, i tuoi?

Ma andiamo avanti. De Rosa si chiede se io ho azzeccato consapevolmente o solo per fortuna la strategia del mercato della narrativa breve di SF di massa: piccoli volumi, tanti racconti, ecc.

Bè, in meno di due anni ho realizzato ben tre antologie di questo genere per Stampa Alternativa, e adesso questa per "Avvenimenti". Chi altri ha fatto altrettanto in Italia per la SF nazìonale? Come colpo di fortuna direi che sarebbe un po' esagerato.

No, il fatto è che io credo fermamente in questa formula. Ed è per questo che ritengo ottimi i racconti di Farinella e Salìnitro, in questo contesto. Certo, per te e per tutti gli appassionati che conoscono a fondo il genere, si tratta di roba scontata o demodè, ma per la gente comune, quella a cui si rivolgono le mie antologie (e il terreno fertile su cui far spuntare qualche filo d'erba in un prossimo futuro), si tratta di roba nuova, forte e interessante, che li avvicina a un mondo che non conoscono. Ti stupirà forse, caro De Rosa, sapere che i racconti che a te sono piaciuti di più, sono quelli che meno hanno colpito il non addetto ai lavori, e viceversa.

Infine la faccenda dell"'appunto tecnico alla qualità del lavoro di bozze", che tra l'altro "temi" di dovermi accollare.

Certo, l'antologia è zeppa di errori di battitura, ma il motivo è presto detto (e francamente comprensibile). In luglio del 1996 il progetto è nato come idea del sottoscritto. Proposto ad "Avvenimenti" è stato subito accettato. I racconti sono stati inviati in redazione entro il 15 agosto, poi c'è stata la fase di realizzazione (con, tra l'altro, la chiusura della rivista nei 15 giorni centrali di agosto) e infine, a ottobre, l'uscita. Tempo reale di realizzazione (o così o tutto il progetto saltava a causa delle altre incombenze già programmate da tempo dal settimanale): due mesi. Che cosa ne dici? Avendo dovuto fare tutto con questa fretta (e coraggio, torno a ripetere), credo che qualche errore di battitura sia lecito, e soprattutto sopportabile sul piatto della bilancia di quello che Terzo Millennio significa per la SF italiana. Per quanto riguarda la faccenda dell'esserne io responsabile, caro De Rosa, "Avvenimenti" non è una fanzine, e quindi io come curatore dell'antologia ho ben poco a che fare con la battitura dei testi, la composizione tipografica e la revisione delle bozze. Ci mancherebbe altro. Tutto quello che ho potuto fare è stato rammaricarmene con la redazione, che a sua volta ha tirato le orecchie ai tipografi, i quali naturalmente si sono lamentati che, visto il tempo a loro disposizione, è andata anche fin troppo di lusso (lo lavoro in un quotidiano, quindi so esattamente di che cosa sto parlando).

Con questo saluto tutti e mi rallegro comunque del fatto che ci sia qualcuno che abbia ancora voglia di leggere, giudicare e discutere (ma prima ancora comprare) la narrativa italiana di fs, in un panorama terribilmente squallido in cui si sente solo fare critica per il gusto di farlo, senza neppure prendersi la briga di tenersi aggiornati (e quindi comprare, leggere e giudicare) su quanto si produce in Italia su questo argomento.

Subject: Replica a Forte Received: 25-11-1996 19:49 From: Giuseppe De Rosa, mc4612@mclink.it To: delos@fantascienza.com Meno male che non avevo detto che la copertina del volume è brutta (lo è, ricorda certe pubblicazioni degli anni 70), altrimenti chissà cosa sarebbe successo... ;^)

A parte gli scherzi, confesso che mi sono sentito un po' come Fantozzi davanti al megadirettore galattico di turno, blandito a forza di "caro De Rosa" ma in realtà severamente scrollato per le orecchie.

Pazienza, evidentemente me lo meritavo. Ad ogni modo, cara Delos, adesso i tuoi lettori hanno un quadro più completo e possono decidere da soli come interpretare l'intera faccenda.

Da parte mia non posso che promettere pubblicamente - e tu mi sei testimone ufficiale - che sarò più che lieto di offrire una cena al buon Forte se le vendite di "Terzo Millennio" avranno superato - a conti fatti - le 5.000 copie. E credimi, lo spero davvero.

Fedelmente tuo, Giuseppe De Rosa

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