Isaac Asimov è uno dei maestri per eccellenza della fantascienza, a cui ha dato una sua forma e sostanza di rara importanza all'interno del genere.
Se a qualcuno può sembrare strano che nell'arco dei decenni scorsi nessuno abbia mai provato a portare sul grande o piccolo schermo il suo ciclo della Fondazione, la realtà è che sono esistiti più progetti, solo che nessuno è mai andato oltre la fase di tentativi di adattamento di una storia non solo epica e complessa, ma che negli anni aveva influenzato titoli famosi come Star Wars.
Ci aveva provato due volte la New Line (1998 e poi 2008) e di seguito la Fox, che mise sotto contratto Roland Emmerich nel 2010 per creare la versione cinematografica.
Tutti questi tentativi finirono nel dimenticatoio, fino al 2014, anno in cui Jonathan Nolan propose l'idea alla HBO, per poi però spostarsi, come sappiamo, su Westworld.
Ora è il momento di una nuova accoppiata: la Skydance, casa di produzione che detiene i diritti di Terminator (e sta preparando un nuovo reboot) nonché produttrice degli ultimi film di Star Trek e dei Mission Impossible e David S. Goyer, sceneggiatore e produttore al lavoro sul mondo cinematografico DC Comics ma anche produttore esecutivo della recentemente confermata Krypton su Syfy.
La casa di produzione è nelle fasi finali delle trattative per acquisire i diritti televisivi e creare la saga spaziale per eccellenza che i fan aspettano da sempre.

Per chi non lo sapesse, il ciclo della Fondazione nasce come una prima trilogia di romanzi (in realtà fix-up di racconti usciti dal 1942 su Astounding) pubblicati nel 1951 (Fondazione), 1952 (Fondazione e Impero) e 1953 (Seconda Fondazione).
Nel 1982 Asimov pubblicò il primo sequel, L'orlo della fondazione, seguito da Fondazione e Terra, per poi mettersi al lavoro sui prequel Preludio alla Fondazione (1988) e Fondazione anno zero (1992) andando anche a incrociare la Fondazione con Il ciclo dei Robot. il ciclo di Abissi d'acciaio e il ciclo dell'Impero fino a costruire un'unica cronologia di quasi tutti i suoi romanzi.
Al centro di una vasta tela narrativa si trova il matematico Hari Seldon il quale ha concepito una scienza chiamata psicostoria, in grado di predire il futuro su larga scala. Seldon scopre che l'impero galattico in cui vive sta per collassare, portando a trentamila anni di barbarie.
Visto come un traditore dall'impero a causa della sua predizione, lui spiega come l'unica opzione per accorciare il periodo a soli mille anni consiste nel creare una Enciclopedia Galattica che contenga tutta la conoscenza umana.
Insieme ad alcuni altri scienziati, viene esiliato sul pianeta Terminus, dove potrà portare a compimento la sua opera.A eccezione delle sporadiche apparizioni di Seldon, le cui registrazioni danno consigli utili ad affrontare varie crisi che si verificano nel tempo, le vicende seguono vari personaggi, distribuiti nei secoli su cui si dipana la vicenda. Se questo può apparire un problema per un film o una serie tv, si pensi che una struttura simile la si trova anche nei Pilastri della Terra di Ken Follett, dal cui romanzo è stata tratta un'ottima serie televisiva.

David S. Goyer è già al lavoro sull'adattamento insieme allo showrunner Josh Friedman, il quale non solo ha all'attivo la sfortunata serie The Sarah Connor Chronicles, ma è attualmente impegnato anche con James Cameron sulla sua saga cinematografica dedicata ad Avatar.
Non ci sono ancora ovviamente date di arrivo nè possibili reti ufficiali, anche se secondo alcuni la HBO potrebbe essere interessata ad avere una nuova saga vasta ed epica per sostituire la quasi conclusa Game of Thrones.
Voi che ne dite, il ciclo della Fondazione si presta a diventare la prossima grande serie televisiva?
13 commenti
Aggiungi un commentoBuild Foundation Great Again.
Sicuramente "roba pesante" da trattare: rischio altissimo per la complessità dell'opera. Poco tempo mi sono proprio chiesto dove era finito il progetto
Forse, considerando l'attuale panorama dei new-media, i tempi sono maturi. Io vedrei bene una serie antologica che mantenesse la struttura della trilogia originale raccontando ad ogni stagione (corta) una parte della storia galattica durante e dopo Seldon. Non ho particolarmente amato l' operazione messa su da Asimov stesso per accorpare forzatamente i cicli dei robot e della Fondazione, ma ammetto che far aleggiare allo spettatore (non ai protagonisti) la presenza di un "altro" che mantiene la tecnologia informatica a livelli basilari per impedire lo sviluppo di nuova intelligenza artificiale, sarebbe un bel pretesto per un' ambientazione retro-tecnologica. Grandi astronavi e rotte calcolate quasi in punta di penna, scudi energetici personali e giornali stampati, è questo che vorrei vedere...
Sarebbe una cosa veramente complessa da realizzare. Speriamo bene. Speriamo anche che si decidano a fare una serie sulla saga di Hyperion che sarebbe veramente spettacolare perché si presterebbe di più per una trasposizione televisiva e seriale rispetto all'opera di Asimov.
Leggo la notizia solo oggi, ma credo che una serie TV sia il modo migliore per adattare la Trilogia della Fondazione di Asimov (per favore ignorate i romanzi successivi, grazie!).
E' una storia atipica, poca azione, tanta politica e strategia commerciale, praticamente nessun bisogno di effetti speciali... non sara' un impresa facile, ma si puo' fare.
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