Nei giorni scorsi il Teatro Verdi di Pisa è stato testimone di un evento che non capita spesso: una rappresentazione drammaturgica di fantascienza.

Ne sono stati artefici Franco Farina e Federico Guerri, con una compagnia di attori non professionisti ma molto preparati e decisamente convincenti, che hanno messo in scena Col futuro negli occhi, una rappresentazione composta da cinque brevi storie collegate tra loro da dei brevi intermezzi.

Siamo in quello che apparentemente è un cinema drive in, con tre coppie pronte per assistere allo spettacolo: verranno proiettati quattro film di fantascienza. Le coppie sono particolari: nella prima notiamo una donna che sembra non sapere nulla sull'esistenza del cinema; nella seconda c'è un ragazzo decisamente più interessato alla ragazza che alla proiezione; nella terza due donne militari in licenza.

I quattro "film" sono quattro storie di fantascienza. La prima, tratta da un racconto di Richard Matheson adattato da Andrea Del testa, è intitolata Con il sole negli occhi e ci riporta alla guerra fredda: sta per scoppiare l'apocalisse nucleare e tre coppie si preparano a trasferirsi nei rifugi sotterranei dove dovranno vivere per i prossimi vent'anni.

Il secondo, Noi di Federico Guerri vede un confronto tra un medico e i virus diventati coscienti. Il giorno che scomparve Hyeronimus Bosch è tratto da un racconto di Rudy Rucker adattato da Maria Letizia Verola e vede una ragazza tanto pazza di Bosch da arrivare a viaggiare nel tempo per rapirlo e farne il suo amante, facendolo però scomparire dalla storia. Molto profondo Passo a due di Annamaria Pullina che mette in scena il confronto tra un vecchio e il clone allevato esclusivamente per fargli da deposito di organi di ricambio. Il vecchio deciderà di dargli la libertà, ma il clone si ritroverà così escluso dal proprio ruolo sociale.

Intanto le tre coppie di spettatori sono andate via una per volta: i militari in licenza sono stati richiamati sulla loro astronave a causa di un'invasione aliena, il ragazzo esuberante ha fatto le uova e la coppia è stata cacciata, mentre la signora che non conosceva il cinema è stata riaccompagnata nella sua epoca, il diciannovesimo secolo, dal suo accompagnatore viaggiatore del tempo.

Chiude la serata Foche dello stesso Farina, una storia classica ambientata su un'astronave generazionale dove le riserve di cibo scarseggiano.

Tutte le storie sono narrate sul filo tra il dramma e l'ironia, un tono da fantascienza anni Cinquanta, lanciando idee e tematiche di spessore con leggerezza e divertimento.

Con la sola eccezione dell'ultima, i copioni delle quattro storie sono stati pubblicati qualche anno fa nel volume Scrivere il futuro. Del mancato amore tra la fantascienza e il teatro, di Alessandro Fambrini e Franco Farina, Delos Books (acquistabile su Delos Store).

Ecco un trailer dello spettacolo.

Aggiornamento: abbiamo aggiunto il nome di Andrea Del testa che ha curato l'adattamento del racconto di Richard Matheson e che ci era sfuggito nella prima stesura.