Qui si tolse la vita N. 44 V864.962, primo androide emotivamente avanzato. 3 febbraio 2379. Oppure In questo luogo furono brutalmente giustiziati ventidue giovani rei di non possedere un profilo social.

Sono alcune delle strane targhe comparse in giro per Roma, a eterno ricordo di eventi che non sono ancora avvenuti.

Responsabili dell'iniziativa sono i DustyEye, un collettivo artistico nato qualche anno fa per la sperimentazione nella fotografia. 

Per ben tre anni ebbero l’onore di essere i fotografi ufficiali del patavino SugarPulp Festival (festival letterario dedicato alla narrativa Noir e Pulp). In questa sede fotografarono scrittori del calibro di Lansdale, Willocks, Gischler e Strukul. Su qualche loro quarta di copertina ancora oggi fa capolino uno scatto DustyEye.

Mettiamoci pure una collaborazione con il Maestro Giorgio Finamore, artista dedito alla biomeccanica. In 40 tavole dal titolo “Arcane Shadows” , fondendo fotografia e pittura digitale, i DustyEye con Finamore ripercorsero altrettanti miti della Grecia Classica

La nuova installazione, intitolata Il migliore dei futuri possibili, racconta in effetti un futuro non particolarmente invitante, nel quale il terrorismo esiste ancora e usa armi stranissime, e nel quale si viene giustiziati se non si è iscritti a Facebook.