Nel mese di marzo Intesa Sanpaolo, in occasione del trentennale della scomparsa di Primo Levi, organizza un ciclo di letture speciali a lui dedicate, a cura di Giulia Cogoli. Tre voci teatrali: Gioele Dix, Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni offriranno tre letture tematiche di estratti dell'opera di Levi. 

Dal nostro punto di vista, la manifestazione merita attenzione non solo per il valore dell'opera di Levi, ma perché uno degli appuntamenti recupera la produzione fantascientifica dell'autore torinese, trascurata perché considerata minore da molta critica letteraria. 

Levi di contro affermò, mettendo in relazione la sua esperienza nei lager nazisti alla sua produzione fantascientifica:

Io sono un anfibio, un centauro- ho anche scritto dei racconti sui centauri- e mi pare che l’ambiguità della fantascienza rispecchi il mio destino attuale. Io sono diviso in due metà. Una  è quella della fabbrica: sono un tecnico, un chimico. Un'altra invece è totalmente distaccata dalla prima, ed è quella nella quale scrivo, rispondo alle interviste, lavoro sulle mie esperienze passate e presenti. Sono proprio due mezzi cervelli. […]. È l’altro mondo che si realizza nei miei libri. Quello che comprende le mie esperienze giovanili, la discriminazione razziale, i miei tentativi di non differenziarmi dai miei compagni di scuola, poi il mio recupero della tradizione ebraica e la guerra partigiana e infine il Lager e l’aver scritto di questa mostruosa distorsione dell’umano. […]. Stando così le cose, mi pare, è naturale che uno scriva di fantascienza. Queste Storie naturali sono inoltre le proposte della scienza e della tecnica viste dall’altra metà di me stesso in cui mi capita di vivere. 

Stando così le cose, mi pare, è naturale che uno scriva di fantascienza. Queste Storie naturali sono inoltre le proposte della scienza e della tecnica viste dall’altra metà di me stesso in cui mi capita di vivere.

(Intervista rilasciata a E. Fadini, Primo Levi si sente scrittore “dimezzato”, pubblicata su L’Unità, il 1° gennaio 1966, e poi ripresa in in P. Levi, Conversazioni e interviste cit., p. 107)

La sinossi  

Trent’anni – l’arco di una generazione – sono trascorsi da quando Primo Levi è mancato a Torino, la città dov’era nato. Trent’anni durante i quali si è affermato come il testimone di Auschwitz per eccellenza. Trent’anni durante i quali è stato riconosciuto come un narratore, un uomo di scienza, un pensatore di rango internazionale. Le sue opere complete sono oggi disponibili non solo in italiano ma, caso unico tra gli autori italiani di tutti i tempi, anche in inglese, mentre a decine si contano le lingue nelle quali i suoi libri sono stati tradotti.

Se Primo Levi è divenuto un classico contemporaneo, letto e amato in tutto il mondo, lo si deve alle sue storie: storie, al plurale. Difatti, l’omaggio che Intesa Sanpaolo gli rende nella città dove ha trascorso l’intera sua vita («con involontarie interruzioni», come egli stesso osservava con spirito) è intitolato alle storie, perché Levi fu una persona dalle molte avventure e dai molti talenti. In tre serate, affidate ad altrettanti attori di prima grandezza, saranno dunque offerte tre letture tematiche, ciascuna delle quali esplorerà una delle storie di Levi scrittore e figura pubblica.

La prima fra le storie da rievocare riguarda naturalmente il Lager: il suo viaggio di deportazione, l’anno di prigionia in Auschwitz, il lungo ritorno a Torino attraverso un’ Europa sconvolta dalla guerra. La seconda storia, meno nota, ma altrettanto avvincente, riguarda le invenzioni di Levi come narratore di talento: i suoi racconti ispirati a una peculiare fantascienza o fanta-biologia o fanta-tecnologia, le sue poesie dal linguaggio ricco e arguto, chiare come cristalli e costruite a loro volta come racconti. Infine, la terza storia da ripercorrere riguarda la passione che Levi testimoniò per il proprio mestiere di chimico e per l’avventura del lavoro in generale: che ci parli degli elementi della tavola periodica legandoli alla propria vicenda personale, o ci racconti le peripezie di un operaio giramondo, al suo lettore-ascoltatore giungerà inalterata – e inconfondibile – la pronunzia della sua voce morale.

Gli appuntamenti 

Mercoledì 1 marzo ore 21

Gioele Dix legge Primo Levi: Auschwitz

Introducono Marco Belpoliti e Domenico Scarpa

Giovedì 9 marzo ore 21

Sonia Bergamasco legge Primo Levi: invenzioni

Introduce Marco Belpoliti

Giovedì 16 marzo ore 21

Fabrizio Gifuni legge Primo Levi: mestieri

Introduce Domenico Scarpa

Sede incontri: Grattacielo Intesa Sanpaolo, corso Inghilterra 3 – Torino

ore 21.00. Ingresso libero – Ingresso gratuito su prenotazione.

Le modalità di prenotazione saranno comunicate nei giorni precedenti i singoli eventi sul sito http://www.grattacielointesasanpaolo.com/category/auditorium/.

Auditorium sospeso

Il grattacielo offre al pubblico alcuni ambienti particolarmente suggestivi. Spazi permeabili alla vita della città, aperti agli appassionati dell’ingegno e della bellezza e a chi cerca nuove prospettive verticali. La hall del piano terra, aperta sul Giardino Grosa, completamente riqualificato nel 2014, conduce con due scale mobili all’Auditorium sospeso. Attraverso un sistema meccanizzato la sala, che può ospitare fino a 364 posti a sedere, assume in breve tempo tre diverse configurazioni: sala conferenze, concerto e spazio espositivo. La qualità acustica è assicurata da un sofisticato sistema di controllo dei rivestimenti a parete.