Il 1967 è un anno cruciale nella storia del rock. A caratterizzarlo è il rock psichedelico, così definito perché molti degli artisti compongono musica sotto l'effetto di sostanze allucinogene (dette anche psichedeliche), quali l'LSD, con l'obiettivo di stimolare la creatività. Il risultato è costituito da una musica alienata e alienante, con lunghe sezioni strumentali e rumoristiche, e da testi stravaganti. Uno dei "manifesti" dell'epoca è la beatlesiana Lucy in the Sky with Diamonds (le iniziali della canzone sono, guarda caso, LSD), gemma del capolavoro Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band.

I "viaggi" indotti dalle sostanze psicotrope hanno le ispirazioni e le destinazioni più disparate. Capita così che in alcuni casi musica e testi parlino di viaggi tra le stelle. I tempi non sono ancora maturi per dei veri e propri racconti di missioni spaziali in musica (Space Oddity di David Bowie uscirà nel 1969, ancora successive saranno Pioneers Over c dei Van der Graaf Generator e Starship Trooper degli Yes): le prime canzoni dello space rock possono essere definite tali più per l'ambientazione data del tessuto sonoro che per i testi.

I Pink Floyd di Syd Barrett

Tra i pionieri dello space rock c’è un gruppo londinese che esordisce proprio nel 1967 e che sarà destinato a scrivere capitoli fondamentali nella storia del rock: i Pink Floyd. Guidati da Syd Barrett, cantante, chitarrista e paroliere, pubblicano The Piper at the Gates of Dawn, considerato una delle vette del rock psichedelico.

Astronomy Domine, il brano che apre il disco, è incentrato sull'immensità dell'universo e sulla magnificenza delle stelle, temi cari a Barrett sin dalla giovane età. Nel brano sono presenti infatti i nomi di pianeti (Giove, Saturno, Nettuno) e satelliti (Titano, Oberon).

Jupiter and Saturn, Oberon, Miranda and Titania, 

Neptune, Titan, Stars can frighten.

Il protagonista del viaggio nel freddo vuoto interstellare è Dan Dare, personaggio principale dell'omonimo fumetto britannico.

Blinding signs

flap, flicker, flicker, flicker

Blam pow, pow

Stairway scare, Dan Dare who's there?

Ancora space rock nel primo album dei Pink Floyd. Interstellar Overdrive è un brano strumentale lunghissimo (più di nove minuti): l’ambientazione fantascientifica è data, oltre che dal titolo, da un tema musicale fatto di chitarre distorte, dissonanze, improvvisazioni.

Il primo Jimi Hendrix

Negli stessi giorni in cui i Pink Floyd pubblicano il loro primo disco, esordisce sulla scena musicale un altro artista tra i più importanti della storia del rock: Jimi Hendrix. Nativo di Seattle, si trasferisce a Londra per formare i Jimi Hendrix Experience, la band con cui incide i primi 45 giri e l’album d’esordio Are You Experienced? Il disco raggiunge il secondo posto nelle classifiche britanniche e si prepara a sfondare anche oltreoceano.

Tra i brani figura Third Stone from the Sun, in cui viene immaginato un viaggio alieno alla scoperta del pianeta Terra. Il testo non è cantato ma solo recitato su una base dominata dalla chitarra distorta di Hendrix e dal drumming furibondo di Mitch Mitchell.

Gli alieni a bordo della Star Fleet osservano le bellezze della Terra ma evidentemente non restano particolarmente attratti dal genere umano, visto che i versi finali lasciano intendere la distruzione del pianeta.

Although your world wonders me,

With your majestic and superior cackling hen

Your people I do not understand,

So to you I shall put an end

And you'll never hear surf music again.

La surf music era in voga all’inizio degli anni Sessanta, Hendrix probabilmente ironizza su un genere musicale a lui non troppo congeniale.

Fan dichiarato di Star Trek (si è anche fatto fotografare accanto a Leonard Nimoy), Jimi Hendrix si ispira alla fantascienza anche nel secondo album Axis: Bold As Love, pubblicato alla fine del 1967. Il disco si apre con EXP, un dialogo tra un presentatore radiofonico e uno studioso chiamato a esprimere il proprio parere su “le assurdità riguardo astronavi e gente dello spazio”. Lo studioso si rivela un alieno con sembianze umane.

Segue Up from the Skies, racconto in musica in cui sono narrate le vicende di un alieno preoccupato per le condizioni in cui ha trovato la Terra rispetto all’ultima volta in cui aveva visitato il pianeta; a causarne la rovina sono stati gli esseri umani.

I have lived here before

The days of ice

And of course this is why

I'm so concerned

And I come back to find

The stars misplaced

And the smell of a world

That is burned

I Rolling Stones psichedelici

Their Satanic Majesties Request, l’album pubblicato alla fine del 1967, è considerato la risposta dei Rolling Stones a Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles. Il lavoro psichedelico degli Stones è certamente meno riuscito e fortunato, tuttavia alcune delle canzoni sono state rivalutate negli anni. Una di queste è una felice incursione nella fantascienza: 2000 Light Years from Home.

La canzone, per la quale è stato girato anche un  videoclip, descrive un viaggio nelle profondità dello spazio.

Sun turnin' 'round with graceful motion

We're setting off with soft explosion

Bound for a star with fiery oceans

It's so very lonely, you're a hundred light years from home

Il viaggio prosegue, il protagonista si allontana progressivamente dal pianeta natio fino a raggiungere i duemila anni luce da casa.

Bell flight fourteen you now can land

Seen you on Aldebaran, safe on the green desert sand

It's so very lonely, you're two thousand light years from home

Visto il periodo negativo vissuto da Jagger e Richards (arrestati e processati per possesso di droga, si suppone che la canzone sia stata composta in carcere), il testo può essere letto anche in chiave metaforica: la  solitudine e la lontananza assumono così una connotazione interiore.

Visioni pericolose (e rivoluzionarie)

In ultimo uno sguardo alla letteratura di fantascienza.

Una delle pubblicazioni più importanti del 1967 è l'antologia Dangerous Visions, curata da Harlan Ellison, destinata a diventare uno degli emblemi della New Wave. I trentatré racconti (scritti da trentadue autori e tutti allora inediti) trattano temi inusuali per la fantascienza, come la sessualità, l'antimilitarismo e l'ateismo. Non a caso Isaac Asimov intitola la prefazione The Second Revolution, intendendo come prima quella che, dagli anni Trenta in poi, ha portato la fantascienza all'attenzione del grande pubblico.

L'importanza dell'antologia è confermata dal fatto che molti dei racconti sono candidati a vincere (e in alcuni casi vincono) i principali premi letterari, come lo Hugo e il Nebula.

Possiamo concludere affermando che la musica rock si avvicina alla fantascienza proprio nel momento in cui la letteratura di fantascienza cerca di allontanarsi dai canoni classici.