Con il ventilato adattamento cinematografico in alto mare, dopo il gran rifiuto dell’autore del gioco, Ken Levine, e del regista Gore Verbinsky di lavorare su un budget inferiore ai preventivati 200 milioni di dollari, l’arrivo ora della raccolta rimasterizzata dei primi tre Bioshock, probabilmente la serie di fantascienza digitale con la S maiuscola più significativa degli anni Duemila, potrebbe essere foriera dell’imminente annuncio di un nuovo episodio, sul quale sarebbe ormai impegnato da tempo lo studio 2K Marin, a cui il produttore 2K ha affidato oneri e onori della serie creata dall’ex Irrational Games, in seguito all’abbandono e alla riorganizzazione di quest’ultima software house.

Pubblicata per Pc, Ps4 e Xbox One, Bioshock: The Collection oltre ai capitoli originali Bioshock, Bioshock 2, Bioshock Infinite contiene i dlc single player, in particolare gli acclamati mini episodi scaricabili Minerva’s Den e Burial at Sea (Funerale in mare nell’adattamento italiano). Dal punto di vista della rimasterizzazione, i titoli si presentano su console nello standard full hd 1080p a 60 fotogrammi al secondo. Per quanto riguarda i primi due Bioshock, l’editore 2K Games ha però optato per un più deciso rifacimento, con una rinfrescata totale della grafica e l’aggiunta di dettagli inediti. Bioshock: The Collection offre anche un tour interattivo in un museo virtuale, dove trovano posto bozzetti e modelli preparatori in un dietro le quinte sullo sviluppo della serie, e un making of della durata di circa due ore, registrato appositamente per la raccolta dal direttore creativo Ken Levine in compagnia del responsabile del reparto animazioni Shawn Robertson.

Bioshock

Uscito nel 2007, il primo Bioshock è un titolo che ha fatto scuola: venerato come un capolavoro assoluto, è giunto a rappresentare uno spartiacque nella storia del digital entertainment, raccogliendo l’eredità, adattata per i tempi moderni, dei mitici System Shock. Al centro del videogame l’utopia sommersa di Rapture, una città costruita sul fondo dell’oceano. Il declino rovinoso di quella società viene fotografato implacabilmente nella discesa agli inferi dell’unico sopravvissuto di un disastro aereo.

La batisfera, che trasporta il protagonista Jack nell’abisso di sogni infranti Art Déco voluto dal miliardo Andrew Ryan, assume quasi il ruolo di novello Caronte tecnologico, anche se la meta dove è diretto il naufrago avrebbe dovuto in origine caratterizzarsi come un’oasi felice, modellata secondo le concezioni di un magnate illuminato, convinto sostenitore della teoria dell’oggettivismo elaborata da Ayn Rand. Quel che resta di Rapture è invece in mano a psicopatici dipendenti dall’Adam, una sostanza in grado di modificare le strutture genetiche con il cui potenziale è invitato a sperimentare lo stesso giocatore. Non è un caso che Bioshock sia ambientato nel 1960: la sua fantascienza ruota infatti attorno alla scoperta del Dna, avvenuta pochi anni prima. 

Bioshock 2

Pubblicato nel 2010, Bioshock 2 porta in dote un cambio di regia e di prospettiva. Al comando non c’è più l’Irrational Games di Ken Levine, ma uno studio creato appositamente per occuparsi della serie, 2K Marin. La caratteristica più eclatante è però il nuovo protagonista. L’intera vicenda, che si svolge sempre a Rapture ma otto anni dopo gli eventi del primo Bioshock, viene vissuta dallo scafandro di un Big Daddy, gli spaventosi palombari a guardia delle Sorelline e veri spauracchi del giocatore nel titolo precedente.

La trama serve proprio ad approfondire alcuni aspetti della mitologia di Bioshock, a cominciare dal rapporto simbiotico tra queste due enigmatiche figure. Dal lato del gameplay, pur senza stravolgere l’impalcatura dell’originale, Bioshock 2 soddisfa invece il desiderio di molti di calarsi nel ruolo di uno dei personaggi più temibili che avevano incontrato quando vestivano i panni di Jack. La raccolta Bioshock: The Collection contiene anche l’episodio scaricabile Minerva’s Den, che si intreccia con l’avventura principale introducendo un ulteriore attore, sviluppando altri temi che portano luce sul complesso universo di Rapture.  

Bioshock Infinite

Nel 2013 esce il sequel così come lo intende Ken Levine. Bioshock Infinite tiene le distanze dall’abusata ricetta del more of the same per spingere sull’innovazione. Tutto ruota ancora su un’utopia che poi tanto ideale non è. In questo caso non si tratta più però della città sommersa di Rapture, ma della fortezza volante di Columbia, dove l’oggettivismo di Ayn Rand ha lasciato spazio a riflessioni sull’eccezionalismo americano.

Come al solito, l’epoca in cui è ambientato il videogame è indicativa dei temi trattati. La vicenda di Bioshock Infinite si svolge agli albori del XX secolo, in un clima di corsa al progresso figlio delle esposizioni universali. Ma sono anche gli anni della teoria della relatività di Einstein. Senza più le vecchie certezze, l’America e con essa il giocatore sono chiamati a confrontarsi con i fantasmi del passato. Il doppio mini-episodio Funerale in mare, compreso in Bioshock: The Collection, è la ciliegina sulla torta che, cambiando nuovamente di tono, virato qui sul noir, scioglie tutti i nodi, esplicitando il fil rouge che lega l’universo di Bioshock, dalle profondità di Rapture ai cieli di Columbia.