Mancano solo (o ancora, dipende dai punti di vista) sei mesi all'arrivo dell'attesa serie Star Trek Discovery, con la quale lo showrunner Bryan Fuller riporterà la celebre saga in televisione e soprattutto inserendosi nel canone, invece della realtà parallela cinematografica made in JJ Abrams.

Nello specifico, per chi ancora non lo sapesse, Discovery sarà ambientata dieci anni prima della serie classica, andando a situarsi tra Stark Trek Enterprise e il Capitano Kirk.

E l'impegnatissimo Fuller, al lavoro anche sulla serie American Gods, ha svelato nuovi indizi durante una intervista con Ain't It Cool.

La comandante misteriosa

Come è stato anticipato, al comando dell'equipaggio ci sarà una donna, comandante ma con dei limiti non meglio precisati.

Ora scopriamo che non è umana e verrà chiamata da tutti Numero Uno, in onore del personaggio interpretato da Majel Barrett nel pilot originale (The Cage). L'autore ha aggiunto che scopriremo il vero nome della comandante verso la fine della stagione.

Il numero di episodi

Sono previsti tredici episodi per la prima stagione, il numero più basso mai realizzato per Star Trek, ma Fuller ha raccontato che le prossime saranno composte da dieci episodi l'una, così come del resto la prima stagione di American Gods sarà composta di soli nove episodi.

Del resto quasi tutte le serie realizzate non per la tv generalista ma per tv via cavo o servizi di streaming sono ormai dimensionate in questo modo.

Gli autori dei primi due episodi

Il primo episodio è stato scritto da Fuller e Alex Kurtzman, in arrivo dalla saga cinematografica e qui produttore esecutivo.

Il secondo sarà firmato da Nicholas Meyer, ovvero il regista di Star Trek L'ira di Khan, sceneggiatore di Star Trek IV Rotta verso la Terra e regista e co-sceneggiatore di Star Trek VI Rotta verso l'Ignoto.

Nuovi arrivi

Fuller ha voluto con sè il duo Gretchen Berg e Aaron Harberts, già suoi collaboratori sulle notevoli ma sfortunate Wonderfalls e Pushing Daisies.

Arriva anche Jesse Alexander che nel curriculum vede Alias, Hannibal (creata da Fuller) e Heroes (in cui Fuller ha lavorato come sceneggiatore). Fuller lo ha definito Il migliore e più originale autore di genere con cui abbia mai lavorato.

Dal mondo del teatro arriva Kemp Powers, al suo esordio televisivo.

Infine, il già annunciato sceneggiatore Joe Menoski, veterano di Star Trek avendo lavorato su The Next Generation, Deep Space 9 e Voyager, è stato definito dallo showrunner come il suo mentore.

Perché la timeline originale

Quando hanno cominciato a sviluppare la storia, Discovery poteva essere ambientata sia nella timeline del capitano Kirk con il volto di William Shatner che in quella con Chris Pine al comando, la cosiddetta "Kelvin Timeline". 

Ma c'era una maggiore chiarezza nel tenere la nostra storia separata dal mondo cinematografico. In questo modo noi non dobbiamo tenere conto di quello che fanno loro e loro non devono tenere conto di noi. Inoltre puoi avere sia un Sulu gay che uno etero.

Lo stato dei lavori

La sceneggiatura dei primi tre episodi è già stata completata, sono state gettate le basi degli episodi quattro e cinque e Fuller sa già che l'episodio undici sarà il suo preferito dell'intera stagione.

Viaggi nel tempo?

No grazie è la risposta dell'autore. Per quanto siano uno spunto narrativo su cui la saga ha fatto spesso affidamento, almeno nella prima stagione l'autore non ne ha fatto uso. Per il futuro, chi può dirlo.

Un maggior numero di episodi

Se il boss della CBS Les Moonves chiamasse Fuller per dirgli di realizzare ventisei episodi per la stagione due, lui direbbe ovviamente di sì, ma consiglierebbe energicamente di evitarlo perché affaticherebbe la narrazione e l'intera serie. 

Per concludere, possiamo aspettarci qualche annuncio sul cast e le nuove rivelazioni durante il prossimo New York Comic-Con dal sei al nove ottobre, e lo sceneggiatore ha già accennato alla possibile presenza di volti familiari.

Star Trek Discovery debutterà a gennaio in tutto il mondo e quindi anche da noi su Netflix, che ne detiene i diritti internazionali, mentre il pubblico americano dovrà seguirlo sul canale on line CBS All Access, recentemente varato dalla CBS come futura sfida proprio a Netflix.

A presto, con le prossime scoperte di Discovery.