La prima volta che ho intervistato Francesco Troccoli per Ferro Sette era una Giovane Promessa della fantascienza italiana, ora non esito a definirlo una Affermata Certezza. Comunque vada è sempre un piacere fare quattro chiacchiere con lui per la dedizione con cui vive la passione della fantascienza e del fantastico e passiamo alle domande. L'occasione è l'uscita di Mondi senza tempo, terzo romanzo della trilogia dell'Universo Insonne, edito da Delos Books.

Scrittore a tempo pieno o…? 

Divido il mio tempo fra scrittura e traduzione. La fantascienza (e il fantastico in generale) è l’humus per coltivare la prima attività, mentre la scienza (medica e biologica, soprattutto) è quello della seconda. I punti di contatto sono ovviamente molti. Traduco saltuariamente anche narrativa, ma alla luce dei ricavi lo faccio per pura passione.

Metodo di scrittura (ad esempio lavorare otto ore al giorno o produrre trenta cartelle al giorno)? 

Ti rispondo con una citazione dall’ultimo romanzo: “unica regola: nessuna

Francesco Troccoli
Francesco Troccoli

regola”. Sono umorale e discontinuo. Le variabili sono molte: oltre a quelle più ovvie legate alle esigenze espressive del momento, giocano un ruolo anche le occasioni di lavoro di traduzione, che sono soggette a fluttuazioni, scadenze e urgenze imprevedibili.

Revisione ed editing, da solo, insieme all'editore? Come? 

L’editing è fondamentale e questo non lo scopriamo certo oggi. Se gli editori avessero il tempo e la voglia di revisionare e editare a fondo i testi che devono pubblicare sarebbe davvero bello, ma i miei romanzi e racconti sono stati per lo più sottoposti a editing “soft” dagli editori con i quali ho interagito. Paradossalmente, nella mia esperienza l’entità delle modifiche è stata finora inversamente proporzionale alle dimensioni della casa editrice. I più piccoli sono i più attivi. In realtà ho la fortuna di poter contare su amici “lettori professionisti”, che sono anche fan del genere di lunga data, che non lesinano critiche e fanno ampio uso della penna rossa. Sono più o meno quelli che ringrazio in ogni libro.

Ma gli amici ti dicono la verità? Come puoi esserne sicuro? 

Be’, parlo di persone che mi hanno convinto a non pubblicare il primo romanzo che scrissi, Intrigo intermondiale, una dimenticabilissima storia di universi paralleli su cui mi sono fatto le ossa, o costretto a prolungare la prima versione di Ferro Sette fino alla stesura che è poi arrivata a pubblicazione nel 2012 con Curcio. Persone, insomma, che aumentano frustrazioni e carico di lavoro con amabile rigore. Ergo, la risposta è sì, dicono la verità. Chi non ti dice ciò che realmente pensa di quello che scrivi non è un amico. Non sono in grado di giudicarmi come scrittore ma mi vanto di saper riconoscere gli amici.

Mondi senza tempo: terza parte di una trilogia o episodio di una saga? È necessario aver letto i precedenti? 

Mondi senza tempo è l’epilogo della trilogia dell’Universo Insonne (definizione per la quale devo ringraziare pubblicamente Stefano Sacchini, che ha anche firmato la prima recensione del terzo romanzo: http://cronachediunsolelontano.blogspot.it/2016/05/mondi-senza-tempo-di-francesco-troccoli.html). Aver letto anche Ferro Sette e Falsi dèi non è strettamente necessario, ma posso supporre che se ne ricavi una soddisfazione maggiore.

Un flash sulla storia? Possibilmente senza spoiler. 

Tobruk Ramarren è tornato a casa, felice di potersi godere la vita per cui ha lottato. Ma scopre che la Repubblica è in agonia. La popolazione è diventata ostile all’apprendimento del Sonno, i principi della rivolta dei Dormienti sono diventati fragili. E i suoi ricordi sono alterati, forse del tutto falsi. Nessuno gli crede più, nemmeno la sua donna. E’ braccato dai suoi amici, dai suoi stessi alleati di un tempo, che ignorano o svalutano la sua storia di eroe dello Stato. A questo punto, non resta che scendere a patti con il nemico di un tempo: Vladimir Harris, il sanguinario despota che governa il Sistema.

A cosa fa riferimento il titolo e come nasce? 

Forse il vero protagonista di questo romanzo è il Tempo. Sia per la struttura che per la vicenda del protagonista. L’“assenza di Tempo” è sinonimo di perdita di umanità, di morte interiore. Rinascere a nuova vita, trovare un Tempo nuovo, è l’ambizioso e inconsapevole obiettivo del protagonista e forse anche di tutto il suo Universo. All’inizio volevamo intitolare il romanzo al singolare, “Mondo senza Tempo”, ma c’è già un libro di Larry Niven che in italiano si intitola così. Poi ho scoperto che l’uso del plurale era più coerente con la storia, con le “molte” possibilità di perdere la propria vitalità e cadere in quella morte interiore da cui è imperativo riemergere.

Come sono evoluti i personaggi, l'ambientazione e l'autore lungo questo cammino? 

Si sono modificati in una direzione di maggiore introspezione. Se Ferro Sette è un romanzo di formazione (o quasi: il protagonista esce dal buio dell’ignoranza) e Falsi dèi un romanzo di rapporti umani (che mirano alla condivisione delle conoscenze acquisite con una comunità composta da sconosciuti), in Mondi senza Tempo, come conseguenza dell’una e dell’altra cosa, il protagonista deve in un certo senso morire “internamente” per far definitivamente spazio a una nuova rappresentazione di sé.

Perché leggere Mondi Senza Tempo? 

Quando scrissi Ferro Sette non pensavo a un sequel. E invece ora siamo al sequel del sequel. Non è stata un’impresa facile. Mi auguro che chi lo leggerà trovi risposta alle domande sollevate nei primi due libri e che abbia voglia di dirmi se, a suo parere, la scrittura è cambiata. Ma soprattutto spero che si diverta.

Hai letto o leggi altri autori italiani di fantascienza? 

Leggo spesso autori italiani. E scopro tantissime cose che mi piacciono.

C’è stata una crescita notevole nell’ultimo decennio, sia in termini di originalità che di capacità di narrazione. Gli ultimi due romanzi che ho letto e consiglio sono Real Mars di Alessandro Vietti e De Bello Alieno di Davide Del Popolo Riolo. A ogni modo questa è la mia pagina Goodreads con tutte le letture consigliate, di genere e non: https://www.goodreads.com/review/list/7517700

Progetti futuri? Ad esempio, ci saranno altri libri sull’Universo Insonne? 

Vorrei dedicarmi sia alla fantascienza che al mainstream. Sto traducendo

un racconto dallo spagnolo e mi sto occupando anche della seconda edizione del concorso letterario “Fantasticamente” (http://www.veledicarta.it/fantasticamente). Credo molto nella necessità di portare la fantascienza all’attenzione di chi non la conosce, ampliando il bacino d’interesse. In merito all’Universo Insonne, sto pensando di esplorare alcuni personaggi con singoli racconti, ma per ora direi che con i romanzi basta così!

Quanto ti sembra fantascientifico il mondo in cui viviamo, e a quale romanzo somiglia secondo te? 

Al di là di fin troppo facili allusioni all’involuzione globale verso una vera e propria distopia, nel mondo in cui viviamo la capacità di immaginare è sempre più scarsa e in questo senso non è per niente fantascientifico. Meno male che c’è ancora chi combatte per un’inversione di tendenza. A cui contribuire anche solo leggendo (e scrivendo) libri, diffondendo idee nuove. Sono ottimista, prima o poi, ce la faremo. È solo questione… di Tempo.

A conclusione posso solo dirmi stupito in particolar modo dell'ottica costruttiva che Francesco esprima sulla realtà che ci circonda e che spero lo spinga a produrre altri ottimi romanzi come quelli della trilogia appena conclusa.