— Non posso, — rispose, senza distogliere l'attenzione dal suo intenso relax — ho una riunione fra quindici minuti e poi un altro corso. Forse stasera.

— Ma certo! — esclamò l'altra Eniss — Lei fa le riunioni. Le danno le missioni difficili perché lei è la migliore. Il Sergente Cristam eccelle nei suoi doveri. Prendete esempio da lei, è stata promossa a Sergente!

— Faccio solo ciò che mi ordinano. Voglio fare bene il mio lavoro. La gloria non mi dà da mangiare.

— La gloria è piacevole, più di quest'acqua!

— Quando hai provato la gloria, l'ultima volta? — le domandò Cristam.

— Quando ho ucciso quel politico corrotto che tenevo d'occhio da mesi. Sapevo che prima o poi avrei dovuto farlo, infine ho trovato le prove che lo incastravano.

— Sei stata brava, sei un'ottima investigatrice.

— Non mi prendere in giro! — sbottò Ryan, schizzandola con della schiuma dello shampoo — Ho perso un sacco di tempo, quel bastardo aveva agganci ovunque. Alla fine, per toglierlo di mezzo, ho dovuto simulare un incidente, per evitare che la colpa ricadesse sulle Eniss e facessero delle indagini scomode. Ma è sciocco pensare di scampare a una Eniss. Non bastano le immunità politiche.

— È stata la Sezione 95 a eliminarlo, se la metti su questo piano.

— Parli come se noi Eniss fossimo meri strumenti. Fai solo quello che ti ordinano di fare? Eppure mi sembra che tu ti diverta quando esci la sera. O anche quello per te fa parte del lavoro? — chiese Ryan.

— Non sono uno strumento… sono…

— Cosa? — ridacchiò.

— Una predatrice. — asserì Cristam.