Esistono due tipi di giovani registi che hanno fatto il salto dagli indie ai superfilm: Josh Trank, che con I Fantastici Quattro si è probabilmente giocato la carriera (più per le sue azioni che per il film in sé), e Colin Trevorrow, in arrivo dal piccolo Safety not Guaranteed e in un colpo solo capace di dare nuova sfolgorante vita a Jurassic Park, aprendo il nuovo mondo di Jurassic World.

Il film è diventato il terzo maggiore incasso di tutti i tempi, con un incasso globale di un miliardo 659 milioni a fronte di un budget di 150, andando a piazzarsi alle spalle di un certo James Cameron, i suoi omini blu e il suo sfortunato transatlantico.

Da qui per Trevorrow si sono aperte le porte di un piccolo film intitolato Star Wars Episode IX (laddove Trank ha perso lo spin off su Boba Fett), il che però non gli ha impedito di portare avanti la sua visione della saga giurassica, di cui è attivamente all'opera come sceneggiatore per entrambi i capitoli previsti (ma non alla regia), insieme al suo socio di sempre Derek Connolly e di recente ha raccontato i suoi piani per il futuro nel podcast chiamato Jurassic Cast, ma soprattutto che "L'abbiamo vista come una trilogia fin dall'inizio, abbiamo progettato l'intera storia in questo modo. E onestamente, l'intera trilogia affonda le sue origini nel primo capitolo."

Come? Grazie a un certo Ian Malcolm: "Sei seduto sulle spalle di giganti per creare qualcosa nel modo più veloce possibile, e prima di avere capito cosa hai realizzato lo hai impacchettato, infilato in un lunchbox e ora vuoi venderlo. Forse non è la citazione precisa, ma per me questo è Jurassic Park e per questo volevo, nel primo film, tutto quel merchandising."

E ora "Così per me Jurassic World 2 si basa su un'altra citazione dal film originale: dinosauri e umani, separati da 65 milioni di anni di evoluzione, vengono mescolati assieme. Come possiamo pensare di sapere cosa aspettarci? Ed è per questo che è entusiasmante il successo del film. Avevo un inizio, un proseguimento e una fine e ora posso finalmente mettere in atto il piano."

Trevorrow non vuole ripetere gli errori della trilogia originale: "Il sequel sarà un tipo diverso di film. Il pubblico ci ha dato il permesso, almeno fino a un certo punto, di portarci a un nuovo livello. E non mi riferisco alle dimensioni: sono convinto fortemente che non si deve trattare di avere più dinosauri, più grandi e migliori, ma di avere un punto di partenza per una storia più ampia che racconti il nostro rapporto con questi animali, gli animali in generale e la dinamica creata dall'averli riportati in vita."

E aggiunge "Jurassic World è stato concepito tenendo ben presenti i fan e non ho intenzione di dimenticarli, ma ormai abbiamo visto fin troppi film in cui i dinosauri inseguono la gente su un'isola. Penso che ora il pubblico sia pronto a esplorare nuove direzioni. Sappiamo che Owen (Chris Pratt) e Claire (Bryce Dallas Howard) ci saranno, ma non li ritroveremo nella stessa situazione in cui li abbiamo lasciati."

In particolare "Anche se è proprio Claire il personaggio che si evolverà di più nel corso della trilogia, in fondo è la sua storia che rispecchierà i cambiamenti nel mondo, Owen dovrà affrontare parecchia emme. Hanno aperto il vaso di pandora ed entrambi sono responsabili di diversi elementi in modi diversi e il modo in cui sono collegati alle circostanze è lontano da quanto fatto nei film originali."

Ovvero "Non è il classico Hey troviamo un modo di infilarceli. La loro storia è così profodamente intessuta nello sviluppo degli eventi che per noi (i due sceneggiatori) è facile continuare a coinvolgerli senza che sembri forzato."

Trevorrow conclude dicendo che il sequel non si intitolerà Jurassic World 2, ma per ora è più facile chiamarlo così che in qualche altro modo, per cui ci atteniamo alle sue parole e vi ricordiamo che Jurassic World 2 arriverà nei cinema nel parecchio lontano 22 giugno 2018, e l'anno dopo Trevorrow ci riporterà in una galassia lontana lontana con Star Wars Episode IX.

Vi lasciamo con il podcast ufficiale, ovviamente in inglese: