Quando si pensa a Chiesa e astronomia forse le prime immagini che vengono in mente sono quelle di Galileo e di altri astronomi condannati per aver sostenuto che la Terra gira attorno al sole, e non viceversa. Ma quel passato è lontano; già alla fine del Settecento papa Clemente XIV ordinava la costruzione di un osservatorio astronomico (che poi non avrebbe avuto seguito). Fu alla fine dell'Ottocento che venne fondata la Specola Vaticana, dotata nel 1893 di un eliografo collocato sulla terrazza dei Musei Vaticani. Alla fine degli anni Venti, quando l'illuminazione cittadina cominciò a diventare un problema, venne costruita una nuova struttura sul tetto di Castel Gandolfo.

Di questi giorni è la nomina a capo di questa struttura di Guy Joseph Consolmagno, gesuita americano laureato al MIT con un dottorato in planetologia. Nel 2000 l'Unione Astronomica Internazionale ha dato il suo nome a un asteroide della fascia principale, 4597 Consolmagno, conosciuto anche come "Little Guy".

A noi interessa in particolare perché Consolmagno è un noto appassionato di fantascienza. Lo si è visto spesso a convention e worldcon.

Consolmagno dimostra di conoscere bene il genere – e anche di avere opinioni personali piuttosto decise – per esempio nell'articolo Guida di un astronomo gesuita per evitare la pessima fantascienza, uscito sul sito US Catholic. Consolmagno prende in esame tre noti libri di fantascienza (tra i quali Guerra al grande nulla di Blish e Il rosso di Marte di Robinson) condannandoli, in sostanza, per la superficialità con la quale trattano gli aspetti religiosi, ma dimostrando nel contempo di conoscere bene non solo la materia ma anche le opinioni di altri scrittori al riguardo.