George Miller può essere considerato un po' il regista che ha portato sul Grande Schermo il mondo post-apocalittico, grazie alla serie di film di Mad Max. A sedici anni dal primo film dal titolo Mad Max, da noi noto come Interceptor, Miller è tornato a quest'universo con il film Mad Max: Fury Road, con protagonisti Tom Hardy, Charlize Theron, Nicholas Hoult, Hugh Keays-Byrne, Rosie Huntington-Whiteley, Riley Keough, Zoe Kravitz, Abbey Lee, Courtney Eaton.

Ossessionato dal suo turbolento passato, Mad Max crede che il modo migliore per sopravvivere sia muoversi da solo, ma si ritrova coinvolto con un gruppo in fuga attraverso la Terra Desolata su un blindato da combattimento, guidato dall’imperatrice Furiosa. Il gruppo è sfuggito alla tirannide di Immortan Joe che, furibondo per il tesoro che gli è stato portato via, ha sguinzagliato tutti i suoi uomini sulle tracce dei ribelli. Ha così inizio la Guerra di Strada.

Con Mad Max: Fury Road, il regista/scrittore/produttore George Miller porta sullo schermo un mondo perduto nella follia con la forza stordente di una Guerra di Strada che solo lui poteva realizzare. L’ideatore della trilogia di “Mad Max” ha spinto in avanti i limiti del cinema contemporaneo per reinventare la bellezza e il caos del mondo postapocalittico che aveva creato e il mitico Guerriero della strada in fuga in quelle lande desolate.

Miller ha sempre avuto in mente un film che sarebbe stato un inseguimento all’ultimo respiro dall’inizio alla fine.

“Penso ai film d’azione come a una sorta di musica visuale, e ‘Fury Road’ è qualcosa tra un concerto rock estremo e un’opera”, ha commentato Miller. “Voglio trascinare via gli spettatori dalle loro poltrone e coinvolgerli in un viaggio intenso e turbolento, lungo il quale potranno conoscere i personaggi e gli eventi che hanno portato a questa storia”.

Per il regista, la strada porta molto indietro nel tempo. Alla fine degli anni Settanta, era appena uscito dalla facoltà di medicina quando, spinto dall’amore per il cinema d’azione, allora ai suoi inizi, con quegli inseguimenti, decise di riscoprirne il linguaggio visivo. Grazie alla sua esperienza di medico di pronto soccorso, ideò la storia di un uomo solitario in un mondo desolato dopo il crollo della società, i cui abitanti sono terrorizzati da bande di psicopatici motorizzati.

“Sono sempre stato affascinato da come si evolve la società, il che talvolta può essere fonte di grande ispirazione, ma anche profondamente disturbante. Quando raschi via la complessità del mondo moderno, ne trovi uno molto primordiale, essenziale, e racconti storie che sono allegorie di base”, ha dichiarato Miller.

“Una delle idee alla base del primo ‘Mad Max,’ e di ‘Fury Road’, è legata a ciò che diceva Alfred Hitchcock, secondo il quale bisogna realizzare film che possano essere visti ovunque nel mondo, senza bisogno di sottotitoli”, ha spiegato il regista. “Si deve ottenere lo stesso risultato dei grandi brani musicali—non importa quale sia il tuo umore o a cosa stai pensando, loro ti portano altrove e ti fanno vivere un’esperienza intensa. È esattamente quello che ho cercato di fare con i miei film”.

La leggenda di “Mad Max” si basa sul fatto che gli attori sono veramente al volante dei loro veicoli, e Miller e il suo team di collaboratori hanno spinto l’azione dal vivo ai livelli massimi.

“Il mondo di ‘Mad Max’ è amplificato, ma non è un universo fantastico”, ha spiegato Miller. “Fury Road’ è stata un’opportunità per unire le sue dimensioni e la sua energia con le tecnologie d’avanguardia. Abbiamo potuto mettere le macchine da presa dove prima non sarebbe stato possibile con quel magnifico sistema che è l’Edge Arm. Se c’è una lotta su un veicolo, possiamo mettere i cavi agli attori e poi cancellarli in CGI. Quando vediamo Max appeso a testa in giù tra due veicoli, quello è Tom Hardy. Quando Furiosa si aggrappa a lui, è Charlize Theron aggrappata a Tom. E quando vediamo Nux arrampicarsi sul cofano di un veicolo, quello è Nicholas Hoult”.

Per l’uomo al centro di tutto questo, alcune cose non cambiano mai. “C’è un intenso e strano divertimento nel vedere delle vetture che si schiantano nel deserto. Perdi ogni consapevolezza, è istinto, è una cosa di pancia. Questo non vuol dire che non sia folle”, ha detto sorridendo Miller. “Ma per parafrasare un vecchio detto, ‘Non devi essere pazzo per girare un ‘Mad Max’, ma aiuta’”.

Quando ha scelto Tom Hardy per il ruolo, Miller sapeva di aver trovato un attore che avrebbe portato una dimensione autentica a quella mitica figura e dice: “È facile essere cauti quando si fa l’attore, ma ce ne sono alcuni che sono guerrieri in fondo al cuore, come Tom. Lui è impavido. Aspettavo che arrivasse qualcuno come Tom e sapevo che avrei trovato in lui l’anima di Max”.

Miller ha intuito in Hardy quella tempra e quell’energia che aveva scoperto in Mel Gibson quando trent’anni fa lo aveva voluto per il ruolo di Mad Max. “È un carisma che nasce dal paradosso che lo rende così interessante da guardare”, ha continuato il regista. “Tom può essere disponibile, ma misterioso; duro, ma vulnerabile. C’è grande cordialità, ma anche una sottile sensazione di pericolo”.

Sul clima generale del film, il regista australiano ha le idee chiare: “Quando ti addentri in un futuro così devastato, sembra di essere tornati al medioevo”, ha dichiarato Miller. “La gente cerca di sopravvivere. Non c’è dignità e davvero poco tempo da concedere all’empatia o alla compassione. Le gerarchie sono molto chiare, pochi potenti che sono al di sopra degli altri e al di sopra della morale. E in questo mondo arriva Max, che cerca semplicemente di sfuggire ai suoi demoni”.

L'altro protagonista del film è Furiosa, interpretata da Charlize Theron, la cui rabbia farà scoppiare la Guerrra di Strada. Il percorso di Furiosa, guerriera in un mondo che rende schiave le donne, è stato il primo elemento che ha spinto Miller alla realizzazione di Mad Max: Fury Road, e il regista ha detto che Theron ha reso la sua lotta molto reale. “Charlize è una donna forte, non solo fisicamente, ma anche spiritualmente”, ha dichiarato Miller. “Nello stesso tempo ci si rende conto della sua vulnerabilità. Non è una maschera. Charlize è indiscutibilmente una donna, ma il suo è un personaggio che non fa concessioni alla femminilità. La sua è stata una vita di dolore e tristezza, ma non ha tempo per pensaci. Deve solo affrontare la vita ed essere dura, Charlize, come attrice, ha passione e talento per affrontare tutto questo senza paura”.

Il regista non è dovuto andare lontano per trovare l’attore giusto per il ruolo del Signore della guerra. Nel primo “Mad Max” aveva voluto Hugh Keays-Byrne per il ruolo dello psicopatico Toecutter. All’epoca l’attore, che amava prendere iniziative, si era proposto per aiutare Miller a mettere insieme il cast e, se il regista avesse accettato di inviargli le moto, lui avrebbe organizzato un rally di tre giorni da Sydney al set di Melbourne di “Mad Max”. Con grande sorpresa di Miller, al loro arrivo, Keays-Byrne aveva trasformato un gruppo di attori in una vera banda di motociclisti.

“Era il genere di carisma di cui avevo bisogno per ‘Fury Road’”, ha detto Miller. “Hugh indossa una maschera nel film, quindi nessuno potrà scambiarlo per Toecutter, e poi ha uno sguardo incredibile e una voce potente. In fondo è una persona dolcissima e dà molto al suo personaggio, grazie alla forza della sua personalità aggiunge un’altra dimensione al film. Ha infuso una grande energia ai nostri War Boys”.

Nicholas Hoult è Nux, arrivato al culmine di quello che un War Boy, può sperare nel corso della sua breve esistenza di raggiungere la posizione di autista, possiede un proprio bolide personalizzato e lo guida, sul petto ha inciso il disegno di un motore V8.

“Tutti in questo film hanno una funzione e in Nux vediamo la vivacità della giovinezza”, ha spiegato,il regista. “Anche se conduce un’esistenza miserabile e sa che non vivrà a lungo, è capace di entusiasmarsi e Nick possiede questa energia. È un magnifico attore, molto disciplinato, forte e tremendamente divertente. Nick possiede quell’esuberanza della giovinezza che definisce precisamente il suo personaggio”.

Abbey Lee, una modella al suo esordio nel cinema, ha attirato l’attenzione di Miller per il ruolo di Dag durante il casting. Per comprendere la personalità delle attrici, aveva chiesto loro di leggergli delle battute di film o di serie televisive invece dei loro testi.

“Se qualcuno ha scelto delle parti dinamiche di ‘Network’ o qualcosa di comico come le scene del pappagallo nei film dei Monty Python, questo mi fornisce molte indicazioni sulla personalità di un attore”, ha rivelato il regista.

“Tutte le donne sono vulnerabili perché non sono mai state nella Terra Desolata, e, come dice Furiosa, ‘Si soffre laggiù’. Fragile è la più fragile appunto, ma trova la forza nel corso della storia”, ha dichiarato Miller a proposito di tutte le donne che fanno parte del cast e della trama del film.

Fragile è la meno motivata a trovare la Terra Verde, un’oasi lussureggiante di cui Furiosa si ricorda come di un luogo in cui le Mogli e il bambino che avrà Splendid potranno godere di una vita migliore.

“Furiosa non è disperata come Max”, ha continuato Miller. “Anche lei è provata, ma vuole fuggire attraversando la Yerra Desolata, non per salvare se stessa, ma per quelle giovani donne che hanno ancora un avvenire . Cerca di farle arrivare alla Terra Verde per dare un senso alla propria vita”.