Un giorno lasceremo la Terra. Il tema, rilanciato da Interstellar, l'ultima fatica di Christopher Nolan, è anche l’oggetto di un corto a opera di Erik Wernquist, digital artist di Stoccolma. Solo quattro minuti, in cui si apre uno scorcio sul nostro futuro nel Sistema Solare. Dunque non una storia, ma un insieme di grandiose immagini dove l'uomo compare in posti finora solo visti al telescopio o visitati da sonde spaziali. 

Tutte le immagini sono state ricreate a partire da fotografie della NASA o altri enti, venendo poi elaborate per mostrare come potrebbero mostrarsi quei luoghi qualora l'uomo dovesse davvero arrivarci. Vedremo per esempio una nave spaziale che lambisce il Polo Sud di Encelado, uno dei satelliti di Saturno, con una visione degli spettacolari geyser alti centinaia di chilometri. Inoltre, l'autore commenta dal suo sito: "Per quanto si tratti di pura speculazione tutte le immagini elaborano idee e concetti sugli futuri sviluppi della scienza". Vedremo per esempio un ascensore spaziale che scende lungo un gigantesco cavo verso la superficie di Marte. 

Wernquist dichiara anche il suo debito verso la fantascienza, in particolare "mi sono ispirato alle idee di Kim Stanley Robinson e Arthur Clarke, oltre all'artista Chesley Bonestell per quanto riguarda il comparto visivo". Non solo. La voce narrante è quella di Carl Sagan, astronomo e scrittore. Wernquist, oltre a dichiararsi apertamente debitore verso il grande autore statunitense, fa sapere di aver "preso in prestito" una sua lettura tratta da Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space (1994), ammettendo di non aver richiesto alcuna autorizzazione. Ma visto l'intento del corto (e la sua natura totalmente non profit), l'autore spera che i detentori dei diritti possano approvare. 

Ecco dunque Wanderers, buona visione.