Appena uscito nei cinema americani (e mondiali), Interstellar si è ritrovato in una peculiare gara di incassi con l'ultimo fenomeno Disney, Big Hero 6, in un testa a testa che ha lasciato nella polvere la concorrenza. I risultati sono stati convincenti: dalla sua uscita nel weekend appena trascorso, Interstellar ha incassato 61 milioni 837 mila dollari in patria e 82 milioni 900 mila nel resto del mondo, per un totale di 144 milioni 737 mila dollari (fonte box office mojo aggiornata al 13/11), a fronte di un budget di 165.

Il sito The Daily Beast ha voluto così scoprire i segreti e le idee di Christopher Nolan, a partire dalla sua ispirazione per Interstellar: "Sono sempre stato ispirato dalle stampe di M.C. Escher e l'interessante punto di connessione, la sfocatura tra arte e scienza, arte e matematica. Ma anche dalla Scala di Penrose, che ha ispirato Inception, e le opere di Jorge Borges, che nei suoi scritti rappresentava sempre i paradossi, la ricorsività, i mondi all'interno di mondi".

Per Nolan, la fantascienza è stato il suo primo amore: "Ho visto Star Wars nel 1977, avevo sette anni, e non ho mai dimenticato l'incredibile natura di quell'esperienza: la possibilità che lo schermo si aprisse, risucchiandoti e spedendoti in un'altra galassia. Dopo il suo grande successo, 2001 - Odissea nello spazio tornò nelle sale e anche quella fu un'esperienza formativa. Ero rapito dalla sua grandezza, le sue possibilità di fuga, il senso di avventura e la capacità di portare il pubblico dall'altra parte dell'universo. E mi è sempre rimasta in mente l'idea che se un giorno avessi potuto dare al pubblico di oggi quella esperienza, lo avrei fatto".

Anche Star Wars gli è rimasto nel cuore: "Sono entusiasta all'idea di scoprire cosa ha creato JJ Abrams con Star Wars: The Force Awakens. Amo l'idea che abbia girato in pellicola e costruito un Millennium Falcon in dimensioni reali. Quanto alla possibilità di poter essere io a realizzare quel film, la verità è che avrei avuto paura di toccarlo! JJ è tornato laggiù dove era già stato con Star Trek, e ci vogliono degli attributi colossali."

Star Wars è una sfida che non ritiene di essere in grado di vincere: "Mi sento più a mio agio nel tentare di realizzare idee mie piuttosto che reggere e trasportare il peso del mondo intero. Particolarmente le persone intorno ai quaranta come me, che vivono e muoiono con ogni brandello di nuova informazione su Star Wars. Ma non vedo l'ora di scoprire cosa ha realizzato".

L'ambientazione iniziale di Interstellar, la fattoria nel Midwest, ha un altra fonte di ispirazione, Superman: "Sì, l'iconografia di Superman è sempre stata molto potente dentro di me. Era già presente nello script originale, quando doveva essere un film di Spielberg e l'immaginario delle pianure americane ha trovato il suo spazio. Ed è stato di grande aiuto quando abbiamo dovuto piantare davvero il mais: ho chiamato Zack Snyder e gli ho chiesto Quanto ne avete piantato? Lui mi ha risposto 300 acri e il costo, così noi ne abbiamo piantati 500 e poi li abbiamo venduti, guadagnandoci!"

Riguardo ai tentativi di trovare dei buchi logici nel film comparsi in rete: "A essere onesto non sono andato a leggere dei buchi che la gente starebbe cercando, per cui non posso parlare della loro validità. I miei film sono sempre stati visti attraverso la lente assurdamente grande di un microscopio, cosa che non accade con gli altri, e mi sta bene. La gente ha sempre accusato i miei film di avere buchi logici e io sono molto consapevole di alcuni buchi e di quando qualcuno li scopre, ma di solito non succede. Quanto a ipotetici buchi logici nella scienza del film? Quello è il regno di Kip Thorne."

The Daily Beast riporta che uno degli ipotetici buchi scientifici fatti notare sia che nel film ci sia una dilatazione temporale sul pianeta su cui atterrano i protagonisti, dove un'ora equivale a sette anni (o a un fattore di 60 mila), e che per ottenere quella dilatazione dovevano praticamente sfiorare il buco nero: "Come una palla sull'orlo di un canestro, è questa la frase che abbiamo usato! Ma quello non è un buco logico, è del tutto accurato. Tutti questi aspetti sono stati vagliati attentamente e Kip ha anche preparato un libro sul film, in cui spiega cosa è reale e cosa speculazione, perché buona parte è, ovviamente, speculazione. Io so dove abbiamo imbrogliato nel modo in cui si imbroglia sempre nei film, ma Kip ne era perfettamente al corrente".

Nolan è anche uno dei pochi ad avere budget consistenti per realizzare film originali laddove la moda corrente è puntare sui sequel: "Io credo che Hollywood abbia sempre avuto e sempre avrà una tensione tra il desiderio di fare qualcosa di originale e fresco e la paura di alienarsi il pubblico e quindi l'aspetto commerciale. Quando un filmmaker arriva ai grandi budget è raro che abbia la possibilità di fare qualcosa di diverso, per cui quando mi capita questa chance, la prendo al volo. Sento la sempre la forte responsabilità di fare del mio meglio".

Sulle paure del futuro: "Sono molto preoccupato in modi diversi. Penso che le armi nucleari siano ancora una grossa minaccia e che non se ne parli abbastanza, così come i giganteschi problemi ambientali. Ma sono ottimista e credo che il film sia ottimista. Quando scopri il mondo in cui vivono i protagonisti, non è il classico scenario alla Mad Max. È bucolico, il simbolo di una vita semplice, e le persone stanno affrontando la paura generata dalla situazione. Nel mondo reale tutti hanno qualcosa da affrontare, ma gli esseri umani sono bravi a trarre il meglio dalle situazioni in cui si trovano. Mi preoccupo di molte cose, ma allo stesso tempo ho molta fiducia nella capacità degli esseri umani di risolvere i problemi".

Riguardo ai tagli già fatti e ulteriormente previsti per il budget alla NASA: "Ci sono pochi sforzi collettivi umani come lo era, e può ancora essere, il programma spaziale. Il desiderio di conoscenza ed esplorazione è un bene assoluto e dovremmo seguire quell'istinto".

E la colonizzazione di altri pianeti: "Non credo sia così inverosimile come si pensa. L'idea che l'umanità debba fare i conti con il suo posto nell'universo è inevitabile. È solo una questione di tempo. Posso solo sperare che nella realtà la resa dei conti arrivi per scelta, per un umano desiderio, per curiosità ed per un positivo desiderio di espansione, piuttosto che nelle condizioni estreme viste nel film".

Quante possibilità ci sono che torni nel mondo dei supereroi? "Ci ho lavorato per molto tempo, quasi dieci anni ed è stata un'esperienza incredibile ed appagante, per cui posso dire di avere chiuso quel capitolo. Ma è stato esaltante".

Non di meno è stato parte integrante nella scelta del nuovo Batman: "Sono coinvolto in Batman v Superman: Dawn of Justice solo in veste di consulente e produttore esecutivo, ma quando ho sentito che Ben Affleck era interessato ho detto che era elettrizzante. Ben aveva appena vinto un Oscar per il miglior film con Argo. Penso che sia una persona di enorme talento e non vedo l'ora di scoprire cosa hanno realizzato lui e Zack".

Per Nolan gli attori sono il vero cuore di un film: "La tecnica di realizzazione di un film può a volte mettere in ombra un'interpretazione, ma io preferisco non enfatizzarla troppo. La performance di Leonardo Di Caprio in Inception era straordinaria e non credo che abbia ricevuto gli elogi che meritava, esattamente come Guy Pierce aveva rappresentato Memento, aprendolo al pubblico in un modo unico. Spero che il pubblico non sottovaluti Matthew McConaughey, perché per quanto mi riguarda è stato strabiliante".

Infine, Nolan svela il suo sogno nel cassetto: "Amo James Bond e vorrei fare uno dei suoi film. Ho anche parlato con i produttori nel corso degli anni, ma non ci sono ancora state occasioni. Stanno facendo un ottimo lavoro, non hanno bisogno di me e Sam Mendes ha un talento straordinario".

E voi, cosa ne pensate di Interstellar e dei mondi creati da Christopher Nolan?