Parliamo adesso di Lungo i vicoli del tempo. Tu immagini un Ufficio Centrale Cronotemporale Italiano
(UCCI), una sorta di servizio segreto. Ci racconti un po’ qual è il suo compito e come è strutturata quest’organizzazione? 

Beh, l'UCCI non è una sorta di un servizio segreto, è un servizio segreto. Nel romanzo immagino che il viaggio nel tempo esista anche se viene tenuto segreto, e che in Italia esistano tre servizi segreti, il SISDE e il SISMI – i romanzi hanno ormai qualche anno sulle spalle – che sono servizi segreti ufficialmente esistenti, e l'UCCI, il servizio segreto la cui giurisdizione non è all'interno o all'estero, ma sul passato. Soltanto che visto che il viaggio nel tempo ufficialmente non esiste, anche l'UCCI ufficialmente non può esistere, e vive sotto le mentite spoglie dell'Ufficio Controllo Combustibili Inquinanti. Dopotutto l'Italia ha migliaia di enti inutili, perché non sprecarne uno per usarlo come facciata di un servizio segreto?

Il protagonista è il vicedirettore dell’UCCI Mariani. Un personaggio che ha una personalità con più facce: in certe situazioni sembra essere goffo, in altre è spietato, competente e forse anche troppo ligio al dovere. Chi è davvero Mariani? 

Esattamente quello che hai detto, un personaggio complesso ma fino a un certo punto: è spietato, soprattutto quando si tratta della propria carriera, ma al tempo stesso è attendista quando non vuole far correre rischi alla propria carriera. E' abbondantemente maschilista, ma di un maschilismo mediocre, non troppo evidente e quindi ancora più pericoloso. Non è una bella persona e solitamente quelli come lui vengono definiti con una parola di sette lettere. Stranamente qualche lettore lo trova simpatico, forse proprio per la sua goffaggine, ma questa goffaggine esce fuori soltanto nei suoi rapporti con il direttore da cui Mariani si sente intimidito, anche perché il Direttore è il principale artefice, nel bene e nel male, delle sue possibilità di carriera. Se vuoi la mia opinione, nella sua apparente mediocrità  Mariani è una persona decisamente pericolosa è non è il caso di uscirci a cena. 

Ogni protagonista che si rispetti ha anche dei comprimari altrettanto interessanti. Il “big boss”, il capo dell’UCCI, detto anche “il Vecchio” è uno che sembra tenere in mano non solo le sorti dell’Ufficio Centrale Cronotemporale Italiano, ma quelle della Storia dell’Italia. È così? 

Non solo della storia italiana. Il Vecchio per proteggere la storia italiana non fa altro che spargere a 360 gradi false informazioni e depistaggi riguardo a possibili minacce alla storia degli altri paesi per mettere amici e nemici gli uni contro gli altri e tenerli lontani dalla storia patria. Apparentemente sembra essere onnisciente, vive in un labirinto di inganni che produce in quantità industriale: “Non dire mai la verità, non dirla mai tutta e se proprio devi, incartala in modo che sembri la panzana più grossa” è la sua regola aurea. Per il resto sì, il Vecchio è probabilmente l'unico che crede in quello che fa.

Accanto a Mariani c’è poi l’agente Marina Savoldi, molto determinata e capace nel suo lavoro, ma all’inizio del romanzo è anche stanca dei compiti che le sono stati assegnati… 

Marina è un personaggio complesso, forse il più complesso dei tre principali. Lei è l'unica che cresca e si modifichi nel corso delle narrazioni che compongono quello che ormai possiamo chiamare un ciclo. Hai ragione, è stanca dei compiti che le sono stati assegnati, e in realtà è stanca della particina che l'autore le affida nel primo romanzo.  E' praticamente lei a chiedere che venga scritto un secondo romanzo in cui le sue capacità possano risaltare. Lei è assolutamente certa di essere migliore di Mariani – credersi meglio degli altri è una brutta abitudine dei personaggi di questo ciclo ma probabilmente in questo caso Marina ha ragione – ma sa di doversi accontentare di un ruolo subalterno, perché in Italia, e nell'UCCI, le donne di questo ancora si devono accontentare. 

Lo scenario storico che è al centro del romanzo è la Firenze del 1300, in pieno rinascimento, tant’è che ritroviamo anche personaggi storici del calibro di Giovanni Boccaccio e Leonardo Da Vinci. Perché hai scelto questo periodo storico e come ti sei documentato per descriverlo in modo così brillane ed efficace? 

Io sono laureato in lettere, anche se più specificamente in letterature comparate. Basta prendere il Decameron  e Firenze è tutta lì, un paio di libri di una collana intitolata “La vita quotidiana a...”, la guida rossa del Touring Club, un frullatore e ci siamo, non serve altro.

Il romanzo è ovviamente di fantascienza, ma - a mio avviso - può incuriosire anche i lettori di romanzi storici e quelli di spy-story. Hai dosato bene i tre “generi”, regalandoci un’avventura divertente ma quello che mi ha molto colpito è il realismo delle descrizioni… 

In realtà forse il lettore di romanzi storici può rimanere un po' deluso, perché la parte storica secondo me non  è poi così importante. A mio parere, ma in quanto autore la mia opinione lascia il tempo che trova,  Lungo i Vicoli del Tempo è un giallo, con ambientazione di spy-story con una premessa fantascientifica. Per quanto riguarda il realismo delle descrizioni, beh, io sono sempre stato un convinto assertore del fatto che la fantascienza, soltanto perché è fantascienza non possa esimersi dall'essere verosimile. Quindi, se noi diciamo che c'è un servizio segreto che si occupa di viaggio nel tempo, non possiamo dire genericamente che ci sono due personaggi che sono spie e poi non farli comportare come tali, dobbiamo mostrare questo servizio segreto, farlo vedere come esiste e come si muove, ed eventualmente portare alle estreme conseguenze, o almeno a conseguenze realistiche le premesse.

Immagino che la Delos Books pubblicherà anche il secondo romanzo, Nelle nebbie del tempo, ma mi chiedevo se sei al lavoro per un terzo romanzo della saga… 

Sì, al momento è sul tavolo da lavoro, anzi, in una seconda finestra del word processor con cui ti sto rispondendo, titolo provvisorio: “Nella gola del tempo”, ma non sarà una cosa molto veloce.  Io sono lento, anche se non vedo l'ora di chiudere con questo ciclo e passare ad altro. I nuovi personaggi già cominciano a premere e il casting è iniziato.