La moda imperante di rimettere a nuovo film di culto degli anni '80 ha toccato alcuni dei titoli più noti, come Total Recall, Mad Max (per quanto la produzione sembri infinita) e ovviamente il recente Robocop, con risultati per altro al di sotto delle aspettative per le major coinvolte, anche se almeno il ritorno del cyber poliziotto di Detroit si sta difendendo bene al botteghino. Un incasso globale, in circa una settimana, di 96 milioni 300 mila dollari contro i 100 milioni di budget, il che può rendere questo nuovo Robocop il primo restyling che abbia ottenuto un buon successo.

Ma se c'è un titolo atteso al varco dai fan è il reboot del mitico Fuga da New York. Annunciato qualche anno fa, ha visto registi andare e venire, come Len Weisman di Total Recall e Breck Eisner da La città verrà distrutta all'alba (altro remake), seguiti da una piccola folla di aspiranti protagonisti: Gerald Butler, Timonth Olyphant, Jeremy Renner (chiamato in causa per qualsiasi film d'azione), Jason Statham e Tom Hardy.

Ma gli aggiornamenti sono progressivamente scomparsi, almeno fino a pochi giorni fa, quando il sito Collider ha intervistato il produttore Joel Silver durante la presentazione di un altro action movie, quel Non-stop con Liam Neeson il cui regista Jaume Collet-Serra è al lavoro sul film basato su Akira.

La prima domanda era legata alla presenza di una sceneggiatura definitiva: "No, ancora non l'abbiamo. Ed è divertente perché abbiamo una stretta relazione con la casa di produzione Studio Canal, che detiene i diritti del film, da molto tempo e il progetto è attivamente in pre-produzione".

Il che dipende da un motivo non indifferente: "Ho sempre amato Snake Plissken e l'idea di base del film. Il nostro piano va oltre il semplice reboot, vogliamo realizzare un'intera trilogia basata su quella storia".

Anche se in origine in rete erano apparsi rumor su paragoni con un'altro reboot in mano a Silver, ovvero la nuova saga di Il pianeta delle scimmie, il produttore ha in mente tutt'altro riferimento: "C'è questo videogame, uscito pochi anni fa, intitolato Arkham City, in cui si racconta di come una parte di Gotham City sia stata circondata da muri altissimi per farla diventare un carcere a cielo aperto e del perché è nata quell'idea".

Anche se Batman e Snake hanno meno in comune di quanto si possa pensare, il videogame ha acceso la scintilla che ha gettato le basi per la trilogia: "Non hanno mai raccontato nel dettaglio quella parte della storia in Fuga da New York, quindi parte della nostra idea era vedere come Manhattan sia diventata una prigione e di come Snake fosse un eroe che non venne però visto come tale".

Silver spiega come dovrebbe essere la struttura della trilogia: "Prima vediamo quella parte, poi a metà della storia (quindi nel secondo episodio) arriviamo al plot che conosciamo, ma con la figlia del presidente che precipita nel carcere e poi, malgrado il sequel originale fosse ambientato a Los Angeles, torniamo a New York per vedere cosa è successo dopo". E conclude dicendo: "Quindi c'è un modo per strutturare una trilogia, ci stiamo lavorando".

Che dite, può funzionare un'intera saga di Fuga da New York? Mentre Silver prosegue i lavori, vi lasciamo con il trailer del film originale.