— Armageddo, la Luna Grande. — commentò fredda Altea — Sta per sorgere, e Lisbet è già spuntata. Mentre noi parliamo l’oceano inizia a gonfiarsi. Onde giganti sorgono come un respiro affannoso, schiantandosi sempre più alte e lunghe sulle pianure. Le prime lingue sono già qui, tra poco arriverà anche Sunami. Byron cadde in ginocchio, piangendo. Rabbia, dolore, angoscia gli ribollivano nel cuore. Emise un ultimo singhiozzo, simile a un rantolo, poi si alzò, mortalmente serio.— Perché? — chiese con voce ferma, fissando Altea con odio. — Perché i padri fondatori sono scesi su questo disgraziato pianeta? Un mondo di bassi altopiani, soggetto a una maledizione ciclica? A che scopo condannare i coloni a un'estinzione programmata? — Tirò un pugno rovesciando una pila di libri. — Perché?  — Leggete l’ultima pagina di quel resoconto — rispose Altea, mentre la luce bianca iniziava a filtrare nella sala, insinuandosi tra le pergamene e il cuoio dei libri.

— Voglio sentirlo dalla vostra voce — ruggì Byron. — Datemi la spiegazione teologica. Convincetemi del bene di questa scelta. Parlatemi di Dio e della sua saggezza.

 — Non c’è nessuna saggezza — Altea scosse il capo. — E forse nessun Dio. Vi dirò io la verità se non avete il coraggio di leggerla.

Byron udì in lontananza rumore di porte che si chiudevano. Passi affrettati. Grida di paura. E un borbottio soffuso. Il pavimento iniziò a tremare piano. Gli scaffali oscillavano, raschiando il muro con un lieve stridore. All’improvviso si alzò un forte vento. Una raffica, un colpo secco, dei vetri in frantumi. L’aria carica di sale e umidità invase la sala.

 — Lo sapevano — Altea urlò per farsi sentire, superando il fragore del vento, sempre più forte. La luce di Armageddo le illuminava il volto, distocendone i lineamenti. — Hanno scelto questo mondo di proposito. Non volevano colonizzarlo. Lo utilizzarono per un altro scopo

Fece una pausa. Un boato superò l’ululare del vento. Un ruggito di acqua. Il rumore di un’onda che rotolava, ingoiando tutto sul suo cammino e scuotendo le fondamenta del pianeta.

— Una colonia Penale! — esclamò Altea, con le orbite bianche e le braccia rivolte al cielo. — Britannia era una colonia penale. Siamo i discendenti di banditi, assassini, reietti della società, abbandonati qui per punizione e castigo. Per mille anni eleviamo il nostro spirito verso la civiltà, e ogni mille anni veniamo puniti per i nostri peccati originali.

Byron non la udiva più.

Fissava affascinato la lunga linea nera che avanzava all’orizzonte. Si sporse dalla finestra, malgrado le raffiche, per osservare lo spettacolo unico dei Mille Anni.

 Mezza Luna buttava sangue verso ovest, la piccola Lisbet si arrampicava in cielo a est e Armageddo, una grande porzione circolare bianca spuntava, come un fungo velenoso, verso Nord, dietro l’onda in arrivo.

Le Tre Lune, tutte assieme.

Mille e non più Mille.