E banchi di scrittura, ognuno con un calamaio e un volume aperto, simili a navicelle nere perse in un mare di carta. La volta della cupola, dipinta di grigio con le lune al centro, si perdeva in alto, simulando il cielo notturno In quella sala era accumulato tutto il sapere di Britannia. Secoli di conoscenze, di leggende e di cronache. Storie di re mitologici, di guerre dimenticate, di esplorazioni e scoperte. Mappe di città e nazioni sconosciute. Una lacrima gli scese sul viso. Non sarebbe bastata un'intera vita per scorrere solo di sfuggita tutti quei libri. — Affascinante, non è vero?Byron sussultò e si voltò di scatto.

— Altea?

Il Vescovo era seduta a uno dei banchi, con le braccia conserte. Libera dai paramenti ufficiali e con indosso una veste bianca ricamata in oro, irradiava una insolita bellezza. I capelli erano sciolti e gli occhi venati di rosso.

— Sapevo che sareste venuto, Lord Byron. Non mi avete deluso.

— Sapevate?

Altea sospirò. — La Chiesa ha bisogno di uomini come voi, ricchi di intelletto e perspicacia — strinse gli occhi e lo fissò. — Dovevamo essere certi della vostra passione. Che il fuoco della conoscenza vi ardesse davvero dentro. Vi abbiamo messo alla prova.

Byron esitò. Era caduto in trappola? Stava subendo un processo per eresia?

 — Lord Byron. È giusto che io vi dia una spiegazione — Altea gli fece cenno di avvicinarsi. Sul banco c’era un libro aperto, consunto dal tempo e con le pagine fragili e ingiallite.

Byron ebbe un sussulto.

Anglico antico! Si avvicinò e studiò la scrittura. Non era vergata a mano. Le lettere tutte uguali, l’assenza di sbavatura, le righe parallele e perfette.

 — Lasero scrittura — mormorò sfiorando il foglio. — Allora le antiche cronache dicevano il vero. Un tempo esistevano macchine scriventi — sentì i capelli drizzarsi sulla nuca e di colpo comprese. — Questo è un testo originale dei Padri Fondatori!

Altea fece un cenno di assenso. — Leggete. Scoprite l’origine della nostra civiltà. Un segreto tramandato dalla Chiesa a pochi eletti.

Byron si sedette e iniziò. Rimase in silenzio per molto minuti. Man mano che andava avanti nella lettura le mani tremavano e gocce di sudore freddo gli scendevano dalla fronte. Sfogliò con cautela altre pagine e si bloccò prima della fine, prendendosi la testa tra le mani.

 — So cosa state pensando — mormorò Altea con tono dolce. — Non volete crederci, ma è così.

 — La profezia delle Tre Lune… Come ho fatto a non capire?

 — Non potevate sapere la verità. Solo la Chiesa la conosce — il vescovo gli poggiò una mano sulla spalla, per rassicurarlo. — la profezia è vera: ogni mille anni Lisbet, Mezza Luna e Armageddo sorgono assieme, in una danza che dura sin dall’inizio dei tempi. E quando accade, l’oceano sale di colpo per più di cento metri.

 — Sunami — disse Byron con voce roca. — Il Mostro dell’Anno Mille.

Altea annuì. — Il mare di gonfia a dismisura e travolge gli altopiani di Britannia, spazzando via con una valanga di acqua e fango campi e città. Esistono solo dieci luoghi, in tutto il pianeta, che sopravvivono all’ondata devastatrice. York è uno di questi. Alla fine della Sunami, passata la devastazione, Britannia risorge e riprende il suo cammino.

— La Chiesa. Questo è il vostro vero ruolo!

 — Conserviamo il sapere, salviamo dal disastro animali, piante, essenze, sementi. Selezioniamo uomini e donne forti e in salute, per la procreazione, oltre a bambini e adolescenti. E artigiani, carpentieri, marinai, artisti. E scienziati naturalmente. Come voi. Ovviamente — fece una smorfia di disgusto. — Il vostro servitore non possiede queste nobili caratteristiche…

— Cartero? Lui non è solo un maggiordomo, è al mio servizio da una vita intera.

Il vescovo allargò le braccia con un gesto teatrale. — È già morto. Ho dato ordine di gettarlo giù dalla rupe. Siamo al completo, purtroppo.

 — Al completo? Che significa?— Byron ebbe un sussulto e all’improvviso realizzò. — I carri alla Porta Principale. Le provviste! Dunque è imminente? Ma non siamo ancora all’Anno Mille. Ne mancano ancora cinquanta!

Altea lo prese sotto braccio. — Noi mistifichiamo la realtà. Da sempre. Per la sopravvivenza della specie. In fondo — sorrise amara. — Il calendario ecclesiastico è opera nostra. Non è bene che l’umanità sappia della propria fine imminente, non trovate? — lo accompagnò sino a una grande finestra ovale, aperta sul lato a strapiombo della montagna.

Byron si affacciò. L’orizzonte era acceso di una luminescenza bianca, leggermente pulsante. Come se un incendio dalle fiamme candide stesse divampando dall’altra parte del pianeta. Il rossore sanguigno di Mezzaluna bagnava di sangue i tetti di York, mentre la distesa fangosa del Fondo era macchiata di bianco.