Sentì un brivido di paura lungo la schiena. Posò a terra il sacco e corse all’interno. Il pavimento era ingombro di fogli, pezzi di mobili e frammenti di vetro. La cucina un insieme confuso di piatti frantumati e pentole sparse ovunque. Entrò nel suo studio. La libreria giaceva a terra, rovesciata e affogata in un mare di libri aperti. Le tende erano stracciate e i quadri tagliati o spezzati. Il resto della casa era nelle stesse condizioni.Lanciò uno sguardo preoccupato a Cartero e corse al piano di sopra, non prima di aver afferrato un pugnale. I passi risuonarono sulla scala di legno, poi il silenzio fu rotto da un singhiozzo.— Signor Byron. Grazie a San Giorgio siete tornato! Un uomo, i vestiti rattoppati, i capelli bianchi lunghi e unti e gli occhi arrossati, uscì dalla penombra della stanza con le mani congiunte in preghiera.

— Cecyl! — esclamò Byorn, sorpreso nel vedere il servitore di casa ridotto in quelle condizioni. — Che cosa è successo?

Il vecchio corse ad abbracciarlo e scoppiò in lacrime. Solo dopo alcuni minuti si liberò dell’abbraccio e, recuperata un po’ di dignità, rispose con voce rotta dall’emozione. — la Chiesa, signore. L’Inquisizione Lunare. Sono stati qui tre giorni fa. Sapevano del vostro ritorno, vi cercavano. Ho giurato più volte di non sapere nulla ma non mi hanno creduto — fece una pausa riprendendo fiato. — Volevano arrestarvi e trascinarvi alla Torre.

Byron rimase immobile. Aveva messo in conto contrasti con l’autorità ecclesiastica. Le sue ricerche sulle Lune e sulle maree cozzavano con la dottrina ufficiale, ma mai avrebbe immaginato un simile affronto.

Doveva reagire, e subito.

— Per prima cosa nascondiamo i quaderni e gli appunti — esclamò indicando il soffitto. — Nella trave cava del sottotetto. Cartero, pensaci tu. Poi va a comprare qualcosa da mangiare per Cecyl e iniziate a sistemare la casa.

— E voi?

— Vado a Westmini a parlare con il Vescovo! — rispose rabbioso. — Vediamo quanto è grande la loro presunzione.

Il Vescovo Altea serrò le labbra in un gesto di stizza. I capelli biondo cenere spuntavano dall’elaborato copricapo rosso a forma di fungo e le mani, coperte da guanti, si muovevano nervose. Byron sostenne lo sguardo con altrettanto vigore. Non fosse stato per i paramenti sacri e per i tatuaggi rituali sarebbe stata una bella donna, doveva ammetterlo. I seni schiacciati dalla fascia in seta e il robusto corpetto tubolare annullavano però ogni traccia di sensualità, conferendole un’aria pericolosa e intransigente.

La luce del sole filtrava in lunghe lame dalle finestre in pietra della Cattedrale, illuminando il tavolo di pietra dietro l’altare. L’aria era fredda e umida, il silenzio assoluto. Il pulviscolo dorato dava un tocco di sacralità all’intera scena.

— Ci hanno riferito delle vostre insane ricerche — esordì Altea controllando a stento la rabbia. — Volte a scardinare l’ordine della Chiesa e attentare alla vita sociale di Britannia.

Byron incrociò le braccia sul petto. — La verità non deve far paura a nessuno, Vescovo. Nemmeno a voi.

— Noi possediamo già la verità, Lord Byron. Il mondo è fallace, provvisorio e caduco. Ci apprestiamo all’Anno Mille, quando le Tre Lune sorgeranno assieme. Solo con  preghiera e devozione, con offerte e  rinunce potremmo impedire questo evento. Altrimenti la marea finale ci porrà tutti davanti al Giudizio di Dio. Mille e non più Mille, questo è scritto.

 — Non ci sarà nessuna marea finale — esclamò Byron. — Le Tre Lune non saliranno mai assieme nel cielo. Sono sempre apparse in coppia. Non è mai accaduto e mai accadrà. È una impostura, posso dimostrarlo. Nella biblioteca di Chelsoa sono conservati studi risalenti ai Padri Fondatori, e lì è detto con chiarezza…

— I Fondatori scesero qui dal Regno di London per espiare i loro peccati e creare una società nuova e pura — Altea si alzò in piedi indicando la finestra alle sue spalle. — Scelsero questo mondo perché minacciato in continuazione dalla Marea. Sapevano che il solo pensiero dell’annientamento avrebbe generato paura e moralità nei suoi abitanti, creando una società timorosa e devota. E così è stato.

— London era un’isola. I padri non potrebbero aver scelto Britannia per affinità con la loro madre Patria? Un popolo di navigatori rifugiato in un mondo dove il mare è padrone.

— Blasfemia! — il vescovo urlò, sbattendo i pugni sul marmo. — Sono sciocchezze. Lord Byron, voi attentate alla struttura stessa del nostro Credo. Sarebbe mio dovere rinchiudervi nella Torre, sin quando la luce dell’intelletto non torni a illuminarvi — fece un sorriso feroce e concluse. — Ma voglio essere clemente. Mi aspetto a breve un'abiura pubblica e la rinuncia agli studi.

Byron si conficcò le unghie nei palmi per non replicare. Poi si alzò e uscì senza dire una parola.