Questi sono solo due esempi classici di storie tradizionali nordamericane di rapimenti e salvataggi, ma la storia di Sette di Nove vi si adatta perfettamente. Sia lei che i suoi genitori vengono assimilati dai Borg dopo che un incidente aveva distrutto il sistema di occultamento speciale della loro astronave inventato dal papà. Annika Hansen viene assimilata all'età di sei anni, quando è ancora una bambina bionda, ma venire assimilati da bambini è completamente diverso dal diventare Borg da adulti. Abbiamo visto con Picard che una breve assimilazione, seppur drammatica, riesce a rendere il personaggio più profondamente emotivo e accettabile dal pubblico, restaurando alla fine la sua autorità. Altri Borg, come per esempio Hugh di I, Borg e Descent, part 2, non hanno alcun problema a ritrovare la propria individualità. Per Sette di Nove invece non c'è niente a cui tornare. È il dramma di quei bambini rapiti dagli indiani e riportati alle loro famiglie originarie ormai da adulti, a quale civiltà appartengono?Sette di Nove non è mai stata umana ma non può più essere Borg, si trova incastrata a metà, tra una Regina che cerca ancora di recuperarla e un Capitano Janeway che impone le sue decisioni dall'alto in modo paternalistico  e almeno all'inizio la tratta come una minorata psichica. Questa sua posizione intermedia da un certo punto di vista l'ha salvata perché il personaggio rischiava di trasformarsi da potente drone Borg a donnicciola emotiva e incapace, anche se gli scrittori della serie ci sono in parte riusciti (ma per fortuna solo in parte). È impossibile non notare una certa infantilizzazione del personaggio  che per ritrovarsi donna deve prima passare per le esperienze dell'infanzia e dell'assimilazione e poi imparare a relazionarsi socialmente ed emotivamente con il suo nuovo collettivo, la Voyager, un'impresa ardua e non priva di umorismo. Forse è grazie alla resistenza opposta dal personaggio all'omologazione che siamo riusciti ad avere una Sette di Nove oppositiva e indipendente, una donna che è un modello da seguire tra i più rari in Star Trek. La figura del cyborg in Star Trek non ha avuto successo perché rappresentava nuove istanze culturali e tecnologiche della società contemporanea, ma perché invece è stata presa come  nemico da combattere. Il Capitano Picard ha dovuto combattere sulla sua pelle l'invasione del corpo e dell'identità da parte dei nano-bot Borg, ma alla fine ne è uscito rafforzato nell'animo e nella sua immagine di capo carismatico. La Regina Borg, in grado di lanciare attacchi di milioni di droni con un solo pensiero, si è lasciata rovinare dalla sua sessualità sfrenata, tipica delle donne forti e volitive secondo gli autori di First Contact che per questo film hanno voluto usare solo cliché del cinema classico retrogrado e misogino. Sette di Nove ha dovuto sopportare una certa infantilizzazione del personaggio e la sua deborghizzazione l'ha molto indebolita, ma per fortuna è riuscita a resistere tanto da non essere completamente rovinata dalla mentalità maschile sulle donne del 20° secolo. Per me un mezzo fallimento, ma per altri forse una mezza vittoria tanto da poter considerare Sette di Nove uno dei personaggi femminili meno rovinati dalla misoginia di Hollywood. La visione retrograda di Star Trek dimostrata nell'affrontare una figura emergente e innovativa come quella del cyborg, fa nascere il sospetto che Star Trek lungi dall'essere quella serie progressista e multiculturale tanto sbandierata dalla pubblicità, sia invece un arroccamento di idee neo-conservatrici con concetti antiquati di identità, un uso limitato della tecnologia e soprattutto grande dispregio per le donne, che devono rimanere al loro posto. Queste caratteristiche sono quelle che poi hanno mandato alla rovina l'ultima incarnazione, ovvero Enterprise. Ma nessuno sembra imparare niente dal passato e non mi sembra affatto che il re-boot di J.J. Abrams sia riuscito a superare questa empasse culturale. I suoi film esprimono la stessa visione retrograda e non penso che andranno molto lontani. Star Trek per risorgere dalle sue ceneri ha bisogno di un rinnovamento totale e non solo di un restauro di facciata con attori nuovi.   

Bibliografia

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