Sia nel manga che nel primo anime Matsumoto spinge l'acceleratore su alcuni caratteri fondamentali della figura di Harlock come il suo spirito anarchico, il suo anelito costante alla completa libertà e la sua ferrea volontà che non solo lo porta a combattere senza tregua e senza quartiere contro le forse soverchianti delle Mazoniane ma all'eccesso non gli permette neppure di accettare o capire i segnali di resa della stessa Raflesia. Una figura inflessibile quanto drammatica addolcita in Italia dalla doppiatura, a volte contestata, di Gianni Giuliano (doppiatore sia di Michael Keaton che di Michael Douglas); Matsumoto, dopo aver sentito l'interpretazione italiana, darà però la sua approvazione sostenendo che se in giapponese viene esaltato l'aspetto marziale del personaggio, in italiano invece si sottolinea il lato introspettivo. Ottime anche le musiche della serie composte da Seiji Yokoyama per orchestra classica, in grado di ricreare sul piccolo schermo quelle atmosfere picaresche e scanzonate dei film di cappa e spada. La presenza di Meeme nell'anime, non presente nel manga, contribuisce ad un processo di ulteriore umanizzazione di Harlock già cominciato dall'autore togliendo alcune delle scene più controverse dagli scontri fra pirati e Mazoniane. Harlock rimarrà implacabile e determinato a distruggere il nemico ma emergeranno a sprazzi, nello svolgersi della trama episodio dopo episodio, alcuni particolari destinati a sottolineare i sui aspetti più tragici e romantici. Una delle innovazioni più spettacolari di Matsumoto rispetto a gran parte delle opere contemporanee sarà proprio nella descrizione degli avversari di Harlock, il popolo delle Mazoniane, splendide aliene con l'aspetto etereo dell'ideale femminile europeo dell'epoca. Con una storia tragica alle spalle e con una loro sensibilità particolare che si accentuerà con l'evolversi della trama, le Mazoniane sanno essere spietate ma sono ben lontane dal quel nemico orribile e completamente intriso di cattiveria molto comunque sia nei manga che negli anime del periodo. L'autore cerca e riesce splendidamente a creare per il suo pirata spaziale valide ed affascinanti antagoniste destinate a rispecchiare ed a far riflettere profondamente sull'insensatezza e la violenza della guerra. Il passato di Harlock verrà poi rivisitato nelle successive incarnazioni, quasi che l'autore volesse smorzarne leggermente, evitando però di rinnegarli, i caratteri di forte contestazione sociale del suo personaggio assieme alla ben visibile vena polemica ed anarchica. Non più un pirata per vocazione, con tutte le implicazioni del caso, nel lungometraggio Arcadia della mia giovinezza e nella serie animata Capitan Harlock SSX: rotta verso l'infinito il temibile capitano è un militare appartenente alla flotta terrestre datosi alla pirateria principalmente a causa dell'uccisione, per mano degli invasori alieni, dell'amata moglie Maya. Spariscono le splendide Mazoniane e vengono sostituite dagli Illumidas (Umanoidi in Italia) che devono una parte della loro caratterizzazione alla Germania nazista. Compaiono anche Emeralda, destinata ad una sua serie personale sia cartacea che animata (Queen Emeraldas), ed il miglior amico di Harlock, Tochiro Oyama, responsabile della progettazione dell'Arcadia.Matsumoto riprenderà in mano per la seconda volta Capitan Harlock agli inizi degli anni Novanta, in un periodo d'oro per l'autore, quasi una seconda giovinezza, rivedendone ancora una volta le origini e dando vita ad uno strano intreccio fra la storia del pirata spaziale e la trama di matrice wagneriana dell'Anello del Nibelungo. Il manga Harlock Saga e la sua conseguente versione animata vedranno un giovane Harlock assistere impotente all'occupazione del pianeta Terra da parte di una forza d'invasione aliena mentre suo padre, il Grande Harlock, ribellandosi all'oppressore, comincerà quella “lotta per la libertà” destinata ad essere raccolta e conclusa per mano del figlio. Nonostante il completo rimescolamento fra le origini e la caratterizzazione dei personaggi per incontrare le esigenza della nuova storia, Matsumoto rimarrà comunque fedele all'idea dell'anelito di libertà come fulcro per la figura di Capitan Harlock, un'idea imprescindibile per il pirata spaziale già dalla prima stesura della sua figura. 

Space Pirate Capitan Herlock – The Endless Odissey sarà invece un omaggio al cupo pirata da parte di Rintarō, al secolo Shigeyuki Hayashi, uscito in forma di serie animata agli inizi del 2002. Con l'approvazione di Matsumoto, Hayashi, già conosciuto per la collaborazione con Otomo e per lo splendido Metropolis, darà la sua libera intepretazione del personaggio e dell'universo creato da uno degli autori più importanti per la sua formazione. Nel frattempo, nemmeno un anno prima (2001), lo stesso Matsumoto, non pago del lavoro compiuto fino a quel momento su Harlock, ritornerà ancora una volta a riconsiderarne le origini in una serie di 13 episodi più 2 speciali dal titolo di Cosmowarrior Zero, una specie di prequel uscito direttamente per il mercato dei DVD. Quello che ci aspetterà al cinema con il primo di gennaio non potremo ancora saperlo ma si potrà ben sperare che nemmeno in questa occasione Matsumoto riuscirà a staccarsi da quella stupenda intuizione in grado di generare, nei lontani anni Quaranta, l'idea da cui maturerà Capitan Harlock.