Questo 2013 è stato un anno abbastanza sfortunato. Sarà il numero 13, se volete. Sarà la globalizzazione, sarà l'euro, sarà la cospirazione delle lobby bancarie, sarà la crisi economica o quella dei valori, saranno i rettiliani o le scie chimiche o sarà tutto questo insieme (magari eccetto gli ultimi due). I soldi non girano, la gente non ha lavoro, il mercato editoriale è crollato a picco (con tanto di record di settore più danneggiato dalla crisi). Oltre che dalla crisi di vendite dei libri la fantascienza ha anche vissuto un anno drammatico con la scomparsa di tanti autori molto amati come Jack Vance, Frederik Pohl, Richard Matheson, Iain Banks. E la fantascienza italiana ha pagato anch'essa un tributo altissimo, perdendo Riccardo Valla, Alberto Lisiero, Giuseppe Pederiali, Antonio Caronia e altri.

Basta.

Non ne potevamo più del 2013, ce lo mettiamo alle spalle e non lo rimpiangeremo. Se nelle vostre tradizioni c'è qualche rito che simboleggia l'uccisione del vecchio anno, calcate la mano, anche un po' da parte nostra.

Dopo questa batosta non ci arrischiamo ad augurare un buon anno. Ma auguriamo un 2014 migliore. Non che ci voglia molto a essere migliore del 2013, anche se il nostro cupo pessimismo ci porta a pensare di essere in una parabola discendente, e quindi il peggioramento è tutt'altro che escluso. Ma via, anche in una parabola discendente un sobbalzo verso l'alto ci può stare. Un dentino nel sismogramma della fortuna collettiva.

Questo sarà l'anno della WorldCon a Londra, sarà l'anno di molti ottimi film di fantascienza, e sarà l'anno dell'esplosione degli ebook di racconti (desiderio interessato, questo). Sarà un anno migliore. Speriamo.

Migliore 2014 a tutti.