Elysium, il secondo film di Neill Blomkamp con Matt Damon e Jodie Foster, si muove fra effetti speciali ed effetti visivi, catturando con la macchina da presa ciò che è stato costruito fisicamente e con il computer immagini virtuali; in alcuni casi mescolando le due tecniche.

“Neill vuole ha fatto un film completamente nuovo per il pubblico”, ha detto il supervisore degli effetti visivi Peter Muyzers. “Ogni regista ha questa aspirazione, in un modo o nell’altro, tuttavia Neill si pone ad un altro livello. Crea la storia, la sviluppa e regala al pubblico un’esperienza unica”.

Blomkamp ha fornito precise indicazioni sul look dei droidi e delle armi, agli artisti del WETA  Workshop, che avevano già disegnato gli alieni e le armi di District 9, il suo primo film. Hanno curato anche il design del costume di HULC, l’esoscheletro biomeccanico che Max indossa e che gli conferisce abilità sovrumane, anche quando sta morendo.

“È il mio oggetto di scena preferito”, ha detto Joe Dunckley, supervisore, effetti speciali/trucco/costumi/oggetti di scena. “Quando Neill ci ha fatto il briefing iniziale, era difficile immaginare come avremmo potuto realizzare ciò che voleva. Ma alla fine il risultato è stato fantastico”.

Dunckley ha raccontato che il costume di HULC ha richiesto otto mesi di ricerca e sviluppo e 75  revisioni prima della versione finale. Alla fine, l’attore che indossa il costume era davvero  impressionato. “La cosa importante è la mobilità”, ha affermato Matt Damon. “Elysium è un vero film d’azione, in cui gli attori corrono, saltano, si arrampicano e combattono, quindi il costume non doveva frenarmi. Ma i ragazzi della WETA ci hanno davvero sorpreso: quando l’ho indossato mi sono reso conto di avere una mobilità del 100%. Sembrava di metallo ma in realtà è stato costruito con un materiale superleggero, con un peso finale di 11 chili distribuiti su tutto il mio corpo. Potevo indossarlo tutto il giorno senza mai sentirmi affaticato”.  

Esistono diversi tipi di droidi che popolano il mondo di Elysium: ufficiali di polizia, militari,  governo, medici. Anche se per lo più sono stati realizzati dagli artisti effetti visivi della Image Engine (che ha anche creato gli alieni di District 9), il loro design ha avuto luogo presso la Weta Workshop. “La lavorazione dei droidi è stata molto simile a quella degli alieni di District 9”, ha spiegato Dunckley. “Neill voleva che avessero misure e proporzioni simili agli umani, ma un look più slanciato”. La forma di un umanoide bipede non è certo casuale. “La loro fisionomia non doveva differire troppo da quella di un uomo”, ha continuato Dunckley. Infatti, durante la produzione, i ruoli dei droidi erano interpretati dagli stuntmen con indosso un costume grigio, dipinto in seguito, attraverso il computer, dagli artisti degli effetti visivi.

Era importante che Neill potesse dirigere le performance dei droidi utilizzando sul set gli attori veri con i costumi grigi, per ottenere un’interazione realistica con il cast e l’ambiente”, ha aggiunto Muyzers. “Nella postproduzione abbiamo sostituito l’attore con un droide, conservando la performance  dell’attore. Non abbiamo usato motion capture perché gli animatori sono stati in grado di tradurre direttamente tutte le sfumature delle azioni del droide proprio come voleva Neill, in ogni sequenza”.

Dopo la loro collaborazione in District 9, il supervisore degli effetti visivi Peter Muyzers è  stato scelto da Blomkamp per la sua capacità di realizzare effetti speciali davvero unici. “Realizzare District 9 è stato abbastanza semplice: avevamo un ambiente vero e inserivamo i personaggi in quell’ambiente nel modo più realistico  possibile” ha dichiarato Muyzers. “Con Elysium è stato il contrario. Neill voleva creare un mondo che non esisteva ma che doveva sembrare assolutamente credibile. Così, abbiamo creato l’ambiente dentro il quale inserire i personaggi reali. Poiché Elysium ospita persone molto ricche, abbiamo fatto tantissime ricerche. Neill ci ha fornito le foto e i video di come si vive a Beverly Hills, a Hollywood e in generale nel mondo del lusso più estremo. Abbiamo lavorato molto con lo scenografo Phil Ivey per determinare la grandezza dell’anello, la sua larghezza e quante persone potevano vivere su Elysium, quante case poteva ospitare, che aspetto avessero, che tipo di infrastrutture ci fossero e, ovviamente, come arrivarci. Alla fine abbiamo realizzato un anello largo tre chilometri con un diametro di sessanta chilometri, il ché significa che la stazione spaziale può ospitare circa mezzo milione di persone. È un’idea abbastanza complessa da costruire e da mostrare in modo credibile, e non sono certo di aver mai visto una cosa del genere in un altro film, nel modo in cui si vede in questo film”.