Ha lavorato agli effetti speciali di District 9, Iron Man ed Ender's Game, dunque non c’è da stupirsi se il suo debutto come regista ha un bell'aspetto. Lui è Adam Marissett e, grazie alla Triton Films di Vancouver, ha realizzato AMP, un corto con due protagonisti, un essere umano e un robot.

Entrambi si muovono bene sullo schermo, se così si può dire. L'attore in carne ossa non è un dilettante, quello in parti metalliche è animato in modo convincente. Non è una storia compiuta, ma piuttosto un teaser, o se vogliamo una vetrina dove esibire i "servizi" aziendali della Triton. Le riprese si sono concluse nel giro di due giorni, poi è iniziata la parte più consistente del progetto: diciotto mesi per creare e perfezionare la componente di computer grafica, più che altro la notte e nei weekend, con la supervisione di Gabriel Napora, produttore di questo corto e anche di Tetra Vaal, il primo corto di Neill Blomkamp.

Per quanto riguarda la storia: in un futuro non certo roseo, Quinn è un giovane che si è lasciato alle spalle il passato, soprattutto la figura pesante del padre, paladino della lotta contro la Coreley Corporation. Ma come ben sa chi ha visto Tron (e innumerevoli altri film sul tema della relazione conflittuale padre-figlio), il passato torna sempre. In questo caso fa il suo ritorno nella forma di un'amica di infanzia, che reca con sé un dispositivo con informazioni vitali sulla Coreley Corporation. Sfortunatamente, i cattivi sono sul pezzo e piombano immediatamente addosso a Quinn e il suo robot AMP. Segue scena di azione. 

Per quanto non un campione di originalità, il lavoro miscela bene elementi piuttosto classici (a partire dalla lotta contro la multinazionale cattiva) e soprattutto integra alla perfezione gli effetti speciali, mettendoci anche un pizzico di sana ironia. Da non perdere i titoli di coda, che mettono in mostra con più chiarezza cosa potrebbe diventare AMP qualora ricevesse fondi più consistenti.