Alla fine World War Z si è rivelato un buon affare. Prodotto con circa 190 milioni di dollari, finora ne ha guadagnati nel mondo più di cinquecento. Incasso non eccezionale ma ottimo e che giustificherà gli eventuali seguiti che Paramount e Plan B produrranno partendo dal bel romanzo omonimo di Max Brooks, la cui complessità di fondo è stata appena sfiorata dal film. È nota e lungamente descritta la nascita travagliata del progetto e la ancor più difficile realizzazione, con il finale del film riscritto e rigirato quando praticamente era già tutto pronto per l'uscita nelle sale. Ora il regista Marc Foster, in una lunga intervista rilasciata al sito Movies.com, ha spiegato in dettaglio il processo che ha portato al finale ufficiale. Con relativi spoiler che da qui in avanti seguiranno.

Ricordiamo che il film segue le vicissitudini di Gerry Lane, interpretato da Brad Pitt, un agente dell'OMS che gira il mondo infestato da zombie in cerca di una cura per la pestilenza che ha invaso il globo, costringendo i superstiti dell'umanità a una guerra globale contro gli infetti. Come era già descritto in rete nelle scorse settimane, il primo finale consisteva in una ciclopica battaglia tra umani e zombie combattuta nella gelida Russia, e che segnava la temporanea vittoria dell'umanità sui morti viventi. Finale che risale alla prima stesura definitiva dello script da parte di Matthew Michael Carnahan e Drew Goddard, con il contributo di Michael J. Straczynski e di Damon Lindelof. Dice Foster: "Il problema è che con la sequenza finale della grande battaglia si perdeva il collegamento con Gerry, poiché ovviamente non si poteva seguire solo lui. In realtà il finale avrebbe dovuto essere centrato su di lui che è in procinto di trovare il rimedio all'epidemia. E rendere questo finale più tranquillo e sospeso sarebbe stato un approccio molto più interessante".

E continua Foster: "Così abbiamo riscritto le pagine parecchie volte, finché ho pensato che la chiave fosse nel lasciare Gerry isolato dagli altri all'interno dell'edificio dell'OMS a Mosca. Che il suo personaggio concluda da solo quel viaggio. [...] Abbiamo girato versioni diverse, ed è stato divertente vederlo in quella in cui era alle prese con uno zombie. L'ispirazione mi è venuta da Alien 3, nella scena in cui il mostro lascia in vita Ripley poiché percepisce che è incinta di un alien". Già, perché la soluzione alla pandemia che Gerry intuisce consiste nell'iniettarsi una forma modificata del virus, che impedisce agli zombie di attaccarlo; sostanzialmente una procedura analoga a quella dei normali vaccini. "Ho creduto in questo finale più che in ogni altro. Quello che mi è piaciuto in particolare è che, a differenza di ogni altro blockbuster estivo in cui nel finale si mostra qualcosa di ancora più grosso ed esplosivo di quanto visto prima, siamo andati controcorrente e abbiamo mostrato un finale semplice e tranquillo, ma fresco e interessante, a cui non siamo abituati."

Scelta che probabilmente ha pagato, visti gli incassi sopra descritti. E ora che è in procinto di uscire la versione home video, gli appassionati potranno vedere anche una versione alternativa con il finale originale? "Non credo che lo vedrete mai" dice Foster, "perché di fatto non l'abbiamo mai terminato del tutto. Abbiamo fatto le riprese e un montaggio preliminare, e per finire la sequenza ci vorrebbe un enorme lavoro di computer grafica, dal costo di svariati milioni." Insomma, pare che la battaglia di Mosca resterà soltanto una bozza, per così dire. Ma si sa che dvd e Blu-Ray sono pieni di spazio, e non è detto che all'ultimo momento la sequenza non possa essere infilata, se non come finale alternativo, almeno come extra.