Fin dall'inizio dei tempi, lo spazio ha costituito un'attrazione unica per l'umanità, con i nostri antenati che trascorrevano le notti a osservare il cielo stellato, immaginandone la sostanza in ogni forma possibile. Con i secoli l'osservazione scientifica ha preso il sopravvento sulle superstizioni, e i sognatori sono diventati scrittori e hanno immaginato storie ambientate su quelle stelle lontane, e sui pianeti intorno a esse orbitanti. Si trattava di fantascienza, ovviamente, e anche se il genere affronta qualunque tematica, quella dell'esplorazione spaziale resta ancora una delle più affascinanti. Su questo tema si inserisce Starship Century: Toward The Grandest Horizon, iniziativa editoriale voluta e impostata da Gregory Benford e James Benford, e che sarà disponibile in formato cartaceo ed elettronico sui mercati anglosassoni a partire dal mese di agosto.

Di Gregory Benford si sa tutto: docente di astrofisica all'Università di Irvine, in California, ma soprattutto tra i più apprezzati autori di hard science fiction in circolazione, con al suo attivo opere come Timescape e Il divoratore di mondi, e decine di altre. L'iniziativa ha preso le mosse dalla scoperta fatta dalla NASA di un pianeta roccioso in orbita intorno a Alpha Centauri B, una delle stelle del sistema terziario più vicino a noi. Da questa scoperta nacque il 100 Year Starship Symposium, tenutosi nel 2011 e che aveva come tema quello di definire realisticamente la possibilità di raggiungere un pianeta extrasolare entro il ventunesimo secolo, con tanto di studi di fattibilità tecnica ed economica, nonché di riflessioni sociologiche e biologiche.

Mescolato e fermentato tutto ciò, Benford e il fratello James, anch'egli scienziato e scrittore, hanno deciso di raccogliere in un volume quelle esperienze, estrapolate sia su un piano più strettamente scientifico che sul versante narrativo, sotto forma di racconti che esprimessero con rigore le riflessioni scientifiche e tecniche. Nel volume gli articoli scientifici si alternano ai racconti, in modo da formare un quadro unitario, una specie di affresco scientifico e narrativo rigoroso e competente su quella che potrebbe essere l'impresa più importante della storia dell'umanità, se mai verrà compiuta.

E gli autori che hanno contribuito, in fatto a serietà e bravura, certo non scherzano. Gli articoli scientifici sono stati curati nientemeno che da Stephen Hawking, Paul Davies, Freeman Dyson; e poi Martin Rees, Geoffrey Landis (curiosamente qui in veste di esperto di propulsione interstellare invece che in quella di apprezzato scrittore), Robert Zubrin, Peter Schwarz, Ian Crawford, Adam Crowl e lo stesso James Benford. I contributi narrativi, oltre che dello stesso Greg Benford, sono di Neal Stephenson (Snowcrash, Anathem), Allen Steele (la serie Coyote), David Brin (Spedizione Sundiver, The Postman), Stephen Baxter (la serie Time Odyssey scritta con Arthur C. Clarke), Nancy Kress (Mendicanti in Spagna, Atto Primo), Joe Haldeman (il ciclo Guerra Eterna), Richard A. Lovett e John Cramer. Insomma, praticamente il meglio in circolazione in fatto di ricerca pura e applicata e di science fiction "dura". Non resta che rimandare per tutti i dettagli al sito ufficiale dell'iniziativa, indicato nelle Risorse in rete, nella speranza che qualche editore italiano decida di importare nella nostra lingua un'iniziativa che ha il merito di far capire, seriamente e se ancora ce ne fosse bisogno, che su temi anche importanti e delicati non si tratta mai solo di fantascienza.