Non so voi, ma io, alla fine della visione di The Dark Knight Rises mi sentivo interdetto, proprio così, né profondamente soddisfatto ma nemmeno completamente deluso. Ho lasciato sedimentare per un po' il tutto e poi ho provato a postare un giudizio personale nel gruppo Facebook di cui faccio parte: cinema fantascienza (https://www.facebook.com/groups/cinemafantascienza/) e la discussione che ne è scaturita mi ha spinto a rivedere l'intera trilogia con in mano un taccuino e una penna.

Quello che leggerete è quanto ho annotato durante i film che compongono la trilogia sull'Uomo Pipistrello diretta da Christopher Nolan e ragionato dopo. Il tutto, come sempre, rimane solo opinione del sottoscritto e proprio per questo, passibile di ogni tipo di discussione.

Partiamo da Batman Begins, la prima pellicola.

La prima cosa che colpisce è il colore blu delle inquadrature iniziali che ci presentano un giovane Bruce Wayne. Giovane, già, perché questo film è il film della gioventù di Batman, quello della sua nascita, del suo inizio, e, soprattutto, della paura di crescere.

Bruce Wayne - interpretato da Christian Bale - ci viene presentato in prigione, galeotto tra i galeotti (teniamolo a mente) animato anche da una discreta rabbia che lo spinge a picchiare e farsi picchiare, a combattere la paura o forse solo per assecondare quella rabbia innata nei giovani che da essa traggono l'energia per crescere. È a questo punto che l'orfano Wayne trova una nuova figura paterna: Henri Ducard (che poi scopriremo essere Ra's al Ghul capo della Lega delle Ombre) interpretato da Liam Neeson. E mentre nei flashback scopriamo un padre Thomas Wayne gentile, educato, altruista (un personaggio in cui il rapporto uomo/maschio è a favore del primo) la nuova figura paterna ne è quasi l'immagine speculare. È da quest'ultimo (più maschio che uomo) che Bruce apprende a lottare e ad utilizzare la paura vincendo la propria più profonda: i pipistrelli.

Lotta condotta con successo fino ad adottare l'oggetto della propria paura come simbolo e maschera per la sua crociata contro il crimine di Gotham.

Ecco un altro dei personaggi chiave della trilogia: la città di Gotham. Una metropoli emblematica che richiama New York, Chicago, Washington, insomma la metropoli americana.

Una città verso la quale Bruce che in essa vede l'eredità del padre Thomas prova amore. Strano? Può essere, eppure nella trilogia ciò per cui Batman combatte non è la giustizia ma la salvezza di Gotham, una salvezza che egli persegue con una tale illogica ossessione che può essere giustificata solo da un sentimento come l'amore.

L'amore, si sa, va di pari passo con la paura di perdere l'oggetto dell'amore stesso. E anche se veniamo

distolti dalla presenza di Rachel e dal suo rapporto con Bruce, in realtà l'unico vero amore di Batman è per Gotham.

Anche il villain del film, ovvero lo spaventapasseri, vive di paura. Utilizzando lo stesso fiore che Bruce ha dovuto trovare e inalare per entrare nell'accademia della Lega delle Ombre, egli condiziona la mente dei suoi nemici fino a spingerli oltre la paura verso la follia. Attenti a questo passaggio, perché come si passa dalla paura alla follia così si passa da Batman Begins a The Dark Knight, il cui tema centrale è indubbiamente la follia stessa.

Ma prima di passare al secondo capitolo riguardiamo ancora il primo, un film duro, tenace, fatto di paura, non rassicurante, con pochi personaggi principali, ma un film che, indubbiamente, ha segnato un nuovo modo di intendere Batman. Non dimentichiamo, infatti, che è proprio su Batman che sono fioriti la maggior parte degli scritti, fumetti, fanfiction alternativi, forse più che su qualsiasi altro supereroe.

Supereroe, già, però Batman è “solo” un eroe, ben corazzato, allenato, con capacità mentali, economiche e tecnologiche superiori, ma non è un mutante né un semidio e non va in giro in una lucente corazza cibernetica. E non dimentichiamo, ancora, che nella versione originale delle origini di Batman i genitori vengono uccisi all'uscita dal cinema dopo aver visto un film su Zorro, il prototipo del giustiziere.

Ma andiamo a The Dark Knight, secondo capitolo.