Con il gran trambusto di questi giorni, qualcuno forse non se ne è accorto, ma Milano è stata invasa dagli extraterrestri. O, perlomeno, dalle parti di piazza Duomo, è stato avvistato un cacciatore di alieni, subito catturato dai passanti coi loro telefonini. È la trovata per festeggiare da noi il lancio di Crysis 3, l'ultimo capitolo di un'acclamata serie di sparatutto made in Europe che, come altri videogame, ha scelto di salutare l'attuale generazione di console chiudendo a sua volta una trilogia. Quando si parla di Crysis, viene spontaneo concentrarsi sulla tecnica, che in questo caso fa rima con tecnologia. Alla base dei giochi della saga ci sono uno dei più stupefacenti motori grafici di sempre, il Cryengine, e le sue continue evoluzioni che già oggi, su Ps3 e Xbox 360, fanno respirare aria da next-gen.

Crysis 3 sfrutta la carta delle ambientazioni post apocalittiche per unire in un solo gioco il meglio di Crysis e Crysis 2
Crysis 3 sfrutta la carta delle ambientazioni post apocalittiche per unire in un solo gioco il meglio di Crysis e Crysis 2

D'altronde la serie, creata dagli autori del primo Far Cry, nasce e mantiene lo zoccolo duro nell'ambito degli appassionati di computer dagli hardware estremi. Un'eccellenza audiovisiva che compie un ulteriore passo avanti in Crysis 3, in grado di far impallidire anche le più blasonate macchine da guerra a stelle e strisce, insomma i vari Unreal o id Tech. Dietro, qui, infatti, c'è Crytek, software house tedesca fondata a Coburgo da un informatico di origini turche, Cevat Yerli, e al cui successo ha contribuito in maniera fondamentale un programmatore italiano, Marco Corbetta, responsabile proprio degli straordinari artifici di questi blockbuster digitali, diventati per tutti un punto di riferimento. Se Yerli può a buon diritto considerarsi uno dei migliori registi nel campo dei first person shooter, capace di muoversi in soggettiva - seppure in modo più votato al roboante spettacolo hollywoodiano - con quella maestria solitamente attribuibile a Valve e a pochi altri, sotto la scorza di Crysis si nascondono anche i tratti di alcune delle voci più interessanti della scena attuale della fantascienza d'Oltremanica.

L'arco high-tech è una delle novità dell'episodio
L'arco high-tech è una delle novità dell'episodio

Dopo la collaborazione con lo scrittore del ciclo di Takeshi Kovacs inaugurato da Bay City (Nord, poi Tea), Richard K. Morgan, che ha impresso una svolta importante spostando l'attenzione della vicenda, in Crysis 2, sulla tuta superumana indossata nel gioco e trasformata, lungo quell'episodio dai toni thriller, nell'assoluta protagonista della storia, adesso tocca a Steven Hall prendere le redini del racconto e sbrogliare in maniera definitiva la matassa. Classe 1975, Hall è, insieme a Morgan, uno dei venticinque autori indicati dal gotha dell'editoria British come i più significativi del nuovo secolo. Pubblicato in Italia da Mondadori, il suo romanzo d'esordio, Le memorie dello squalo (il titolo originale, The Raw Shark Texts, fa il verso ai test di Rorschach), finalista all'Arthur C. Clarke Award (2008) e vincitore dei premi Borders Original Voices (2007) e Somerset Maugham (2008), già tradotto in un testo per il grande schermo dallo sceneggiatore di Slumdog Millionaire, Simon Beaufoy, esplora concetti come la perdita di sé, che sono al centro anche del videogame.

La copertina della versione Ps3
La copertina della versione Ps3

La trama di Crysis 3 ruota attorno a Prophet, un soldato che ha sacrificato tutto per combattere la minaccia dell'invasione degli alieni Ceph. Attraverso la nanotuta, ha ceduto man mano la propria identità sull'altare di un potere inarrestabile, frutto dell'unione tra i prodigi della scienza e Dna extraterrestre. Al di là della cornice di crisi energetiche e problemi come il debito globale, la domanda di fondo è quindi chi sia davvero Prophet, cosa si celi in realtà dietro la maschera di questo eroe morto e resuscitato per portare a termine la sua missione. Sono passati ventiquattro anni dagli eventi di Crysis 2 e la famigerata Cell Corporation ha sigillato New York dentro una cupola con la scusa di proteggere il mondo, ma ovviamente l'obiettivo è proseguire nel pericoloso saccheggio di tecnologie aliene. L'ambientazione, che dalla metropoli in rovina si apre a scenari naturalistici rigogliosi, esprime in un gran finale al fulmicotone la ricerca di sintesi tra il primo e il secondo Crysis, permettendo di dare libero sfogo ai numerosi gadget su cui si fonda lo stile sfaccettato dell'azione, dove chiunque può interpretare le sfide come meglio crede, sparando a tutto spiano come Rambo o sgusciando alle spalle come Solid Snake.

Crysis 3, prodotto dalla major Electronic Arts, è disponibile per Pc, Ps3 e Xbox 360. Di seguito il trailer e un video della passeggiata milanese di Prophet.