Se si escludono le foto dal set rilasciate dal produttore esecutivo/sceneggiatore Roberto Orci, il fronte di Ender's Game è stato molto calmo in questo periodo, probabilmente perché la Summit Entertainment ha deciso di spostare l'uscita del film dal febbraio al novembre 2013.

Con l'avvicinarsi della fine dell'anno però è arrivato il momento di generare un minimo di hype per uno dei film più attesi in quello che si prospetta come l'anno più affollato di grandi uscite. Ecco quindi comparire la prima foto di scena e la pagina ufficiale di Facebook, di cui trovate il link nelle Risorse in rete, insieme a un'intervista rilasciata a Entertainment Weekly dal regista Gavin Hood.

La sfida per la produzione è notevole, perché per 27 anni i fan del romanzo hanno ritenuto impossibile che Hollywood riuscisse a riportare fedelmente la complessità della storia, che racconta le vicende di giovanissimi allievi di una scuola militare addestrati al combattimento all'interno di una base spaziale, trattando il difficile tema del conflitto tra guerra e principi morali.

Nella foto di scena vediamo Ender (Asa Butterfield) insieme ad altri allievi da poco arrivati, che viene intimidito dal colonello Graf (Harrison Ford), dopo che ha chiesto il motivo per cui le sue mail verso casa vengano bloccate. Chi conosce il romanzo sa che Ender ha un rapporto speciale con la sorella Valentine (Abigail Breslin), che potrebbe essere la persona con cui sta cercando di entrare in contatto.

Il legame con la sorella è tanto importante quanto lo è l'incontro/scontro tra Ender e il generale, in quanto il ragazzo deve capire quale sia il gioco del suo superiore: se stia solo cercando di manipolarlo o se veda un grande potenziale in lui e stia cercando di farlo emergere.

Il regista ha raccontato che "gli attori hanno cercato di rispecchiare le emozioni dei personaggi. Il rapporto tra Harrison e Asa era molto forte, ma Ford non ha mai voluto essergli troppo amico, perché voleva che Asa si sentisse sempre intimidito da lui (come avviene nella storia)".

Un altro aspetto difficile era esterno alle riprese: i giovani attori dovevano seguire i regolari corsi scolastici almeno tre ore al giorno e fare i relativi compiti, ed era possibile girare con loro solo cinque ore al giorno. Ma con grande soddisfazione di Hood, Butterfield si è rivelato altamente professionale: "Che Asa fosse così preparato significava che potevano concentrarci sulla sequenza da girare, ed erano scene davvero difficili per un attore così giovane".

Un aspetto che ha aiutato a interpretare al meglio le emozioni dei personaggi è stata la scelta di alzare l'età dei protagonisti, che nel romanzo arrivano all'accademia all'età di sei anni e ci rimangono fino a quando diventano ragazzi: "Ne ho discusso a lungo con Orson (Orson Scott Card, l'autore del romanzo, NdR) e la decisione è stata presa durante la pre-produzione, per comprimere l'arco narrativo in un anno e poter avere in scena sempre gli stessi attori dall'inizio alla fine. Abbiamo cercato di ricreare l'età dei dodici anni, che Asa rappresenta molto bene".

Malgrado questo cambiamento rispetto alla storia originale, il regista ci ha tenuto a precisare che ha un gran rispetto per il romanzo, infatti ho voluto mantenere il chip che monitora le emozioni, piazzato sulla nuca di Ender, come si può vedere qui sotto:

"Io sono un fan di Ender's Game, ho sempre desiderato portarlo sullo schermo e ci lavoro da quattro anni." Al punto di aver voluto mantenere il finale originale: "Quel finale e la complessa questione morale che solleva, è uno dei motivi principali per cui amo il romanzo. Vi prometto che sarà lì nella sua interezza."

A presto, con le prossime notizie da Il gioco di Ender.