L'infausto 2012 della fantascienza continua. Infatti pochi giorni fa è morto un altro degli autori che non si sono limitati a fare genere, ma bensì grande letteratura. Lo scorso 19 novembre, alla dignitosa età di 80 anni, si è spento Boris Strugatskij. E se a qualche appassionato di fantascienza questo nome non dice nulla, male: significa che non ha letto Picnic sul ciglio della strada, grandioso romanzo scritto con il fratello Arkadij Strugatskij nel 1972, e ancora modernissimo per temi e stile. Oppure che non ha visto Stalker, trasposizione cinematografica dello stesso romanzo a opera di Andrej Tarkovskij, anche se questa mancanza è giustificata dal fatto che non si tratta esattamente di un blockbuster. O che non ha mai sentito parlare di S.T.A.L.K.E.R.: Shadow of Chernobyl, videogioco di successo lanciato da THQ nel 2007 ancora ispirato alle vicende di libro e film, e che tra sequel e spin off imperversa tuttora sui monitor dei pc di mezzo mondo.

In effetti i fratelli Strugatskij, russi di famiglia ebraica, hanno rappresentato una fetta importante della letteratura fantastica proveniente dall'est europeo; una fantascienza fatta spesso di romanzi non favorevoli ai regimi, e che pertanto ha fatto fatica a farsi conoscere in occidente. Arkadij, traduttore dal giapponese per l'esercito sovietico, e Boris, astronomo e programmatore, iniziarono a scrivere racconti e romanzi fin dalla fine degli anni Cinquanta, per raggiungere la fama in patria nel 1962 con Noon: 22nd Century, raccolta di storie ambientata nell'universo utopico di Noon, il quale farà da sfondo a numerosi altri romanzi degli anni successivi. Il libro riuscirà a essere pubblicato in inglese solo nel 1978, e da allora gli Strugatsky si dedicarono alla fantascienza a tempo pieno, sfornando racconti e romanzi a un ritmo pressoché costante.

Se Picnic sul ciglio della strada rimane la loro opera più pregevole, molti sono i romanzi importanti prodotti dai due, solo parte dei quali tradotti in italiano: Fuga nel futuro, È difficile essere un dio, Lo scarabeo nel formicaio e pochi altri. Storie in cui l'utopia del socialismo realizzato a livello mondiale, con conseguente estensione del benessere a tutti, non impediva agli autori riflessioni critiche sulla civiltà e un'attenzione particolare alle vicende umane e al rapporto con eventuali razze aliene, con tutto il carico di conflitti e contraddizioni che ciò poteva comportare. I due collaborarono più volte alle numerose versioni cinematografiche delle loro storie, mentre un nuovo adattamento (dopo quello del 1979) di È difficile essere un dio, è tuttora in fase di post produzione.

Dopo la morte di Arkadij avvenuta nel 1991, Boris scrisse altri due romanzi sotto lo pseudonimo di S. Vitisky, l'ultimo dei quali, The Powerless Ones of this World, nel 2003. Ma non è mai riuscito a raggiungere le vette di qualità dei romanzi precedenti. La loro letteratura resta comunque un esempio di come si possa scrivere fantascienza da un punto di vista differente, centrando lo sguardo sulla fragilità umana alle prese con fenomeni di portata universale. Come la Zona, nella quale gli stalker si introducono alla caccia di manufatti alieni, alla disperata ricerca di comprensione di una realtà sfuggente.