Fra i tanti mondi di Tonani, prima o poi doveva esserci il fantascientifico grande passo verso gli altri pianeti. Tra le cronache di Mondo9, la prima era stata Cardanica, uscita nel 2008 su Robot 54 e poi anche tradotta in inglese per una versione ebook; nello stesso formato erano seguiti altre tre novelette.[8] All’editing di quella sequenza, con modifiche, inserti e raccordi, è stato ora un piacere collaborare con l’autore: un’occasione davvero speciale.Ci sono gli esterni, dicevamo. Un mondo probabilmente gigantesco, che richiama i tanti “romanzi planetari” della fantascienza: non solo Dune di Herbert e il Big Planet di Vance, ma anche Majipoor di Silverberg e Helliconia di Aldiss. Gran parte di quanto vediamo è un deserto, ma troviamo anche ghiacci… e, chissà, in futuro vedremo molto altro. Anche in questo sta la raffinatezza di questo mosaico di storie: Tonani sa che, a volte, è necessario non dire tutto, lasciare spazio all’immaginazione, lasciare qualche domanda senza risposta. Perché le storie da raccontare, nei mondi possibili come in quello reale, è bene che non finiscano mai.

Perfetto correlativo della waste land di Mondo9 sono gli interni. Se il paesaggio è una terra desolata, dentro le navi che ne solcano i continenti si dipanano rapporti, scontri e incontri che coinvolgono, modificano e letteralmente intrecciano persone e macchine. E arriva l’incubo: chi legge Dario Tonani non è in cerca di morali consolatorie. Ma interni ed esterni di Mondo9 tracciano le coordinate di una distopia molto più profonda di una semplice satira sociale, che va a toccare sia l’ecologia sia l’inner space. Leggere le cronache di Mondo9 è come guardare un quadro surrealista: forme distorte, cangianti, in cui esseri umani e meccanici (sì, anche loro sono esseri, hanno e rivendicano il diritto all’esistenza e al riconoscimento) si fondono e cancellano ogni gerarchia fra manipolatore e strumento. Qualcuno si ricorda di J.G. Ballard?

A tenere tutto insieme, le navi. A metà tra tecnologia retrò (a partire dagli ineffabili pneumatici, una miasmica e metallica apparenza da fabbrica metalmeccanica se non da fonderia dickensiana) e avanzatissima (l’intelligenza artificiale emergente). Gigantesche, sempre più autoconsapevoli, a loro volta in simbiosi con altre entità a metà fra organico e inorganico. Steampunk, certo, e allo stesso tempo neonati esseri postumani ai primi vagiti della loro vita: creazioni che riassumono passato, presente e futuro. Le navi, come gli altri esseri che incontriamo (a volte pericolosi, a volte semplicemente alieni) subiscono minacce, provano a vivere o almeno a sopravvivere. A partire dallo straordinario Garrasco, i protagonisti umani – lavoratori e operatori di questa straniante tecnologia – si ritrovano ad affrontare spasmodici drammi (che non è il caso di anticipare) in cui tutto è in gioco, a partire dal corpo e dalla sanità mentale. Davanti a orrori di origine sconosciuta, cercano di scoprire qualche verità e di trovare modi per andare avanti, per difendere rapporti interpersonali, per crearne di nuovi.

In tutti i nostri mondi possibili e reali, non è in questo che consiste opporsi al potere?

Note

[1] Per la bibliografia completa, oltre (come sempre) al Catalogo Vegetti: http://www.fantascienza.com/catalogo/, si veda il sito personale dell’autore: http://www.dariotonani.it.   

[2] Rispettivamente: Il dono d’acqua di Shawatak Lwee, in Ucronia 2 (1986); La baracca degli angeli neri, Chieti, Solfanelli 1991; e l’antologia riepilogativa del Premio Lovecraft, Sette anni oscuri, a cura di Franco Clun e Franco Forte, Milano, Solid 2002.   

[3] Nell’antologia Pianeta Italia, a cura di Lino Aldani e Ugo Malaguti, Bologna, Perseo 1989.   

[4] L’ultima ristampa è nell’antologia Frammenti di una rosa quantica, a cura di Lukha Kremo Baroncinij, Milano, Kipple 2008.   

[5] Il volume è In fondo al nero, a cura di Gianfranco Nerozzi, in Millemondi inverno 2003.   

[6] Rispettivamente: Infect@, in Urania 1521 (2007); L’algoritmo bianco, in Urania 1544 (2009); Toxic@, in Urania 1574 (2011); Infected Files, Delosbooks 2011, intr. Giuseppe Granieri. Del volume su Moffa ho parlato in L’algoritmo della fantascienza: Dario Tonani, uscito sul sito Next-Station nel 2010: http://www.next-station.org/fe-art-d.php?_i=213.   

[7] Rispettivamente: Ascesa in mongolfiera al Sole di Bart, in Robot 64 (2011); Silvestroscopio è online su Next-Station: http://www.next-station.org/fe-sty-d.php?_i=230.   

[8] L’editore digitale dei quattro racconti originari è la 40k Books.