Fantascienza.com, il meglio della settimana della strage di Aurora

La vicenda ormai la conoscete certamente: giovedì notte, alla prima proiezione di The Dark Knight Rises, un giovane studente di 24 anni, James Holmes, entra armato nel cinema "Century" di Aurora, Colorado, e scarica le armi sugli spettatori. Nel momento in cui scriviamo le vittime si contano in dodici morti e altrettanti feriti, tutti giovanissimi, da sei a 31 anni.

Secondo le prime testimonianze Holmes aveva una maschera a gas per imitare il cattivo del film Bane, secondo altri aveva i capelli tinti di rosso e diceva di essere Joker. A casa sua, si scoprirà dopo, aveva costruito una serie di trappole collegate a esplosivi, con lo scopo di far saltare in aria l'intero fabbricato.

Dopo lo shock iniziale accanto agli articoli che documentano l'accaduto cominciano a fiorire i commenti che come sempre accade in queste occasioni condannano i film d'azione, i fumetti che contengono violenza e così via. Provocatoriamente, vorremmo dire che, quasi quasi, cominciamo a essere d'accordo. Sì: gente come James Holmes, o come Gianluca Casseri, ma mettiamoci anche Anders Behring Breivik, vivono in una sorta di fiction che ha preso il posto del mondo reale, si esaltano nella figura del cattivo spietato e cercano l'immortalità con atti che loro vedono in qualche modo come eroici. Ma chiariamo bene: la colpa non è dei fumetti, ma del mondo attorno a loro che non è stato capace di dare loro gli strumenti per distinguere la realtà dalla finzione, che non è stato capace di fornire una scala di valori sensata, che non è stato capace di cogliere i segnali del collasso nervoso che ha condotto all'esplosione della violenza.

Certo, forse se, invece di avere a disposizione film e fumetti di Batman, James Holmes avesse potuto vedere solo Teletubbies e leggere libri di Winnie the Pooh è possibile che avrebbe avuto reazione diverse. Magari si sarebbe soltanto buttato giù da un ponte senza fare del male ad altri. Senza esagerare, è però onesto anche riconoscere che la fiction degli ultimi anni punta molto spesso sull'oscurità, sugli eroi negativi, sulla violenza: sarebbe stupido dire che il mondo era migliore quando andava in onda Star Trek The Next Generation, che trasmetteva e insegnava idee e valori positivi, di quanto non sia nell'era di Battlestar Galactica. Ma forse bisogna anche prendere in considerazione il fatto che in un modo o nell'altro certi valori vanno trasmessi: e se i genitori lavorano, le scuole non riescono a stabilire un rapporto con i giovani e così via, forse proprio la fiction, in tutte le sue forme, dovrebbe assumersi questa responsabilità.

Resta solo da dire, e va detto, che se in America non fosse possibile acquistare fucili a pompa con la stessa facilità con cui si compra un tubetto di dentifricio, forse occasioni di questo tipo sarebbero meno frequenti. 

Dopo questi argomenti resta un po' difficile tornare a parlare di fantascienza, ma ci proviamo lo stesso. Anche questa settimana dominatori sono stati i supereroi.

Infiamma il web il mistero del cattivo ancora senza nome di Star Trek 2. La rivelazione di Karl Urban è stata smentita, ma siamo sicuri della smentita?

Fan delle serie inglesi in piena eccitazione: l'attrice-mito della tv british, Diana "Emma Peel" Rigg sarà in un episodio di Doctor Who!

Attesissimo il film di fantascienza di Guillermo Del Toro:

E poi la nuova serie, un po' romance, di Ron Moore:

Ma anche Christopher "Teal'c" Judge annuncia qualcosa di interessante: forse un remake di qualcosa di molto noto.

Qualcosa da leggere per l'estate? Il numero estivo tutta narrativa di Delos Science Fiction!

Buona lettura.