Con la comparsa online di una manciata di immagini che sembrano trafugate da un prototipo di quello che potrebbe essere il motore grafico del gioco, in questi giorni si è tornato a parlare di Beyond Good & Evil 2. Qualcosa forse bolle in pentola e i fan sperano si sappia presto di più, magari con un annuncio in pompa magna all'E3, la fiera del digital entertainment in programma in giugno a Los Angeles. Ubisoft e l'autore Michel Ancel, che intanto l'anno scorso ha confermato la sua classe col festoso Rayman Origins, non hanno mai nascosto di essere ormai impegnati da parecchio sul progetto. Nel 2008 si era già visto un primo trailer, da considerarsi tuttavia puramente indicativo: le ultime notizie danno infatti il videogame in arrivo sulle console di prossima generazione, quindi Wii U e i successori di Ps3 e Xbox 360.

Mentre in Ubisoft continuano così a lavorare sulla tecnologia, ciò che pare non essere cambiato è l'idea di fare di Beyond Good & Evil 2 un seguito diretto dell'avventura del 2003 che, nonostante l'insuccesso commerciale, si è guadagnata lo status di cult tra gli appassionati. Con il nuovo capitolo Michel Ancel intende realizzare il gioco cinematografico che sogna da tempo, libero finalmente – spiega - dalle limitazioni tecnologiche entro cui era stato ingabbiato dieci fa lo sviluppo del primo Beyond Good & Evil. All'epoca – rivela il game designer – si è potuto ammirare solo una piccola porzione dell'universo di città e pianeti che il team aveva in mente.

Tra le tante cose delle quali si vuole far carico il seguito c'è proprio il senso del viaggio. Ancel cita a questo proposito Mass Effect, ma anche, come regia e ritmo dell'azione, Prince of Persia e Assassin's Creed. Nato in un periodo di straordinaria creatività per la francese Ubisoft, che negli stessi mesi pubblicava videogame come Prince of Persia: Le sabbie del tempo e XIII, definendo i caratteri di una nouvelle vague digitale affine nello spirito alla bande dessinée, l'originale Beyond Good & Evil si ricollegava invece più strettamente alla tradizione di The Legend of Zelda, del quale rimane, accanto a Okami di Clover e, a dispetto del titolo, Sphinx: La mummia pasticciona di Eurocom, una delle migliori interpretazioni del classico nintendiano nell'era Playstation 2.

Beyond Good & Evil HD
Beyond Good & Evil HD

Per chi non lo avesse giocato all'epoca su Playstation 2, Pc, Xbox e Gamecube, ma anche per chi lo volesse rigiocare sulle console di oggi, Beyond Good & Evil è stato recentemente rimasterizzato da Ubisoft per Xbox 360 e Ps3. La riedizione, intitolata Beyond Good & Evil Hd, si può acquistare scaricandola in digitale dai canali Xbox Live e Psn. In questa versione, il videogame si presenta in formato nativo widescreen 16:9 ad alta definizione 1080p e sessanta fotogrammi al secondo, ovviamente supporta obiettivi e trofei, e i curatori si sono occupati anche di “restaurare” texture, effetti grafici e audio 5.1 per gli impianti Dolby Digital.

Ambientato sul pianeta Hillys, una terra fantastica dove gli umani convivono pacificamente insieme a curiosi animali antropomorfi, Beyond Good & Evil racconta la terribile verità dietro i rapimenti che fanno da sfondo all'invasione degli alieni DomZ, mentre il governo, con la giustificazione di proteggere i cittadini, non si preoccupa di calpestare le libertà conferendo ampi poteri a un corpo speciale, le Squadre Alpha, in un clima sempre più oppressivo e totalitario. La riflessione dell'autore, che utilizza la chiave della fantascienza per una forte critica politica, punta il dito contro la propaganda seguita ai tragici eventi dell'11 settembre e intorno alla guerra in Iraq.

Beyond Good & Evil HD
Beyond Good & Evil HD

Ma Beyond Good & Evil è anche un raro esempio in cui forma e contenuti si incastrano alla perfezione, un titolo dove il valore del messaggio e la qualità della scrittura vanno di pari passo con un preciso discorso artistico. La versione Hd mette ancora più in risalto il pregio delle tavole, accompagnate da una stupenda colonna sonora. Le musiche oniriche di Christophe Héral, anch'esse rimasterizzate, hanno sicuramente contribuito a far entrare il gioco nel mito, così come il gusto raffinato del disegno, immerso in un paesaggio di colori armoniosi e figure stilizzate, affascinate dall'Oriente. D'altronde la magia che permea Beyond Good & Evil è figlia di un approfondito studio del mondo e dei suoi personaggi che pone il videogame, sia come spessore della storia sia come ricerca estetica, in sintonia con la sensibilità europea e, in particolare, nel solco della scuola del fumetto franco-belga. Un'originalità che, sotto la guida di Michel Ancel, porta la firma di artisti che in questi anni hanno partecipato a diversi progetti degli studi francesi di Ubisoft: Florent Sacré (florent-sacre.blogspot.it), Paul Tumelaire (paultumelaire.blogspot.it) e la stessa moglie di Ancel, Alexandra. Leggenda vuole sia stata lei a ispirare il marito per il personaggio della protagonista, la generosa e idealista fotoreporter Jade, tra le eroine più riuscite dei videogame, una ragazza della porta accanto che si batte, con l'aiuto del maiale Pey'j, a fianco della Resistenza, per svelare la cospirazione della quale sono vittima gli Hillysiani.

La "locandina" di I Am Alive
La "locandina" di I Am Alive

Lo studio Ubisoft di Shanghai, che ha confezionato Beyond Good & Evil Hd, ha recentemente portato a compimento un altro progetto tanto ambizioso quanto tribolato, iniziato nel 2008 dai parigini Darkworks, defunti però prima di dare alla luce il loro I Am Alive. Apparente rilettura occidentale del filone catastrofico dei giapponesi Disaster Report, l'I Am Alive di Ubisoft Shanghai è un videogame scaricabile per Ps3 e Xbox 360 che richiama soprattutto le atmosfere post-apocalittiche del film The Road di John Hillcoat costruendo, a partire da quell'ineluttabile scenario desolato, un'azione e una narrazione sui generis. L'evento che ha mandato tutto e tutti in malora, un terribile terremoto che ha squarciato le metropoli americane riducendole a polverosi cumuli di macerie avvolti da una tetra patina grigia, rimane volutamente fuori fuoco. L'obiettivo preferisce stringere sull'odissea personale del protagonista tra gli scheletri della nostra civiltà che ha al centro, come The Road, la famiglia, padri e figli, in un paesaggio martoriato dalla durezza della natura, ma ancora più spesso dalla ferocia degli uomini. Con questa avventura scaricabile, che strizza l'occhio alle produzioni più grandi, senza comunque perdere, al di là delle convenzioni, un certo piglio sperimentale, ribaltando per esempio le dinamiche degli scontri sulla base del fattore psicologico in piena ottica survival e scarsità di proiettili, Ubisoft Shanghai dimostra alla prima vera uscita pubblica di sapersela cavare anche da sola, accompagnandoci con disperazione, tensione, speranza nel lungo viaggio di Adam verso casa.