Evan Mandery non si può definire uno scrittore di fantascienza, ma indubbiamente il genere gli piace e nel romanzo Q. Una storia d’amore (Q: A (Timeless) Love Story, 2011), in libreria dal 26 aprile, ha intrecciato abilmente una tenera storia d'amore con uno degli argomenti principe della fantascienza: i viaggi nel tempo. Ma a viaggiare nel tempo non sarà il protagonista senza nome che conosceremo solo con la lettera "I". Sarà lui a ricevere le visite, a vari intervalli, dai suoi tanti "Se".

Tutto inizia il giorno in cui il protagonista conosce per caso una ragazza: Quentina Elizabeth Deveril, detta Q. Hanno le stesse idee, condividono sogni, progetti, letture e molto altro e tra i due è amore a prima vista, così il protagonista decide di sposarla e stare con lei per tutta la vita. Poco prima del matrimonio I viene contattato da un anziano signore che afferma di essere proprio I, sessantenne, e di essere giunto dal futuro per consigliargli vivamente di non sposare Q.

Afferma che non deve sposarsi per evitare un grandissimo dolore che giungerà dopo pochi anni di matrimonio e di aver potuto viaggiare indietro nel tempo perché da poco è stata costruita una macchina del tempo, anche se ogni viaggio è molto costoso e non tutti se lo possono permettere. Il protagonista, che definisce il suo "Se" con la sigla I-60, si convince e, pur con il cuore infranto, lascia la sua adorata Q.

Da quel momento la sua vita cambierà radicalmente. In successione arriveranno altri suoi futuri I-60 che lo convinceranno a fare cento altre cose come sposare un'altra donna, divorziare, studiare legge, lasciare la scuola di legge, viaggiare, studiare chitarra, violoncello, Proust, il buddismo, l'opera, eliminare il glutine dalla sua dieta e molto altro ancora. Nonostante questi innumerevoli cambiamenti, volti a migliorare se stesso, una cosa resterà ferma: il suo grande amore per Q, e questo condurrà il lettore verso un finale inaspettato e struggente.

Un brano dal testo. Ordino un tortino ai funghi porcini come antipasto e una spigola del Mar Nero in crosta di pistacchi sicilia­ni, spinaci appassiti e olio di pistacchio. Il me più anzia­no chiede una scodella di minestra e una limonata. Il cameriere fa una smorfia. Anch'io sono infastidito.

«Non intendi ordinare altro?» chiedo appena il cameriere si allontana.

«Viaggiare nel tempo non stimola l'appetito».

«E allora che ci siamo venuti a fare qui?»

«I ristoranti vanno e vengono, e io non abito più a New York da tanti anni. Questo è uno dei pochi posti che ricordavo perfettamente».

«Una limonata qui costa sei verdoni».

«Ai miei tempi sarebbe un buon affare».

«Immagino che tutto sia relativo».

Il me più anziano annuisce.

«Quand'è che diventa possibile viaggiare nel tempo?»

«Tra una ventina d'anni. Poi ci vorrà un bel po' prima che diventi accessibile al pubblico, e anche a quel punto costerà moltissimo».

«Come funziona?»

«Non ne ho idea. Ti infili in uno scatolone ed esci in un altro periodo storico».

«E come fai a tornare?»

«Ti porti dietro questo coso, una specie di amuleto».

Il me più anziano tira fuori l'oggetto dalla tasca e me lo mostra. Sembra un lucchetto a forma di cuore.

«Quando vuoi tornare a casa, ti ripresenti nel posto in cui sei arrivato. Il dispositivo del viaggio nel tempo capta l'amuleto e ti riporta al tuo tempo. Tutto qua».

L'autore. Evan Mandery, è nato nel 1967 a Brooklyn, New York, dove ha vissuto fino a dodici anni. Ha trascorso il resto della sua infanzia a East Meadow, Long Island. Dopo la laurea in Giurisprudenza a Harvard, è diventato docente al John Jay College of Criminal Justice di New York. È autore di due romanzi, di libri di saggistica e di un racconto breve. È un accanito giocatore di poker e golfista. Q è il suo primo, acclamato, romanzo. Vive a Forest Hills, New York, con la moglie, Valli Rajah-Mandery, sociologa, e i loro tre figli.

La quarta di copertina. Quentina Elizabeth Deveril, detta Q, è giovane e dolcissima; dedica tutto il suo tempo alle battaglie per preservare gli spazi verdi in una New York preda del cemento e delle speculazioni; è vegetariana e ha una bancarella ortofrutticola al celebre mercato di Union Square; è politicamente una liberal e ama i suoi ricchi - e in verità insopportabili - genitori anche se non condividono le sue passioni ecologiste. Di una donna cosi non può non innamorarsi perdutamente uno scrittore di belle speranze e dagli ideali tanto nobili quanto imprecisati, che la incontra un giorno al cinema e non ha dubbi di aver trovato l'amore della sua vita. Assieme formano una coppia che condivide sogni, progetti, idee politiche, programmi televisivi e letture. E per un uomo apprensivo, ossessionato dagli eventi che esulano dalla sua volontà, la decisione è presa: sposerà Q e le starà accanto per sempre.

Tutto perfetto, dunque, fino a quando, poco prima delle nozze, giunge una misteriosa lettera che chiede al giovane scrittore di riservare un tavolo per due in un costoso ristorante di Manhattan. Arrivato all'appuntamento, si trova di fronte un uomo che si presenta come il suo futuro «Sé», il suo «Io» del domani: un sessantenne triste e ingrigito che in effetti gli assomiglia non poco. Niente di strano per uno scrittore incline a lavorare con le armi della fantasia; anzi, per risolvere il problema se chiamarlo «io» o «lui» tanto vale dargli un nome inequivocabile: I-60, l'Io sessantenne. Tuttavia, quel che getta nel totale sconforto il futuro sposo è il motivo per cui I-60 è tornato dal futuro: cambiare il corso della propria vita e risparmiare a se stesso il grande dolore causato proprio dall'unione con Q. Il matrimonio deve essere annullato, il futuro deve prendere una piega completamente diversa. Lo scrittore non ha dubbi, la plausibilità delle parole del suo Io futuro è assoluta cosi come la necessità di agire subito. E abbandona l'adorata Q.

Da quel momento in poi la sua vita cambia completamente direzione, non una ma dieci, cento volte. Altri suoi futuri Io, infatti, si susseguono convincendolo a sposare un'altra donna, poi a divorziare, a iscriversi a giurisprudenza, a mettersi a suonare la chitarra, poi il violoncello, ad abbracciare il buddhismo, a eliminare il glutine dalla dieta... Svolte ed eventi pirotecnici che si avvicendano senza sosta, e in cui alla mutevole ricerca del proprio Sé fa da contraltare l'eterno amore per l'unico vero altro da Sé: l'indimenticata Q.

Evan Mandery, Q. Una storia d’amore (Q: A (Timeless) Love Story, 2011)

Traduzione Simona Fefè, Neri Pozza Editore, collana Bloom 54, pagg. 346, euro 18,00