Il "Joss" del suo nome significa in cinese fortuna e mai come in questo caso il nome è stato tutto un programma. Di fortuna, almeno nella fase iniziale della sua carriera, Joss Whedon ne ha avuta non poca e gli è servita, poi, per dimostrare che comunque è un creativo di razza, uno capace di passare con successo dal cinema alla televisione fino al fumetto.

Joseph Hill Whedon è nato il 23 giugno 1964 a New York. Fin da bambino era innamorato dei comic-book, in particolare di quelli della Marvel e degli X-Men.

Whedon rappresenta la terza generazione di scrittori per la televisione: suo nonno John Whedon ha lavorato negli anni Cinquanta a classici della televisione americana come The Donna Reed Show, The Andy Griffith Show e Leave It to Beaver, mentre suo padre Tom ha scritto per la sit-com Alice.

A 9 anni, Joss assiste al divorzio dei genitori e va a vivere con la madre Lee Stearns, insegnante e femminista militante. A quell’età non ama molto la televisione, ed in particolar modo le sit-com, proprio quelle in cui lavorava suo padre Tom. Definisce quelle serie snob, ma – col senno di poi – riconosce che forse quel giudizio era dettato dalle considerazioni della madre. Ha sempre pensato, tuttavia, che suo padre fosse molto più arguto e divertente delle sit-com in cui lavorava.

Trascorre parte della sua adolescenza in Inghilterra, dove per tre anni frequenta il Winchester College di Hampshire. All’università, invece, va alla Wesleyan University, dove ha anche l’opportunità di studiare teoria del cinema. La sua visione del mondo, tuttavia, è dominata dalle teorie femministe impartite dalla madre, una caratteristica che poi tornerà spesso nelle sue serie televisive e non solo, dove proprio le donne sono protagoniste quasi assolute.

Dopo la laurea, nel 1987 va a Los Angeles con l’intenzione di avvicinarsi anche al padre. Ha le idee chiare: vuole diventare un regista indipendente, ma non fare lo scrittore per la tv per sempre, come il padre.

Nel 1989 lavora come sceneggiatore alla serie televisiva Roseanne, da noi nota con il titolo Pappa e ciccia. Continua a lavorare come autore in vari serial e contemporaneamente, come è già capitato ad altri colleghi, lavora un una videoteca, fino a quando nel 1992 ha l’opportunità di veder realizzata una sua idea per un film. In pratica prendere un classico film horror con vampiri e sovvertire la scena in una ragazza si trova in un vicolo attorniata da vampiri. Nasce così Buffy - L'Ammazza Vampiri, film a metà tra l’horror e la commedia che vede alla regia Fran Rubel Kuzui e come protagonista Kristy Swanson.

Il resto è storia. Buffy the Vampire Slayer diventa una serie cult e Whedon può dare corpo alla sua fantasia in altre serie tv di successo, come Angel (1999-2004), Firefly (2002-2003) e, più recentemente, Dollhouse (2009-2010).

Nel 2004, realizza il suo sogno di scrivere per il fumetto e realizza storie acclamate da critica e lettori per la testata Astonishing X-Men.

Con The Avengers approda al cinema dei supereroi e siamo sicuri che ancora una volta il successo arriderà al giovane – nello spirito – Joss.