Il trailer definitivo di Prometheus, che potete vedere nelle Risorse in rete, ci ha dato un assaggio delle atmosfere e del mondo in cui andremo a immergerci, nonché qualche fugace sguardo a quei dettagli che creano il collegamento con il primo mitico Alien, come ad esempio l'entrata in scena del leggendario Space Jokey (cioè il gigantesco alieno morto, visto nel film originale).

Ma basta questo a definire Prometheus un prequel di Alien? Il giornalista Ben Blacker è andato a intervistare l'astro nascente Damon Lindelof (ovvero uno dei due autori di Lost), per il Nerdist Writer Panel e le sue domande hanno toccato vari argomenti, compreso il prossimo ritorno alla fantascienza di Ridley Scott.

In questa occasione, Lindelof ha spiegato il suo problema con la parola prequel, sia come termine che come forma di racconto: "Il problema con i prequel è che, per quanto sia affascinante vedere Anakin passare al lato oscuro della forza, è fondamentalmente inevitabile". Questo per un semplice motivo: "Quando entri nel campo dei prequel, la storia può coprire solo i punti dalla A alla Y, mentre la Z rappresenta il materiale preesistente. Non puoi concludere la storia in modo eccitante o sorprendente, il finale è inevitabile".

Un altro esempio che per Lindelof rappresenta i limiti dei prequel è un film recente: "Quando sono andato a vedere il prequel di The Thing davo per scontato che il film sarebbe stato composto da una serie di eventi che avrebbero portato al cane infetto dalla Cosa e poi sarebbe stato inseguito attraverso la tundra congelata". Non ci sono alternative: "Sapevo quello che sarebbe successo dopo perché avevo già visto l'originale The Thing ed è esattamente quello che è successo. A un certo livello sei soddisfatto perché se chiami un film prequel, questo è ciò che ti aspetti".

La soddisfazione però arriva solo fino a un certo punto: "Ma su un altro livello, quando sei uscito dalla sala ti ritrovi a pensare ragazzi, avrei preferito che ci fosse stato un minimo di margine in cui non avrei saputo in cosa stavo entrando".

Per Lindelof, Prometheus non è quel tipo di film: "Secondo me, per poter definire il film devi cominciare con la domanda: è ambientato nel mondo di Alien? Se guardi il trailer, il modo in cui il mondo di Prometheus si svela, le scenografie, non hai bisogno che ti dica niente".

Ma la domanda seguente è più importante: "È un prequel di Alien? Non posso rispondere a questa domanda, perché per la mia definizione di prequel come di storia che va da A a Y, allora spero che non lo sia". Secondo lo sceneggiatore, Prometheus è un altro mondo: "Io spero che questo film sia sorprendente. Il seguito di Prometheus, dopo il finale di questo film, non è Alien. Il sequel di questo film, se andrà bene e piacerà al pubblico, sarà un altro film che andrà per la sua strada, che si muove in modo tangenziale ad Alien".

Voi cosa preferite, un storia che si ricolleghi direttamente all'originale o un mondo a parte solo parzialmente legato al materiale precedente? L'uscita del film negli Usa è prevista per l'8 agosto, il 14 settembre da noi.