Bioshock è senza dubbio uno dei videogiochi di maggior impatto degli ultimi anni. Sviluppato da una software house esperta come 2K Games, alla sua uscita nel 2008 ha stupito il mondo con la sua grafica fantascientifica retrò e l'immensa giocabilità, imponendosi subito come uno dei first person shooter più all'avanguardia. Soprattutto la storia si è imposta per le sue atmosfere gotiche: il protagonista, Jack, scampato a un disastro aereo sopra l'oceano, trova la sperduta città sottomarina di Rapture, utopia sommersa costruita da uno scienziato folle per avere la libertà di sperimentare le nuove frontiere della genetica umana. Tra abitanti impazziti e mostri genetici, Jack dovrà mettere alla prova anche le proprie convinzioni morali per riuscire a tornare alla civiltà. Il gioco ha avuto un secondo capitolo nel 2010, Bioshock 2, mentre per quest'anno è atteso Bioshock Infinite, uno spinoff ambientato stavolta su una gigantesca città aerea.

Con queste premesse era abbastanza prevedibile che Hollywood, sempre a caccia di storie da saccheggiare, potesse essere interessata alla trasposizione. In effetti Take Two, che possiede il marchio del gioco, e Universal avevano annunciato un film già nel 2008, incaricando della sceneggiatura nientemeno che il veterano John Logan (Il gladiatore, The Time Machine, Star Trek: La nemesi, Rango, Hugo Cabret) e della regia Gore Verbinski, quello della saga dei Pirati dei Caraibi. Segno che si puntava a una produzione di grande livello. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo Hollywood, con le sue grane produttive e soprattutto i costi eccessivi con cui fare i conti. Alla fine Verbinski si è limitato a restare come produttore esecutivo, lasciando la regia allo spagnolo Juan Carlos Fresnadillo (28 settimane dopo). Ma le difficoltà non sono affatto terminate. Ora Fresnadillo, in un'intervista rilasciata al sito aintitcool.com, rivela il nuovo intoppo che sta frenando la produzione.

Juan Carlos Fresnadillo
Juan Carlos Fresnadillo
Dice Fresnadillo: "C'è un problema con il videogioco... beh, non è proprio un problema. Il fatto è che Bioshock è super complicato, un film dal budget veramente alto. Ovviamente la produzione non vuole fare un film ad alto budget che abbia un rating R. Ma il film deve essere R." Per chi non lo sapesse, il rating è la classificazione che la Motion Picture Association of America attribuisce ai film di produzione USA e che ne stabilisce i limiti di proiezione al pubblico. La R implica che il film così classificato è vietato ai minori di 17 anni non accompagnati dai genitori. Chiaramente per un film che vuole essere un blockbuster, avere questo rating costituisce un potenziale limite agli incassi (il che spiega perché i grandi blockbuster sono tutti film per famiglie). Chiunque abbia giocato a Bioshock sa che il titolo, per i temi, il linguaggio e la violenza intrinseca, difficilmente potrà essere edulcorato senza essere anche completamente snaturato. Continua infatti Fresnadillo: "Il problema è questo, e credo che i produttori del gioco e la produzione stiano cercando un accordo."

Ma la questione non dev'essere di facile soluzione, tanto che Fresnadillo esprime i suoi dubbi sulla sua partecipazione anche in caso di accordo: "Onestamente non lo so. E' stata un'esperienza interessante lavorare con Gore Verbinski, sviluppare la storia passo passo seguendo la traccia del gioco. Ho imparato molto su Hollywood e su questo tipo di progetti, ma non so." Andando sul pratico, il regista si è espresso favorevolmente sull'idea di Verbinski di utilizzare molti set dal vero per rappresentare Rapture: "Tenendo conto che il costo è stato uno dei problemi, mi sentirei di raccomandare di combinare dei set veri con una buona CGI. La cosa importante è quella di rendere l'impressione di realismo, e penso che si possa fare con un buon lavoro di post produzione e un uso attento della camera. Una cosa che ho proposto fin dall'inizio consisteva nel lavorare sull'esperienza del protagonista, cioé seguire il punto di vista dell'eroe dall'inizio fino all'ultima inquadratura, andare insieme a lui."

In effetti rendere sul grande schermo uno sparatutto in prima persona è una delle imprese più difficili (come ben sanno i produttori di Doom), per la caratteristica intrinseca del tipo di gioco, in cui ogni giocatore diventa protagonista e può compiere azioni diverse in situazioni simili. In Bioshock, poi, il protagonista compie scelte che possono portare a finali del gioco differenti. Pertanto diventa molto difficile rendere la stessa immedesimazione del videogame. "Bisogna creare il personaggio giusto per rendere il tutto. Ma poiché al momento il progetto è in attesa, non mi ci sto concentrando molto." Già perché Fresnadillo è coinvolto ora in un altro progetto parecchio complicato, vale a dire il remake di Highlander, film di culto degli anni ottanta che ha veramente lasciato una traccia imponente nell'immaginario collettivo (e sono pochi i film che ci riescono), grazie anche alle prove di Christophe Lambert e Sean Connery.

"E' un remake molto interessante perché il concept è davvero qualcosa di solido ed epico, che poi sono le storie che amo di più, quindi vediamo se riusciamo a lavorarci sopra. Potrebbe in effetti essere il mio prossimo film." E ancora: "Mi piacerebbe far sentire l'immortalità come una maledizione. E' una sorta di avventura romantica [...] Non voglio rivelare di più ma c'è una nuova rivelazione nel film, connessa profondamente con questo aspetto. Se lo facciamo, spero che vi piaccia." I fan di Conner McLoud potranno essere contenti, anche se l'accento sull'aspetto romantico potrebbe far storcere il naso a qualcuno, mentre per i fan di Bioshock si prospetta un'ulteriore attesa a tempo indeterminato. Tra rating da discutere e immortali che si mettono in mezzo.