Al giorno d'oggi esistono poche compagnie in grado di offrire la possibilità di realizzare uno dei sogni del genere umano, ovvero viaggiare nello spazio. Ma per farlo il costo del biglietto non è dei più economici e nemmeno si può pensare di partire senza un'adeguata preparazione, motivo per cui ecco comparire la Obayashi Corp. con sede a Tokyo, che ha un progetto avveniristico: un ascensore in grado di arrivare a un quarto della distanza dalla Luna. Il capo del progetto, Satomi Katsuyama, spiega: "All'umanità sono sempre piaciute le torri molto alte: solo che noi invece di costruirne una partendo dalla Terra, partiremo dallo spazio".

La Obayashi non è nuova a questo tipo di idee, anche se ovviamente in scala più ridotta: manca poco alla fine dei lavori per la costruzione più alta di Tokyo, chiamata Tokyo Sky Tree, la cui altezza raggiunge i 634 metri. Naturalmente c'è una certa differenza tra un torre, per quanto alta, e una struttura che vuole farsi tutta la strada dalla Terra al vuoto cosmico, ma questo non sembra fermare i progettisti, che hanno anche un piano ambizioso.

Il condotto dell'ascensore sarà realizzato con nanotubi di carbonio, che offrono una solidità venti volte maggiore dell'acciaio, e raggiungerà l'altezza (ma forse è meglio chiamarla distanza) di circa 96 mila chilometri.

Il progetto pare scontrarsi con le attuali difficoltà di creare nanotubi al carbonio, che richiedono costi spropositati e il 90% di scarto per ottenere una versione pura e ottimale, il tutto senza considerare il quantitativo assurdamente alto di materiale necessario alla costruzione. Se volete approfondire l'argomento, trovate il link alla pagina di Wikipedia nelle Risorse in rete.

Nelle intenzioni, l'ascensore sarà in grado di portare trenta persone alla volta e di viaggiare alla velocità di circa 200km all'ora, fino a raggiungere una stazione posizionata a circa 35.900 chilometri dalla Terra. Il viaggio durerà un filo di più della vostra solita salita dal pianterreno al piano di destinazione: qui si parla di circa una settimana, per cui l'ascensore sarà completo di spazi abitativi e di tutto il necessario per la permanenza.

Giunti alla stazione spaziale i turisti potranno ammirare il panorama, ma al momento non sono previste escursioni all'esterno. La parte restante del viaggio verso il chilometro 96.000 sarà riservato a scienziati ed esperimenti vari e come futura base di partenza per esplorazioni spaziali.

La Obayashi non è entrata nel dettaglio dei costi di realizzazione e del punto di partenza dell'ascensore, così come non sono ancora note le reazioni delle varie agenzie spaziali all'idea di una specie di tubo che si prolunga per 96.000 chilometri dalla Terra allo spazio, ma una cosa è certa, per Katusyama il progetto è concreto: "Ci siamo ispirati al nostro Tokyo Sky Tree, i nostri esperti in costruzioni, clima e modello dei venti, dicono tutti che è possibile".

Vista la foll...la temerarietà del progetto, abbiamo provato a controllare in rete l'autenticità della storia, che è stata riportata pressoché dovunque, mentre la stessa Obayashi ha anche un sito ufficiale sia in inglese che giapponese (il cui link si trova sempre fra le Risorse in rete). Malgrado tutte le prove siano convincenti, riportiamo la notizia sospendendo il giudizio fino al lancio effettivo del progetto o alla scoperta che si tratti di una qualche elaborata strategia pubblicitaria.

Nella fiction ci sono almeno due esempi eccellenti: Le fontane del paradiso del grande scrittore Arthur C. Clarke, in cui l'autore immaginava una gigantesca struttura che partiva dalla Terra per collegarsi a un gigantesco satellite geostazionario; la serie di videogame Halo, in cui si immagina una struttura simile che parte dall'immaginaria città di New Mombasa per raggiungere una base orbitale nello spazio.

Non preparate ancora le valigie però: secondo i piani l'ascensore sarà pronto solo intorno al 2050.