In buona parte del mondo ebook si dice Kindle. È stato il lettore di Amazon, e soprattutto la sua sterminata biblioteca di libri elettronici, a fare la rivoluzione in USA e altrove trasformando il libro elettronico da curiosità per geek a oggetto d'uso comune, in grado di rappresentare una fetta importante del mercato editoriale.

Kindle è stato rivoluzionario quanto lo sono stati nei loro settori i prodotti Apple, e non a caso Amazon ha dimostrato fin da subito di aver imparato bene la lezione: Kindle è elegante in ogni dettaglio, a partire dalla confezione fino al cavo di alimentazione. Dopo essere sbarcato in Europa prima in UK e poi in Germania e Francia, arriva ora anche in Spagna e in Italia.

Se in USA i Kindle sono più di uno, incluso il Kindle Fire a colori con sistema operativo Android, in Italia il lettore in vendita, come nel resto d'Europa, è solo l'entry level, un lettore comunque di tutto rispetto: schermo 6" e-ink "Pearl" (quelli di qualità migliore), risoluzione 800x600, peso soli 170 grammi, wi-fi, 2 GB di memoria, una batteria che può durare fino a un mese. Il software include dizionari integrati, la possibilità di acquistare ebook via rete senza usare il computer, la possibilità di sincronizzare note e segnalibri con altri dispositivi, la possibilità di condividere annotazioni con la comunità dei lettori.

Ma naturalmente il Kindle non è l'unico modo per leggere libri Kindle. Ci sono le versioni software per iPad, iPhone, Android, Mac, Windows, persino una versione web. E tutte sono sincronizzabili, per cui se ci si trova ad avere tempo libero per leggere avendo lasciato il Kindle a casa si può usare il telefonino, e poi a casa trovare il Kindle posizionato sulla pagina alla quale si è arrivati.

Certamente quello di Kindle è un ecosistema estremamente evoluto. Tutto bene dunque? Forse non proprio tutto. L'aspetto meno piacevole è che Kindle è un mondo a sé. Il resto del pianeta usa il formato epub, uno standard aperto, mentre Kindle usa il proprio formato o accetta ebook in formato "mobi". È una distinzione, a dire il vero, più di principio che di sostanza. Prima di tutto, il resto del pianeta usa molto spesso epub protetti, che quindi come tale cessano di essere standard aperti e diventano formati proprietari (Adobe il più diffuso, poi iBooks di Apple, B&N, Kobo: ognuno ha protezioni diverse che impediscono la lettura sui dispositivi che non le supportano). Per converso, anche nel mondo Kindle ci sono gli ebook non protetti, e questi possono essere facilmente convertiti con software gratuiti come Calibre (lo stesso vale in senso inverso: un epub non protetto può facilmente diventare un libro per Kindle).

Al di là del principio di non poter fare ciò che si vuole con un libro acquistato, il drm non deve comunque preoccupare più di tanto gli utenti Kindle: sono già 16.000 gli ebook in italiano disponibili su Amazon.it, ai quali si aggiungono i milioni di titoli in inglese acquistabili anche tramite il sito italiano (ce ne sono 20184 di fantascienza, per esempio).

Sono già disponibili ovviamente anche gli ebook Delos Books, per i quali è prevista il mese prossimo un'infornata di nuovi titoli: per ora ce ne sono 83, che spaziano dalla fantascienza al fantasy, fino ai vampiri di Charlaine Harris e Tanya Huff.

E voi cosa ne pensate? L'arrivo di Kindle segnerà davvero la svolta per lo stagnante mercato italiano del libro elettronico?