È un periodo di assoluta e a tratti eccessiva sincerità nel mondo del cinema americano. Ad aprire le danze è stato Robert Downey jr quando ha espresso i suoi dubbi sul Iron Man 2, seguito poi dal mea culpa di McG per Terminator Salvation. Ma in questi giorni, Ron Meyer, presidente della Universal, ha deciso di ammettere gli errori della Universal senza tanti complimenti.

Mentre presenziava al Savannah Film Festival per parlare con gli studenti e gli insegnanti del Savannah College of Arts & Design, ha raccontato qualcosa dei suoi esordi e si è poi spostato sulle scelte meno indovinate compiute dalla sua casa di produzione: "Abbiamo realizzato film come A beautiful mind, ma non abbiamo mai ripetuto il miracolo. Questa è la parte triste. È ottimo vincere premi e guadagnare facendo film che ti piacciono, ma il primo impegno è pur sempre il successo al botteghino e poi preoccuparti di quello che fai".

Meyer appartiene alla schiera di chi non è entusiasta del 3D: "Non sono tra quelli che pensano che tutti i film dovrebbero essere in 3D. Può capitare che alcuni film abbiano senso con quel formato: quando la Warner lanciò Viaggio al centro della terra, il formato tridimensionale si adattava perfettamente, senza di esso il film non avrebbe avuto senso". E porta il paragone su Avatar: "Non tutti possiamo permetterci i mezzi e i budget sostenuti da James Cameron con Avatar e personalmente credo che il 3D abbia dei pregi, ma sono molto limitati. La gente dovrebbe essere cauta prima di cascare nella sua trappola".

Poi, senza peli sulla lingua, racconta: "Abbiamo fatto un sacco di shitty movies e ognuno di loro mi ha spezzato il cuore. Uno dei peggiori mai realizzati è Wolfman (peraltro girato proprio a Savannah), che insieme a Babe 2 è uno dei più shitty film che abbiamo mai fatto".

E riguardo Cowboys and Aliens: "Il film non era abbastanza buono. Dimenticatevi tutte le persone intelligenti coinvolte nella produzione: non era buono affatto. Tutte quelle creature che saltellavano in giro erano una schifezza. Io penso che fosse un film mediocre e che tutti abbiamo fatto un lavoro mediocre".

E considerato che con un budget di 163 milioni il film ne ha incassati nel mondo 171: "Non si meritava niente di più. Land of the lost (fiasco dell'anno scorso con Will Ferrell) non meritava di più. Scott Pilgrim meritava molto di più ma non ha saputo colpire l'immaginario del pubblico. Ma non ci è costato molto e non è stata una gran perdita. Ma Cowyboys & Aliens è stata una grossa perdita. Abbiamo mancato il bersaglio, sbagliato tutto. Lo abbiamo realizzato male ed è tutta colpa nostra. Io per primo mi prendo la responsabilità del risultato, ma abbiamo fatto tutti un lavoro mediocre e ne abbiamo pagato il prezzo. Succede. Le persone coinvolte erano piene di talento, non potevi avere persone più talentuose in Cowboys & Aliens. Ma evidentemente ci vogliono dieci persone intelligenti e talentuose per fare un film mediocre".

Per lo stesso motivo "abbiamo lasciato perdere progetti come Le montagne della follia e The Dark Tower. Abbiamo considerato la parte economica e non aveva alcun senso per noi quello che avremmo investito rispetto a ciò che avremmo avuto indietro. Non erano abbastanza sicuri per noi e questo è il motivo per cui non li abbiamo confermati".

Meyer, presidente della Universal da ben diciassette anni, figlio di ebrei scampati alla Germania nazista, ha cominciato la sua carriera come agente in quel di Hollywood. Ed è una persona a dir poco diretta. Siete d'accordo con il suo punto di vista?