In attesa di conoscere il futuro di Beyond Good & Evil, una raffinata favola fantascientifica entrata nel mito sulla quale i suoi autori vorrebbero prima o poi ritornare, e a poche settimane dal lancio di Rayman Origins, il nuovo platform di Michel Ancel, che per il suo ricercatissimo stile da disegno animato ha fatto gridare al miracolo, lo studio francese Ubisoft Montpellier, tra i più scapigliati enfant terrible sulla piazza delle major, si concede un altro adattamento cinematografico, dopo l'avventura con il King Kong di Peter Jackson. Che, a dire il vero, ci ha comunque messo lo zampino. Insieme al regista del film, Steven Spielberg, durante la realizzazione del videogame Le avventure di Tintin: Il segreto dell'Unicorno, gli sviluppatori hanno avuto modo di collaborare di nuovo anche con Jackson, coproduttore della pellicola, e gli studi Weta, responsabili degli effetti visivi del kolossal digitale che, da questo weekend, porterà sul grande schermo in 3D uno dei più celebri protagonisti della bande dessinée.

Un fotogramma del gioco.
Un fotogramma del gioco.

“È stato un vero piacere – racconta Drew Quakenbush, produttore del gioco - lavorare con Steven Spielberg e Peter Jackson. Abbiamo partecipato a molte riunioni, sia ai Weta Studios in Nuova Zelanda, sia a Los Angeles, e ci è sempre stato dato libero accesso a diverso materiale, come sceneggiatura, modelli e ambientazioni 3D. Inoltre, lungo tutti i tre anni di sviluppo, abbiamo sempre ricevuto commenti molto costruttivi su vari aspetti del videogame quali grafica, animazioni e sceneggiatura”. In particolare Quakenbush ricorda le discussioni sull'importanza dei dettagli. “Non sono mancate conversazioni su argomenti specifici, per esempio se i baffi del Capitano Haddock dovessero coprire interamente la bocca. È stato davvero divertente e strano discutere di questi aspetti con Peter Jackson! Stessa cosa per quanto riguarda la dimensione del naso dei nostri personaggi. Possono sembrare dettagli insignificanti, ma il nostro obiettivo era davvero quello di trovare un equilibrio perfetto tra i personaggi originali di Hergé e la direzione artistica del film. Pensiamo di esserci riusciti”.

Studio per un gamaplay old school
Studio per un gamaplay old school

L'eroe di Hergé è un giovane reporter giramondo. Accompagnato nei suoi spericolati viaggi dal fido cane Milù, deve vedersela con canaglie della peggior specie. Le sue storie a fumetti, pubblicate a partire dal 1929, hanno venduto oltre 250 milioni di copie e sono state tradotte in ottanta lingue. Nel videogame, che segue la vicenda del film di Spielberg, i giocatori indagheranno su un appassionante mistero che potrebbe condurli alla scoperta del più grande tesoro sommerso di tutti i tempi. Ma Tintin non è l'unico sulle tracce del pirata Rackham il Rosso, la cui mirabolante eredità fa gola a molti, compresi avidi collezionisti di opere d'arte e trafficanti d'armi. Al di là della grafica peculiare, che riprende da vicino i canoni del lungometraggio, Il segreto dell'Unicorno è un adattamento sui generis anche nella sostanza. Ubisoft Montpellier ha voluto infatti recuperare all'interno del videogame i principi dei classici giochi a piattaforme dell'era 2D. Mentre si controllano Tintin, Milù e gli altri personaggi, sembra di stare dalle parti di titoli come Impossible Mission e soprattutto Prince of Persia. Insomma, un gameplay vecchia scuola e oggigiorno piuttosto singolare che va a impreziosire proprio il videogame dove non te l'aspetti. In più, ci sono una modalità cooperativa e, su Ps3, Pc e Xbox 360, il supporto al 3D stereoscopico e, in base alla console, alle periferiche di movimento Move e Kinect. Il gioco è disponibile anche per Wii e 3Ds. Chi ha detto che tutti i tie-in nascono svogliati?