È stato uno dei punti di riferimento della Hammer Films, casa di produzione britannica specializzata in horror (inattiva dagli anni Ottanta, anche se recentemente ha riaperto i battenti). A lui si devono titoli come La maschera di Frankenstein (1957, primo horror inglese a colori, regia di Terence Fisher) e Dracula il vampiro (1958). Lo sceneggiatore inglese Jimmy Sangster è morto ad agosto all’età di ottantré anni.

Aveva iniziato la carriera come assistente di produzione ed era approdato alla Hammer nel 1949, divenendo con il tempo direttore di produzione, salvo poi vedersi affidato l’incarico di stendere la sceneggiatura per un film su Frankenstein. Sorpresa: Sangster se ne venne fuori con una storia che spostava l’attenzione dalla creatura al dottore, in parte anche per necessità: la produzione non aveva i diritti su vari aspetti della trama, come i chiodi nella testa del mostro, per fare un esempio. In ogni caso, la personalità complessa, visionaria, geniale e amorale di Victor Frankenstein lasciò il segno nel pubblico (non nella critica, la quale – almeno nei primi anni – si accanì contro il film).

È l’inizio di un revival dell’horror che la Hammer cavalcherà per anni con il ciclo di Frankenstein. Sei sequel, l’ultimo dei quali nel 1974. Oltre a scrivere il secondo film (La vendetta di Frankenstein, 1958), Sangster avrà un ruolo di primo piano (produttore, sceneggiatore e regista) solo per Gli orrori di Frankenstein (1970), il cui successo sarà però molto minore, forse anche perché la moda era ormai al tramonto.

È sempre una sua creatura l’altro grande successo anni ’50 della Hammer, ovvero Dracula il vampiro, ancora una volta una collaborazione fra Fisher e Sangster (torna anche Christopher Lee come Dracula, dopo essere stato il mostro, e Peter Cushing come Van Helsing, dopo aver ricoperto il ruolo di Victor Frankenstein). La formula rimane la stessa, dunque accento sulla personalità eccezionale di Van Helsing. Altro successo e altro ciclo aperto per un totale di otto sequel (quasi sempre con Christopher Lee). Anche in questo caso Sangster firmerà una regia (Mircalla, l’amante immortale, 1971), un film che – pur rientrando nel genere – non fa parte del ciclo di Dracula.

Tornando agli anni Cinquanta, dopo La Mummia (1959), Sangster si spostò verso il thriller, genere che lui più volte dichiarò di preferire all’horror. Già nel 1958 aveva firmato Intent to Kill per la regia di Jack Cardiff, basato su un romanzo di Brian Moore, mentre negli anni Sessanta firma fra gli altri Paranoiac (in italiano Il rifugio dei dannati, 1963) e il suspense Nanny, la governante (1965) con Bette Davis. È invece del 1972 Paura nella notte, altro thriller e ultimo film da lui diretto. Da ricordare anche Private I, primo suo romanzo pubblicato nel 1967 e poi adattato in film per la tv destinato al mercato americano (The Spy Killer), il quale gli aprirà la porta per qualche collaborazione oltreoceano (lavorerà anche su Wonder Woman).